Il mio psa ha cominciato molto lentamente ad aumentare

Sono stato operato di prostatectomia radicale per carcinoma prostatico nel 2000,(intervento retropubico) all'età di 62 anni, senza necessità di terapie radio o chimiche post operatorie. Dopo 4 anni di PSA azzerato (<.2 ng/Ml) il mio PSA ha cominciato molto lentamente ad aumentare con un rateo inizialmente molto basso ed oggi, 8 anni dopo l'intervento ha raggiunto il valore di 3.9 ng/Ml. Ho fatto frequenti visite urologiche con esito negativo e, dall'inizio dell'aumento del Psa, due scintigrafie ossee e due Tac Total Body con liquido di contrasto e due Pet Colina distanziate ciascuna di un anno sempre con esiti negativi (nessuna evidenza di diffusione del male). Mi appresto a giorni a sottopormi ad un'ulteriore Pet Colina dopo la più recente scintigrafia e Tac. Ho 70 anni e conduco una normale e sessualmente soddisfacente vita di coppia e non accuso alcun sintomo. I miei medici (oncologo ed urologo) attendono l'esito per decidere la terapia o ormonale intermittente (oncologo) o biopsia della giunzione vescico-uretrale che presenta da sempre una zona ipoecogena di circa 6-7 mm (urologo) per procedere con radiazione se positiva. Potrei avere un cortese parere sulla mia situazione? Ringrazio sentitamente.
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Dr. Giuseppe Lombardi Oncologo 96 2
Il PSA è una proteina che viene prodotta solamente dalle cellule prostatiche infiammate o tumorali.. un rialzo dopo prostatectomia quindi sta ad indicare che vi sono cellule in attività che occorre bloccare con una terapia ormonale o radioterapica qualora la lesione risultasse positiva.

Cordiali Saluti,

Dott. Giuseppe Lombardi

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Molte grazie Dott. Lombardi. Dopo l'esito della Pet di domani mi permetterò di sentire ancora il suo parere per le modalità delle terapie da adottare. Ho piena fiducia nei miei medici ma in questi casi si cerca sempre conforto in un autorevole parere aggiuntivo. Ho apprezzato molto la tempestività della sua risposta.La saluto cordialmente.
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Egregio Dottore,
l'esito della mia ultima Pet (10 giorni fa) è risultato negativo senza anomalie di distribuzione del tracciante. Il mio medico (oncologo) mi propone terapia di blocco androgenico con Casodex 150 per un mese per vedere se si ottiene una diminuzione del Psa, nel qual caso passare a una terapia di blocco intermittente.Posso avere un suo cortese parere? La ringrazio per la cortesia e l'attenzione.

PS: Anche Lei escluderebbe il ricorso a terapia radiologica recettoriale? Grazie.
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Dr. Giuseppe Lombardi Oncologo 96 2
La PET purtroppo riesce a visualizzare la malattia solamente se c'è nè una certa quantità.. in parole povere..concordo pienamente con il suo medico. Tanti auguri!
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Molte grazie Dottor Lombardi per la sua attenzione e per gli auguri. Speriamo in bene!
Molti cordiali saluti.
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Gentile Dottor Lombardi,
La aggiorno sul procedere della mia situazione. Dopo i primi 30 giorni di terapia con Casodex e Tamoxifene il PSA è sceso da 3.9 a 1.0. Dopo altri 30 giorni è sceso soltanto di 0,1 raggiungendo il valore di 0.9. Ho pertanto sospeso temporaneamente la terapia con Casodex e Tamoxifene e ho in programma, come raccomandato dai miei medici curanti, una nuova analisi del PSA fra un mese per decidere se riprendere la terapia, a seconda del risultato. Per ora ho tollerato abbastanza bene la terapia con minimi effetti indesiderati. Posso avere il conforto di un Suo parere su questo protocollo?
Molte grazie per l'attenzione. Molti cordiali saluti e auguri per la prossima Santa Pasqua.
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Dr. Giuseppe Lombardi Oncologo 96 2
Gentile utente,

mi scusi il ritardo nel rispondere dati i miei impegni.

