Un mese fa ho avuto la bruttissima notizia, mia mamma 54 anni, e' affetta
Buongiorno dottori, sono Raffaele, un ragazzo della provincia di Napoli.Circa un mese fa ho avuto la bruttissima notizia, mia mamma 54 anni, e' affetta da glioblastoma multiforme.E' stata operata due volte al Carderelli di Napoli, e i medici ci hanno assicurato di una vita non molto lunga. Adesso dopo l'ultimo intervente il quale gli hanno inserito anche delle placche chemioterapetiche che durano un mese per poi iniziare con quelle normali. Adesso tra poco la vogliono dimettere dall'ospedale e mandarla in un centro di riabilitazione. Attualmente volevo sapere quale fosse la cura migliore che gli allunga la vita, oppure quali altre strade intraprendere. Ho letto di una cosidetta MDB, ma in realta' non so che cosa è, la multiterapia. Siamo in completo sconforto pensando che tra non molto dovremmo perdere la nostra cara mamma. Vi prego aiutatemi
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Ad oggi la associazione terapeutica che, secondo la letteratura scientifica(STUPP 2004 New England J Med) consente le sopravvivenze più lunghe(mediana 16-18 mesi) è l'associazione della chirurgia + radioterapia(60Gy)+ il farmaco per bocca temozolamide(temodal)concomitante e adiuvante, cioè anche dopo la radioterapia.
E' chiaro che le mediane di sopravvivenza sono puramente indicative e non sempre, spesso fortunatamente, vengono rispettate.
Per quello che riguarda comunque il caso di sua madre, non avendo altri elementi più specifici, non mi sento di giudicare le scelte teraputiche effettuate dai colleghi di Napoli.
E' chiaro che le mediane di sopravvivenza sono puramente indicative e non sempre, spesso fortunatamente, vengono rispettate.
Per quello che riguarda comunque il caso di sua madre, non avendo altri elementi più specifici, non mi sento di giudicare le scelte teraputiche effettuate dai colleghi di Napoli.
Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)
[#3]
Caro Raffaele,
comprendo benissimo il dolore per ciò che state vivendo con la tua famiglia e ti sono vicino. Come afferma il Collega Dr. Alongi che mi ha preceduto la strategia migliore è quella integrata. L'applicazione intraoperatoria delle placche medicate (presumo la carmustina) è cosa ben fatta. All'approccio integrato chirurgia + radioterapia + chemioterapia (con temozolomide o con fotemustina) si potrebbe aggiungere delle applicazioni di ipertermia capacitiva. Tale metodica consiste nel riscaldare in profondità con delle sonde esterne l'organo malato per spingere le cellule tumorali verso la morte.
Sempre a disposizione, cordiali saluti
Carlo Pastore
comprendo benissimo il dolore per ciò che state vivendo con la tua famiglia e ti sono vicino. Come afferma il Collega Dr. Alongi che mi ha preceduto la strategia migliore è quella integrata. L'applicazione intraoperatoria delle placche medicate (presumo la carmustina) è cosa ben fatta. All'approccio integrato chirurgia + radioterapia + chemioterapia (con temozolomide o con fotemustina) si potrebbe aggiungere delle applicazioni di ipertermia capacitiva. Tale metodica consiste nel riscaldare in profondità con delle sonde esterne l'organo malato per spingere le cellule tumorali verso la morte.
Sempre a disposizione, cordiali saluti
Carlo Pastore
Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/
[#4]
Utente
Gentilissimo Dott. Pastore innanzitutto la ringrazio per la sua comprensione e per la sua esaustiva risposta.
Volevo chiederle qualcosa in merito all'applicazione di ipertermia capacitiva, visto che in ospedale non me ne hanno parlato. In che centro viene svolta questa applicazione e che risultati puo' dare rispetto alle cure normali?
Ancora grazie e buon lavoro
Raffaele Ferrara
Volevo chiederle qualcosa in merito all'applicazione di ipertermia capacitiva, visto che in ospedale non me ne hanno parlato. In che centro viene svolta questa applicazione e che risultati puo' dare rispetto alle cure normali?
Ancora grazie e buon lavoro
Raffaele Ferrara
[#5]
Caro Raffaele,
per ipertermia capacitiva si intende una metodica mediante la quale viene riscaldato in profondità l'organo ammalato ad una temperatura di 42-43°C. A tale temperatura le cellule tumorali, meno attrezzate delle normali a smaltire il calore, vengono spinte verso l'apoptosi (morte cellulare programmata). La vasodilatazione che consegue alle applicazioni favorisce inoltre l'arrivo della chemioterapia in loco. Le sedute (minimo 10 applicazioni) vengono effettuate mediante apparecchiatura a radiofrequenza e delle sonde esterne che vengono applicate sulla cute del paziente. La durata delle sedute è di un ora. L'ipertermia si colloca nell'ambito delle metodiche di potenziamento di chemioterapia e radioterapia, pur potendo essere impiegata anche da sola quando non sia possibile impiegare le altre armi a disposizione del clinico. Non vi sono effetti collaterali degni di nota e non è una procedura invasiva. Personalmente eseguo tale terapia in regime privato ma ti invito a cercare prima (ovviamente) una soluzione nell'ambito dell'offerta pubblica.
