C'è un protocollo diverso da poter eseguire nel caso di glioblastoma di lv grado?

Salve mi chiamo Vincenzo, scrivo dalla prov.
di Bari.
Purtroppo circa due mesi fa mio padre di anni 75, ha iniziato a evidenziare una sintomatologia composta da: disturbi del comportamento (apatia), occhio sx semi chiuso con una leggere deformazione del labbro, difficoltà a fare movimenti dal lato sx del corpo.
Eseguita al pronto soccorso la tac con mezzo di contrasto dava esito piuttosto sconcertante, cioè sospetto di tumore al cervello di natura maligna con lesione frontale destra.
Dal pronto soccorso mio padre fu trasferito al Policlinico di Bari laddove dopo ennesimi accertamenti tra cui tac e rm fu confermata la diagnosi del pronto soccorso.
La settimana a seguire mio padre fu operato con esito al quanto positivo.
Il chirurgo ci riferiva che aveva asportato quasi tutta il tumore; ovviamente quel poco che ne restava non poteva essere rimosso perchè alzava i rischi di una compromissione di funzioni celebrali e motorie in genere.
L'esame istologico è per noi famigliari devastante, il risultato denomina il tumore come glioblastoma di lV grado.
I medici ci hanno detto che è il più aggressivo e recidivante tumore al cervello che si conosca.
Da quando mio padre si è operato è passato un mese e mezzo circa, adesso sembra ritornato quello che era non è più triste ricorda bene le cose, insomma ragiona bene e cammina anche bene.
Giorni fa siamo stati al policlinico sempre di Bari per fare una rm di controllo.
Gli esiti sono stati incoraggianti dato che la situazione clinica è rimasta cosi com'era dopo l'intervento.
Ovvio la minaccia incombe so bene che c'è ancora molto da fare in termini di terapie.
A tale proposito i passi successivi a cui dovrà sottoporsi mio padre sono proprio la chemioterapia combinata alla radioterapia.
Volevo chiedervi se esistono delle terapie alternative?
Leggevo trattamenti con tecniche di nanofarmaci o molecolari correggetemi se sbaglio.
Poi la radio terapia potrebbe dare effetti collaterali compromettendo il ragionamento o le funzioni motorie degradando l'autosufficienza di mio padre?
Capisco la gravità della situazione ma comprendete il nostro stato d'animo in qualità dei figli.
Adesso abbiamo una buona impressione di nostro padre che è combattivo e reagisce bene il che ci da fiducia.
Il timore è quello di vederlo peggiorare o per via della malattia o per via della radioterapia con tutto il rispetto delle tecnologie.
Che voi sappiate qualcuno è riuscito a sopravvivere con questo tumore?
Certo di qualche vostro consiglio, vi porgiamo con i miei fratelli i nostri distinti saluti.
[#1]
Prof. Filippo Alongi Radioterapista 2.1k 120 17
Carissimo,

lo standard di cura per il Glioblastoma multiforme è l'intervento chirurgico (quando fattibile) seguito a radioterapia associata alla temozolamide concomitante. Tale farmaco poi dovrà essere continuato a dosaggi diversi anche dopo la fine del trattamento combinato radio-chemioterapico. Questo approccio multimodale ha mostrato di essere, ad oggi, l'unico realmente in grado di aumentare la sopravvivenza.
Tutto il resto è ricerca, o medicina non basata sull'evidenza.


Alla sua domanda sugli effetti della radioterapia le rispondo che dipende dalla sede cerebrale coinvolta, dall'estensione e dal tipo di intervento effettuato. In genere non ci sono effetti immediati durante la radioterapia, o subito dopo, ed in ogni caso una adeguata terapia di supporto steoridea è in grado di limitare gli effetti dell'edema post-intervento o successivo all'infiammazione da raggi.

In merito alla sopravvivenza la sua domanda, lecita, non ha una risposta esaustiva. Sappiamo che la prognosi di queste malattie non è tra le migliori in oncologia. Ma in assenza di trattamento le possibilità si riducono ulteriormente così come può peggiorare la qualità di vita.

Si rivolga comunque a chi vi segue per i dettagli del caso.

Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)

[#2]
dopo
Attivo dal 2020 al 2020
Ex utente
Grazie intanto per la risposta, volevamo chiederle in merito
al farmaco regorafenib, che cosa ne pensa visto che la regione Puglia ne ha dato disponibilità. Potrebbe essere una buona alternativa al temozolamide?
Riporto la comunicazione di esame istologico:
Macro
Neoformazione giallastra a margini sfumati di 5cm
Diagnosi
Glioblastoma( grado lV WHO2016) con estese aree di necrosi.
Reazione immunoistochimica positiva per GFAP(+++),focalmente positiva per p53, negativa per IDH1 mutato, frazione proliferante(Ki67+) pari al 20%. Non è possibile effettuare la valutazione dello stato di metilazione di MGMT e l'indagine immunoistochimica di ATRX(non disponibile in sede istituzionale)

Purtroppo vista la situazione attuale (coronavirus), non è stato possibile approfondire le analisi per mancanza dei vetrini. Spero che le informazioni da me riportate siano alquanto esaustive. Di nuovo grazie, distinti saluti. A risentirla.
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