Lesione tendine della spalla
Da marzo 2009 soffro di dolori saltuari alla spalla sinistra, in apparenza senza compiere particolari sforzi o movimenti strani del braccio (premetto che ho lavorato per 30 anni come disegnatore tecnico al tecnigrafo mantenendo per l'orario lavorativo le braccia alzate per disegnare); ho effettuato una tomografia a risonanza magnetica e di seguito riporto il referto:
"E' presente lesione a tutto spessore del tendine del sovraspinoso in sede inserzionale con retrazione del moncone miotendineo (grado 2-3 di Patte) a cui si associa risalita della testa omerale con conseguente riduzione dello spazio omero-acromiale. La componente muscolare del sovraspinoso mostra segni di ipotrofia. Nella norma le restanti componenti miotendinee della cuffia dei rotatori. Il cercine glenoideo appare regolarmente inserito. Il tendine del capo lungo del bicipite appare sublussato in sede mediale con minima distensione gluida della corripondente guaina sinoviale. Concomita quadro di artrosinovite a carico dell'articolazione acromion-claveare con associata distensione capsulare e oresofitosi marginale. E' presente minima falda di versamento articolare estendentesi nel contesto della borsa subacromion-deltoidea."
Analoga diagnosi è stata riscontrata anche per la spalla destra che da i medesimi problemi.
Lo specialista mi ha suggerito l'operazione per provare a risolvere il problema che sarebbe da imputare ai tendini.
Dal referto, risulta indispensabile l'operazione? E con che tecnica questa potrebbe essere fatta?
Grazie.
"E' presente lesione a tutto spessore del tendine del sovraspinoso in sede inserzionale con retrazione del moncone miotendineo (grado 2-3 di Patte) a cui si associa risalita della testa omerale con conseguente riduzione dello spazio omero-acromiale. La componente muscolare del sovraspinoso mostra segni di ipotrofia. Nella norma le restanti componenti miotendinee della cuffia dei rotatori. Il cercine glenoideo appare regolarmente inserito. Il tendine del capo lungo del bicipite appare sublussato in sede mediale con minima distensione gluida della corripondente guaina sinoviale. Concomita quadro di artrosinovite a carico dell'articolazione acromion-claveare con associata distensione capsulare e oresofitosi marginale. E' presente minima falda di versamento articolare estendentesi nel contesto della borsa subacromion-deltoidea."
Analoga diagnosi è stata riscontrata anche per la spalla destra che da i medesimi problemi.
Lo specialista mi ha suggerito l'operazione per provare a risolvere il problema che sarebbe da imputare ai tendini.
Dal referto, risulta indispensabile l'operazione? E con che tecnica questa potrebbe essere fatta?
Grazie.
Gentile utente,
Dal referto sembrerebbe proprio che l'intervento chirurgico di ricostruzione della cuffia dei rotatori sia indicato nel Suo caso.
Purtroppo senza vedere le immagini è impossibile stabilire se la lesione sia riparabile o se sia talmente avanzata non poter essere più ricucita (le cosiddette lesioni "too late"). Certo è che se il Suo ortopedico Le ha proposto un intervento chirurgico, probabilmente egli ritiene che la lesione sia riparabile.
Ormai oggigiorno quasi tutti gli interventi di questo tipo possono essere eseguiti in artroscopia, ma lesioni particolarmente gravi possono richiedere una sutura a cielo aperto con un taglio di qualche centimetro.
L'intervento in sè è ben tollerato dal paziente, e si esegue in day-hospital oppure con un ricovero di una notte.
La parte più impegnativa per il paziente è costituita dal post-operatorio, in quanto è necessario indossare un tutore per circa un mese e quindi iniziare una intensa riabilitazione.
In ogni caso, ritengo che un tentativo di ricostruzione della cuffia dei rotatori vada assolutamente provato, per evitare che tra qualche anno ci sia il rischio di dover ricorrere ad un intervento più invasivo.
Distinti saluti
Dal referto sembrerebbe proprio che l'intervento chirurgico di ricostruzione della cuffia dei rotatori sia indicato nel Suo caso.
Purtroppo senza vedere le immagini è impossibile stabilire se la lesione sia riparabile o se sia talmente avanzata non poter essere più ricucita (le cosiddette lesioni "too late"). Certo è che se il Suo ortopedico Le ha proposto un intervento chirurgico, probabilmente egli ritiene che la lesione sia riparabile.
Ormai oggigiorno quasi tutti gli interventi di questo tipo possono essere eseguiti in artroscopia, ma lesioni particolarmente gravi possono richiedere una sutura a cielo aperto con un taglio di qualche centimetro.
L'intervento in sè è ben tollerato dal paziente, e si esegue in day-hospital oppure con un ricovero di una notte.
La parte più impegnativa per il paziente è costituita dal post-operatorio, in quanto è necessario indossare un tutore per circa un mese e quindi iniziare una intensa riabilitazione.
In ogni caso, ritengo che un tentativo di ricostruzione della cuffia dei rotatori vada assolutamente provato, per evitare che tra qualche anno ci sia il rischio di dover ricorrere ad un intervento più invasivo.
Distinti saluti
Dr. Emanuele Caldarella
Chirurgia dell'anca e del ginocchio
emanuele.caldarella@medicitalia.it
Ex utente
Qualcuno sa dove esiste in Piemonte (o al più Liguria) un centro specializzato per questo tipo di operazioni?
Grazie.
Grazie.
Centri specialistici non me ne vengono in mente. Mi rimetto ai colleghi.
In ogni caso può rivolgersi agli eccellenti servizi di ortopedia del CTO di Torino o del S. Corona di Pietra Ligure.
Distinti saluti
In ogni caso può rivolgersi agli eccellenti servizi di ortopedia del CTO di Torino o del S. Corona di Pietra Ligure.
Distinti saluti
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 5k visite dal 27/01/2010.
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