Il medico che ha letto la tat

Buongiorno, scrivo questo messaggio nella speranza che io possa comprendere a fondo la situazione che mi si è abbattuta come una doccia fredda.Mio padre ha 64 anni e una salute eccellente fino a poco tempo fa, esattamente il 7 gennaio scorso per controlli si è sottoposto ad una lastra toracica e visto i risultati preoccupanti, ma non chiari ha fatto una Tac total body. Il risultato metteva in evidenza "innummerevoli noduli di varie dimensioni fino ad un max di 2'8 cm di diamet", dati secondo il medico che ha letto la tat da seconda malattia.Allarmati ed in attesa di un imminente ricovero abbiamo proceduto agli accertamenti consigliati:
Ecografia transrettale, in cui il radiografo ha incluso testicoli, fegato e reni:tutto negativo.
Analisi del sangue con marcatori tumorali: alti solo CEA e Ca 125
Broncoscopia: pervi i bronchi e negativo l'esame istologico e battereologico.
Poi è stato ricoverato e l'unico esame che hanno eseguito è stata una scintografia ossea.
E poi venerdì scorso l'incontro con il primario che ci annuncia un tumore ai polmoni con metastasi alle ossa.Inoperabile e inguaribile, sentenziando pochi mesi di vita e solo alcune terapie per prolungare la sopravvivenza.
Ciònonostante la prox sett continueranno con una nuova Tac, una broncoscopia e un ago aspirato.
Non capisco il contnuare di certe analisi visto la diagnosi che mi è apparsa così chiara.
Le condizioni di mio padre continuano ad essere aparentemente ottime, con appetito, funzioni biologiche normali, cammina come sempre facendo lunghe passeggiate e non lamenta alcun dolore.
Mi chiedo se posso rivolgermi da qualche parte per capire se ci possono essere speranze, avevo preso in considerazione il centro europeo di milano.Cosa mi devo aspettare? ringraziando anticipatamente porgo cordiali saluti
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Dr. Vito Barbieri Oncologo 1.6k 57 1
Gli esami che i colleghi intendono eseguire sono rivolti a dare un "nome e cognome" esatto alla malattia, infatti solo conoscendo il tipo istologico della malattia potranno darle informazioni sulla prognosi ed indicare la terapia più appropriata che possa contrastare quanto più è possibile l'evoluzione della malattia, per quanto inguaribile.
Da quello che ha detto, i medici che seguono suo padre stanno facendo quanto dovuto e non vedo motivo per rivolgersi altrove. Ammetto però che ognuno ha il diritto di chiedere un secondo parere, se ne sente la necessità, purchè siano disponibili tutti i dati necessari, in particolare il tipo istologico e l'estensione della malattia.
Cordiali saluti

Dr Vito Barbieri
direttore Struttura Complessa di Oncologia
Azienda Ospedaliera Pugliese-Ciaccio - Catanzaro