Il blocco androgenico con casodex è una ottima scelta.. l'associazione con il Tamoxifene ha dato buoni risultati per prevenire gli effetti collaterali del casodex quali la ginecomastia (ingrossamento della mammella) e del dolore della mammella. Il trattamento con casodex può essere continuativo e recenti studi hanno dimostrato anche una utilità di un trattamento intermittente; mi faccia sapere il proseguo.
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Grazie Dottor Lombardi per la Sua cortese attenzione al mio caso.
Alla fine del mese ripeterò l'esame del PSA e la decisione di riprendere la terapia Casodex-Tamoxifene dipenderà dal valore raggiunto dal marker. Il consiglio dei miei medici è di riprendere la terapia al raggiungimento di valori superiori a 3.0 ng/ml. Grato per la Sua disponibilità La terrò informato degli ulteriori sviluppi.
Molti cordiali saluti.
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Gentile Dottor Lombardi,
La aggiorno sull'andamento della mia situazione. Dopo un mese di interruzione della terapia Casodex-Tamoxifene il PSA è risalito a 2.3 ng/mL. Su raccomandazione dei miei medici ho ripreso la terapia,prevedibilmente per due mesi. Effettuerò controllo del PSA ogni 30 giorni prospettando un'ulteriore interruzione dopo nuovo (auspicabile) abbattimento del valore del marker.
Sempre grato per la Sua cortese attenzione Le invio i più cordiali saluti.
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Prof. Filippo Alongi Radioterapista 2.1k 120 17
Pur considerando che non ho elementi in relazione ai fattori prognostici iniziali(Gleason, PSA preoperatorio, pT..) nè elementi per capire in quanto tempo sia cresciuto il PSA post-operatorio(PSA velocity) nè quale sia il tempo di raddoppiamento dello stesso parametro(se<6 mesi c'è più rischio che la malattia sia non esclusivamente locale), io le consiglierei la biopsia dell'anastomosi. A questi valori di PSA (>1ng/ML) c'è una alta sensibilità in mani esperte: in caso di positività istopatologica potrebbe giustificare una radioterapia di salvataggio a dosi alte sulla loggia prostatica con buone chance di controllare la malattia locale in modo duraturo. Se risultasse invece negativa la terapia ormonale da sola sarebbe giustificata dalla possibilità reale di malattia microscopica non necessariamente locale ma sistemica.La terapia ormonale è comunque come un freno a mano. L'importante è essere in pianura. Se comincia la discesa(ormonorefrattarietà) non è più in grado di fermare il decorso della malattia. Proprio per per ridurre il rischio di sviluppare l'ormonoresistenza è consigliata da alcuni clinici la terapia ormonale intermittente in molti casi, sebbene i dati in letteratura siano ancora contraddittori.
Un'altra metafora sulla terapia ormonale, sebbene utilissima in situazioni affini alla sua, è quella della tenda. Chiudendo la tenda non vediamo cosa si muove dietro la finestra. Così, iniziando la terapia ormonale senza sapere dove c'è malattia(locale o sistemica?), blocchiamo il PSA o lo azzeriamo ma spesso non sappiamo realmente dove e come si è mossa la malattia.

Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)

