Familiarità tumore intestino

Buongiorno, sono una donna di 40 anni.
Mio padre è mancato all'età di 51 anni per carcinoma all'intestino con metastasi al fegato. Stessa patologia per mio zio (fratello di mio padre). Nella famiglia di mia madre inoltre ci sono casi di poliposi intestibale (il padre, mia madre, ed entrambre le sorelle). Da poco inoltre ho scoperto che una di queste zie ha un tumore molto esteso che interessa l'intestino, il fegato e i reni (l'anno aperta, ma non è stato possibile asportare nulla, tanto era avanzato). Da quando ha saputo di questa zia, il mio medico curante mi ha allarmata, parlando di alto richio. I miei dubbi sono: sono al alto rischio? quali esami devo fare e con che frequenza? A quali sintomi o segnali devo fare attenzione?
Ringrazio quanti vorranno rispondermi.
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Dr. Carlo Pastore Oncologo 3.9k 133 1
Cara Amica,

direi che è opportuna la prevenzione. Una colonscopia ogni 3 anni appare indicata. Inoltre è bene sempre eseguire i controlli al seno (mammografia ed ecografia) nonchè quelli ginecologici. Buona norma anche una EGDS ogni 3 anni. Non vivere però nel terrore poichè non è assolutamente detto che ti accada qualcosa.

Un caro saluto

Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it

Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/

[#2]
dopo
Attivo dal 2009 al 2014
Ex utente
La ringrazio per la risposta.

In alternativa alle visite che mi indica, non sarebbe meglio effettuare la ricerca dei marcatori tumorali? Glielo chiedo perchè a mia zia l'ecografia ai reni e fegato effettuati a dicembre non evidenziarono mulla di indicativo, invece in quella di aprile era già evidente qualcosa che non andava.
Spero che esista un'alternativa all'indagine diretta che rimette tutte le speranze nell'attenzione e bravura del medico che ti osserva in quel momento, soprattutto perchè non capita certo di fare visite ogni 4 mesi come a mia zia, e che invece abbia come riferimento dei parametri fissi.
Con questo non voglio sminuire la bravura dei medici, ma credo che per poter intervenire in fase iniziale sia più valida l'indicazione di eventuali marcatori che forse indicano anche tumori di piccole dimensioni (non visibili dall'occhio del medico).

La ringrazio ancora.
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Dr. Carlo Pastore Oncologo 3.9k 133 1
Cara Amica,

invece è proprio i marcatori tumorali che non possono essere impiegati in prevenzione. Essi vengono impiegati per il follow-up di neoplasie già accertate. Infatti non sono dotati di una sensibilità e specificità del 100% e possono risultare alterati anche in caso di patologia benigna (ad esempio infiammatoria). La strada migliore sono i controlli proposti, effettuati in Centri opportunamente attrezzati.

un caro saluto

Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it