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dopo
Utente
Utente
Grazie per la sua tempestiva risposta.Mi domando se è ragionevole che un primario di un reparto oncologico possa parlare di "pochi mesi di vita" senza un esame istologico, o come ha detto lei senza aver dato nome e cognome alla malattia.
Addirittura il giorno prima del colloquio con il primario, una sua collaboratrice ci parlava di un nuovo protocollo di una casa farmaceutica di Ginevra che avrebbe dato ottimi risultati. E poi è bastata una scintografia ossea per dare quella dura sentenza?
Parlo da ignorante...ma non capisco.
Grazie comunque della sua disponibilità
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Dr. Vito Barbieri Oncologo 1.6k 57 1
Capisco il suo sconcerto. Potrei cercare di spiegare, non giustificare, la risposta che ha avuto con la delusione del medico di scoprire, in un quadro di neoplasia in corso di tipizzazione, la presenza di immagini compatibili con metastasi che escludono, qualunque sia il tipo istologico, di considerare la possibilità di intervenire chirurgicamente e quindi in modo radicale.
Esprimere comunque una prognosi precisa in termini di mesi è invece una cosa che potrebbe rivelarsi non proprio azzeccata perchè, oltre ad aver bisogno di tutti i dati per l'inquadramento, ogni caso può fare testo a se, indipendentemente dalle fredde medie statistiche di sopravvivenza riportate dalle casistiche.
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dopo
Utente
Utente
Abbiamo ritirato l'esame istologico: carcinoma poco differenziato non a piccole cellule, probabilmente adenocarcinoma, in corso di caratterizzazione immunofenotipica.
La scintigrafia ossea rileva aree focali di iperaccumolo di radiofarmaco a livello dellp'arco anteriore della II e IV costola di sx,dell'arco posteriore della VI costa di sinistra, di D9 e del sacro.
Lunedi iniziano con una prima terapia di chemio standard e forse con l'aggiunta di ASA 404 (partecipa al titolo di studio randomizzato di ASA 404).
La sua salute apparentemente è buona, non avverte dolori.
che cosa mi devo aspettare?
Cordialmente
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Dr. Vito Barbieri Oncologo 1.6k 57 1
Lo studio, che dovrebbe chiamarsi ATTRACT-1, utilizza un farmaco che distrugge la circolazione sanguigna intratumorale "affamando", per così dire, il tumore. Ci sono già dati preliminari che indicano un buon aumento della sopravvivenza in seguito all'aggiunta di questo farmaco alla chemioterapia standard.
Ovviamente seguite bene tutte le indicazioni dei medici al fine di evidenziare eventuali effetti collaterali.
Un paziente inserito in uno studio clinico è sempre seguito con un occhio più attento, questo torna utile anche al paziente.
Attendete con pazienza i prossimi esami, per rivalutare l'estensione della malattia dopo alcuni cicli di terapia (come da protocollo).
Cordiali saluti

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Utente
Utente
Buongiorno, volevo aggiornare la situazione.Mio padre ha appena concluso il terzo ciclo di terapia (su 6 che deve fare) unendo per ora solo 4 Radio. oggi hanno provveduto a fare una tac total body per controllo perchè dalle visite esterne la situazione sembrava buona e poi lui ha reagito benissimo alle terapie, accusando solo un malessere alle articolazioni che dopo un paio di giorni è sempre passato, l'emocromo, controllato 2 volte ogni 20 giorni, è sempre risultato perfetto.Continua a non avere alcun tipo di dolore, a non avere affanno o tosse. Comunque la tac ha rilevato una riduzione dei noduli polmonari. Ora mi chiedo cosa significa? posso sperare in un prolungamento della sopravvivenza, dopo la triste sentenza che i medici hanno dato precedentemente?
Ringrazio anticipatamente
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Dr. Vito Barbieri Oncologo 1.6k 57 1
Un risultato del genere in effetti, come lei stessa dice, autorizza a "sperare in un prolungamento della sopravvivenza". Soprattutto, vista la buona tollerabilità permette di continuare la terapia e cercare di migliorare ancora i risultati ottenuti, mantenendo una buona qualità di vita.

Cordiali Saluti
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dopo
Utente
Utente
Gentile Dott. sono passati parecchi mesi e mio papà ha fatto in tutto 12 cicli di chemioterapia. l'ultima tac di dicembre ha rilevato un aumento di numero e dimensione dei noduli polmonari e da gennaio ha iniziato la cura giornaliera di Tarceva.
Purtroppo non sta reagendo bene..non riesce più a camminare, anche un piccolo tragitto dentro casa, a causa del grande affanno che lamenta.solo in condizione di riposo sembra stare abbastanza bene, non ha affanno a letto o seduto.abbiamo provato, dopo visita dal pneumatologo, a somministrargli un pò di ossigeno, ma non ha alcun miglioramento. La sua ossigenazione nel sangue è buona.Mangia abbastanza, non con appetito,ma le analisi del sangue sono buone.
non so se è il caso di cambiare terapia, sentire un altro specialista o non so cosa.
so e vedo che la situazione è grave, cosa mi devo aspettare?so che le sto facendo delle domande difficili, ha un consiglio?
La ringraziodi cuore.
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Dr. Vito Barbieri Oncologo 1.6k 57 1
E' molto difficile capire così da lontano.
Se lo vedesse uno pneumologo, visitandolo, magari anche facendo una emogasanalisi ed un esame radiologico, potrebbe rendersi bene conto della situazione e di eventuali nuovi problemi.
Cordiali Saluti