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Gentile Dottor Alongi,
ho molto apprezzato e Le sono molto grato per la Sua attenzione. Mi permetto allora di completare il quadro clinico per consentirLe, se ne avrà tempo, un approfondimento della Sua analisi. La diagnosi iniziale pre operatoria, 9 anni fa, dopo biopsia prostatica (bilobo, tre campioni per lato) per PSA di base 3.8 ng/mL era:
K prostata, apparentemente in stadio B2,Gleason 3+3 e 3+4 (pT2b, pN0, G2).
Effettuata quindi prostatectomia radicale+linfadenoctomia pelvica bilaterale.Il PSA è rimasto azzerato (< 0.4 ng/mL) per circa 4 anni poi ha iniziato ad aumentare con una velocità bassa (da 0.6 a 1.2 in 20 mesi)poi più velocemente (da 1.2 a 2.4 in 10 mesi) e ultimamente da2.4 a 3.9 in 13 mesi. A questo punto( 9 anni dopo l'intervento) abbiamo iniziato la terapia ormonale (Casodex+Tamoxifene) con riduzione del PSA a 1.0 dopo 1 mese e a 0.9 dopo il secondo mese. Interrotta la terapia per non incorrere in ormonorefrattarietà e per ridurre gli effetti indesiderati (per altro modesti), dopo un mese il PSA era risalito a 2.3ng/mL. Ho quindi ripreso la terapia ormonale, come già detto.Il mio urologo mi propone una visita da lui non prima di sei mesi, sempre monitorizzando il PSA mensilmente. Ora la Sua metafora della "tendina alla finestra" mi ha un po' allarmato, tuttavia il mio oncologo ritiene prematura una biopsia della giunzione o una terapia radiante, fintanto che questi ormoni funzionano, pronti a sceglierne altri disponibili in caso di assuefazione, anche visti i risultati negativi della recente PET Colina, della TAC Total body e della scintigrafia ossea.
Mi scuso per aver così dilagato ma, vista la Sua perplessità sulla attuale scelta di protocollo, Le chiederei un ulteriore cortese parere. La ringrazio per l'attenzione che potrà dedicare al mio caso e Le porgo i più cordiali saluti. 18.05.2009
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Prof. Filippo Alongi Radioterapista 2.1k 120 17
Il quadro iniziale è confortante in quanto si trattava di una neoplasia a rischio basso. Inoltre la velocità di raddoppiamento del PSA non sembra tumultuosa. Sono tutti fattori a favore di una recidiva locale più che di metastasi a distanza. Tutti elementi a favore della prescrizione di una biopsia e o della RT di salvataggio d'amblè(TERAPIA PER NIENTE PREMATURA, A MIO AVVISO), giustificata dall'assenza di metastasi agli esami strumentali e dall'aumento del PSA sopra il livello di 0,20 ng/ml(spartiacque della European Association of Urology per distinguere la recidiva biochimica reale da un semplice aumento non significativo).
Provi a sentire in visita anche un radioterapista oncologo, che mi pare non sia ancora stato correttamente consultato, nel suo caso, per un parere specialistico che non è pienamente di pertinenza dell'urologo o dell'oncologo medico che la segue.
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Gentile Dottor Alongi,
grazie per la Sua risposta e i Suoi consigli che riferirò ai miei medici curanti, che non intendo, per correttezza, non tenere informati delle mie ricerche di "pareri". Ho con loro un ottimo rapporto di amicizia e di fiducia, quindi ritengo che potremo trattare serenamente questi aspetti e decidere come procedere. Mi permetterò di tenerLa informata, tramite questo straordinario canale di consulenza, sul prosieguo della mia situazione. La ringrazio ancora per l'attenzione e Le porgo i più cordiali saluti. 19.05.2009
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Gentili Dottori Lombardi e Alongi,
riprendo dopo mesi il contatto per un aggiornamento. Da oltre 9 mesi sono in terapia intermittente con Casodex 150 e Tamoxifene. Il PSA oscilla da 0.6 a 3.0 ng/Ml in corrispondenza dei periodi di durata mensile di terapia piena o di interruzione. L'ultimo mese di terapia ha ottenuto una variazione del PSA da 3.0 a 0.6 ng/Ml e dopo un mese di interruzione il valore è risalito a 1.8 ng/Ml per cui, su parere del mio oncologo, sto seguendo un ulteriore mese di interruzione, al termine del quale l'esame PSA determinerà la ripresa di questa terapia che pare essere efficace. Una recentissima visita urologica è risultata negativa. L'unico problema che è insorto da qualche mese è la ginecomastia solo sul lato DX, non eccessiva ma piuttosto dolorosa e fastidiosa. Ho provato con prolungate applicazioni notturne di Voltaren Emugel senza beneficio e ora proverò, su pareri incrociati di urologo e oncologo, ad assumere Tamoxifene per 60 giorni consecutivi, ma le aspettative sono modeste. Posso chiederVi un cortese parere su questo problema?
Ringrazio per l'attenzione e invio i più cordiali saluti.
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Prof. Filippo Alongi Radioterapista 2.1k 120 17
Può usare antinfiammatori per il sintomo. Se insufficienti ci sono altre opzioni meno frequenti tra le quali la stessa radioterapia sulla ghiandola. Ma in prima ipotesi la eviterei.
Ne parli con chi la segue
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Ringrazio per la cortese e sollecita risposta e rinnovo i saluti.
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Gentili Dottori,
ho recentemente sentito parlare dell' impiego della tecnica HI-FU nell'intervento su cancro della prostata e delle sue recidive.Dalla letteratura disponibile in internet il metodo pare estremamente promettente,soprattutto per l'assenza di effetti secondari. Posso avere un Vostro cortese parere sull'applicabilità e sull'opportunità di questa metodica al mio caso, in sostituzione della terapia di blocco androgenico intermittente che sto seguendo?
Ringrazio per l'attenzione e invio cordiali saluti.
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Prof. Filippo Alongi Radioterapista 2.1k 120 17
L'hifu non è lo standard in queste fasi e l'esperienza è ancora molto limitata.

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Grazie per la sollecita risposta. Cordialità e buon lavoro.
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