Un caro saluto, sempre a disposizione
Carlo Pastore
per ipertermia capacitiva si intende una metodica mediante la quale viene riscaldato in profondità l'organo ammalato ad una temperatura di 42-43°C. A tale temperatura le cellule tumorali, meno attrezzate delle normali a smaltire il calore, vengono spinte verso l'apoptosi (morte cellulare programmata). La vasodilatazione che consegue alle applicazioni favorisce inoltre l'arrivo della chemioterapia in loco. Le sedute (minimo 10 applicazioni) vengono effettuate mediante apparecchiatura a radiofrequenza e delle sonde esterne che vengono applicate sulla cute del paziente. La durata delle sedute è di un ora. L'ipertermia si colloca nell'ambito delle metodiche di potenziamento di chemioterapia e radioterapia, pur potendo essere impiegata anche da sola quando non sia possibile impiegare le altre armi a disposizione del clinico. Non vi sono effetti collaterali degni di nota e non è una procedura invasiva. Personalmente eseguo tale terapia in regime privato ma ti invito a cercare prima (ovviamente) una soluzione nell'ambito dell'offerta pubblica.
Un caro saluto, sempre a disposizione
Carlo Pastore
[#6]
Utente
Egregio dottore è un metodo che puo' allungare la vita di un paziente affetto da questa orribile malattia? Perche se si noi saremo disposti a farlo.
Un'altra domanda invece, stamattina ho letto in internet questo articolo:
Tumori: scoperto sistema anticancro
Secondo l'equipe si attiverebbe in caso di danni al Dna
(ANSA) - ROMA, 24 LUG - Scienziati italiani che lavorano in Usa hanno scoperto un nuovo importante sistema di sicurezza cellulare anticancro. E' la scoperta dell'equipe di Michele Pagano che, laureatosi in Medicina alla Federico II di Napoli si trova ora presso la New York University. L'equipe ha scoperto un sofisticato sistema basato su diversi interruttori proteici: quando c'e' un danno al Dna, la cellula deve smettere di moltiplicarsi per non diffondere il danno alle cellule figlie.
Chiedo se è una cosa gia in funzione che voi sapete e servirebbe per il caso di mia madre.
Vi ringrazio sempre per il lavoro prezioso che svolgete.
Raffaele Ferrara
Un'altra domanda invece, stamattina ho letto in internet questo articolo:
Tumori: scoperto sistema anticancro
Secondo l'equipe si attiverebbe in caso di danni al Dna
(ANSA) - ROMA, 24 LUG - Scienziati italiani che lavorano in Usa hanno scoperto un nuovo importante sistema di sicurezza cellulare anticancro. E' la scoperta dell'equipe di Michele Pagano che, laureatosi in Medicina alla Federico II di Napoli si trova ora presso la New York University. L'equipe ha scoperto un sofisticato sistema basato su diversi interruttori proteici: quando c'e' un danno al Dna, la cellula deve smettere di moltiplicarsi per non diffondere il danno alle cellule figlie.
Chiedo se è una cosa gia in funzione che voi sapete e servirebbe per il caso di mia madre.
Vi ringrazio sempre per il lavoro prezioso che svolgete.
Raffaele Ferrara
[#7]
Caro Raffaele,
in tutto il mondo quotidianamente si acquisiscono nuove informazioni circa i meccanismi molecolari alla base dello sviluppo delle neoplasie. Tali acquisizioni un domani avranno delle applicazioni cliniche o consentiranno di sviluppare nuovi espedienti per la lotta a questo terribile nemico. Per quanto riguarda l'ipertermia, invece, si tratta di un'arma in più spendibile in associazione con le altre terapie in un ottica di potenziamento.
Sempre a disposizione, Carlo Pastore
in tutto il mondo quotidianamente si acquisiscono nuove informazioni circa i meccanismi molecolari alla base dello sviluppo delle neoplasie. Tali acquisizioni un domani avranno delle applicazioni cliniche o consentiranno di sviluppare nuovi espedienti per la lotta a questo terribile nemico. Per quanto riguarda l'ipertermia, invece, si tratta di un'arma in più spendibile in associazione con le altre terapie in un ottica di potenziamento.
Sempre a disposizione, Carlo Pastore
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