Tasigna: mancata assunzione per giorni

Mia mamma (74 anni) assume il farmaco da anni per una forma di leucemia mieloide cronica. Da gg non può farlo a causa del fatto che il farmaco non è disponibile c/o l'Ospedale dove è in cura per problemi di carattere amministrativo.
Attualmente accusa debolezza, non dorme, in generale si sente molto spossata. Chiedo, se possibile, due info:
1) dopo quanti gg di mancata assunzione del farmaco si cominciano ad avere effetti e se questi sono facilmente reversibili con la riassunzione dello stesso o se, invece, si possono generare effetti gravi
2) immagino non ci sia alternativa all'attendere che il farmaco torni disposibile c/o l'ospedale (ad es. acquisto autonomo)
Vi ringrazio
[#1]
Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 3.9k 196 21
Mi dispiace molto per la sua mamma e per voi familiari.
Il farmaco è molto costoso, ma potreste informarvi se è possibile acquistarlo e n seguito chiedere il rimborso.
E' una situazione da "Indignato speciale" (quello del tg5).
Per il resto non le so rispondere, provo a contattare i colleghi. Tanti auguri e coraggio!

Franca Scapellato

[#2]
Dr. Chiara Lestuzzi Cardiologo 1.5k 64 3
Mi pare che queste domande le dovrebbe porre agli ematologi che seguono sua madre.
La leucemia mieloide cronica è un malattia ad andamento lento, io vedo pazienti che non fanno alcuna terapia per mesi, e cominciano solo quando gli esami dimostrano un' accelerazione della patologia.
Esistono diversi farmaci che si possono usare, alcuni con meccanismo analogo al Tasigna. Ma è anche possibile sospendere il trattamento per periodi più o meno lunghi senza problemi.
Quindi solo gli ematologi curanti, che hanno in mano tutta la storia clinica, l'andamento degli esami ecc. possono dire se sia urgente riprendere un trattamento al più presto oppure no. Se fosse urgente, si preoccuperanno loro di prescrivere un farmaco alternativo (se indicato) in attesa dello sblocco delal situazione, o se cercare di procurarselo direttamente dalla casa farmaceutica.
Comunque, se accusa tutti questi disturbi la prima cosa da fare è ripetere un emocromo. Può darsi che la situazione ematologica sia in realtà invariata e che i disturbi siano legati al fatto che -sapendo di non assumere il farmaco- si aspetat di sentirsi male.

Dr. Chiara Lestuzzi
Cardiologia, Centro di Riferimento Oncologico (CRO), IRCCS, Aviano (PN)

[#3]
dopo
Utente
Utente
Grazie dr.ssa Scarpellato per le parole di vicinanza che ha pronunciato. Fortunatamente il prodotto è, poi, arrivato.

Per completezza aggiungo che avevano, ovviamente, chiesto agli ematologi che stanno seguendo mia mamma; la richiesta di consulto era finalizzata, naturalmente, alla ricerca di una "parola" in più che spesso guida chi si rivolge a questo portale.

saluti
[#4]
Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 3.9k 196 21
La ringrazio, ma avevo capito che le occorreva anche un parere tecnico, infatti avevo chiesto aiuto ai colleghi oncologi e la dottoressa Lestuzzi ha risposto con rapidità e competenza. Forse dovrebbe ringraziare anche lei, non crede? Saluti.
[#5]
dopo
Utente
Utente
Salve dr.ssa Scapellato.

Le confermo i miei ringraziamenti per il Suo parere che, seppur non tecnico, mi era sembrato sensibile ed empatico.

Sul contributo che mi ricorda che "queste domandele dovrei porre agli ematologi che seguono sua madre" credo di aver già detto.

La saluto
[#6]
Dr. Chiara Lestuzzi Cardiologo 1.5k 64 3
Mi scusi, ma mi pareva di aver scritto ben più del semplice: chieda agli ematologi.

Le ho scritto che la malattia ha in genere un andamento lento e di solito non si tratta di terapie urgenti o che non possono essere mai interrotte, e che probabilmente se il trattamento fosse stato indispensabile gli ematologi avrebbero procurato il farmaco in altro modo o avrebbero magari usato un farmaco analogo (la sua domanda n. 1 sembrava esprimere preoccupazione) senza bisogno di andarselo a comprare.

Lei ha chiesto esattamente: "dopo quanti gg di mancata assunzione del farmaco si cominciano ad avere effetti" e io ho risposto "è un malattia ad andamento lento" "è anche possibile sospendere il trattamento per periodi più o meno lunghi senza problemi." Credevo di essere stata rassicurante!

Le ho anche scritto "Esistono diversi farmaci che si possono usare, alcuni con meccanismo analogo al Tasigna." Intendendo: se non riescono a procurarselo, ci sono farmaci molto simili che lo possono sostituire.

Ma non potevo essere più precisa, non sapendo nulla della situazione clinica, né delle precedenti terapie visto che spesso si comincia con un farmaco, poi si continua con un altro se il primo non è più efficace, poi con un terzo o un quarto (è arrivata al Tasigna dopo aver già provato il Glivec?).

Siccome poi riferiva dei disturbi (debolezza, insonnia, spossatezza) che sembravate attribuire all' interruzione della terapia e invece sospettavo fossero legate alla PAURA della sospensione, o ad altre cause, ho consigliato di fare un emocromo, che vi avrebbe rassicurato.

Mi spiace che lei non abbia colto il senso della mia risposta.
[#7]
dopo
Utente
Utente
Buonasera.

Sono consapevole che non si possa sviluppare una terapia via internet e, quindi, se la mia richiesta è stata quella ho errato nella formulazione del consulto.

Il mio intendimento era, semplicemente (sempre se ciò sia possibile), capire se l'interruzione per un certo numero di gg si può fare o se, invece, determina problemi...Anche io avevo ipotizzato ci fossero degli effetti determinati dalla paura.

Certamente, il medico curante è l'unico che veramente conosce la situazione e può esprimersi ma questo è concetto chiaro, almeno per me, ma mi rendo conto che per molti che richiedono un consulto possa non esserlo.

Saluto e ringrazio

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