Frattura del malleolo peronale

Egregi dottori buongiorno,
sono un uomo di 44 anni e il 20/12/2009, in seguito ad una scivolata con coseguente "frattura del malleolo peronoale SX con buona composizione dei monconi" (questo è stato scritto nella diagnosi), e mi è stato ingessato piede e gamba per 38 giorni.
devo dire che negli ultimi 5/6 giorni di gessatura, caminavo senza l'uso delle stampelle caricando per quanto possibile sulla gamba DX, che per ovvie ragioni non l'ho detto all'ortopedico di turno dell'ospedale per timore di un sgridata.
Dopo la rimozione del gesso l'ortopedico mi ha consigliato l'utilizzo di una palla da tennis da far ruoteare sotto il piede e altri movimenti per la riattivazione della funzionalità tibio-tarsica (dalla difficile interpretazione della scrittura si evince "Inno o Inneo Kincu"???)e anche l'uso delle stampelle per altri 15/20 giorni con carico sino al 30% del peso corporeo, successivamente RX tibio-tarsica e visita fisiatrica per la riabilitazione.
Premetto che durante questi 38 giorni non mi è stata presciritta nessuna cura a base di calcio, attualmente i movimenti della caviglia sono molto ridotti, mi fa male il tendine d'Achille e il punto in cui ho subbito la frattura.
in sostanza le mie perplessità che per la quale vorrei un Vs consulto sono:
1) se per aver caminato per 5/6 gg col gesso possa in qualche modo aver causato del danno alla calcificazione della frattura;
2)se posso guidare la macchina, comunico che ci ho provato e non ho provato alcuna difficoltà, però non so sino a che punto possa insistere;
3)se il dolore che averto in prossimità della frattura in seguito agli esercizi prescitti è normale;
4)cosa succede se non dovessi fare uso delle stampelle, quindi non caricando gradualmente, perchè la sensazione che avverto è di farcela...
Molti saluti e ringrazio anticipatamente per qualsiasi risposta che riteniate opportuna
SS
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Dr. Umberto Donati Ortopedico, Chirurgo della mano, Medico legale, Perfezionato in medicine non convenzionali 7.8k 276 9
1) se fosse successo qualcosa sarebbe risultato dalla radiografia al momento della rimozione del gesso
2) se i movimenti non sono completi non è prudente guidare;
3) il dolore, entro certi limiti, è normale, ma non è possibile dire se lo sia nel Suo caso specifico, senza averLa visitata;
4) in genere è opportuno riprendere gradualmente; se l'Ortopedico ha prescritto "stampelle per altri 15/20 giorni con carico sino al 30% del peso corporeo" e un ulteriore controllo RX vuol dire che non è ancora guarito, e che queste prescrizioni sono nel Suo interesse; non capisco perché non debba attenersi ad esse.
Cordiali saluti

Umberto Donati, MD

www.ortopedicoabologna.it

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Utente
Utente
egregio dott. Donati buonasera,
intanto mi scuso per non averla subito ringraziata per la gentile risposta che prontamente mi aveva dato, purtroppo mi sono successe diverse cose che mi hanno, in certo modo, impedito di scriverla.
Le scrivo per avere un suo consulto sul mio caso, dal 20/11/2009, giorno che ho subito la frattura del malleolo peronale, a tutt'oggi (09/06/2010) la frattura non si è ancora calcificata se non in alcune parti perimetrali del perone, mentre nella parte interna si nota facilmente una linea scura segno di non calcificazione, questo è quanto mi è stato detto.
Premetto che ho seguito tutto quello che mi è stato prescritto: RX, viste ortopediche ospedaliere, visita fisiatrica, fisioterapia per 30gg (manipolazione del piede, tavolette propriocettive, tens, magnetoterapia, laser per il tendine di achille), carico graduale, nonché l’assunzione di farmaci: DIBASE 10.000 U.I/ml , OROTRE 500mg, FOSAMAX 10mg tutto questo sembrerebbe sia stato inutile. Debbo aggiungere che deambulo male con vistosa zoppia in quanto ho del dolore al terzo e la quarto dito del piede, forse tendinite, mentre nella zona della frattura un piccolo fastidio soprattutto quando ci cammino per un bel po o sto molto in piedi allora capita che si gonfia anche la caviglia.
Ultimamente mi sono rivolto ad uno ortopedico privato, il quale mi ha consigliato una terapia con onde sonore/d’urto “ESWT” per 4/5 sedute a distanza di una settimana. Lo scopo è quello di frantumare quel callo osseo "anomalo" che si è formato intorno al perone e seguire una cura a base di ranelato di stronzio OSSEOR 2g per 28gg con la speranza che si ricostituisca una calcificazione accettabile, nel caso contrario bisogna effettuare l’intervento per l’applicazione di viti. Si ri inizia tutto da capo, ossia da dicembre 2009 ?
Questa è la fotografia del mio caso, confesso che mi sto scoraggiando, le volevo chiedere se è normale che una calcificazione sia così pigra e, che, tuttavia bisognerebbe aspettare ancora, oppure, se è meglio iniziare subito con la terapia consigliata?
Dott. Donatti, in merito a quanto le ho esposto di questa mi disaventura,, la ringrazio sin d’ora per la risposta che lei riterrà più opportuna.
Buon lavoro e buona serata
SS
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Dr. Umberto Donati Ortopedico, Chirurgo della mano, Medico legale, Perfezionato in medicine non convenzionali 7.8k 276 9
Ogni frattura può seguire diverse strade: consolidarsi nei tempi normali, avere una consolidazione completa in tempi più lunghi, non consolidare affatto.
Non è assolutamente possibile esprimere un parere sulla terapia senza averLa mai visitata. Devo pensare che l'ortopedico abbia prescritto una cura perché questa venga fatta subito, comunque se ha dubbi bisogna che ne parli con lo specialista.
Cordiali saluti
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Utente
Utente
dott. Donati,
la ringrazio per la celerità della risposta, nell'esposizione di ieri mi sono dimenticato di evidenziare che la frattura è obbliqua, forse mi avrebbero dovuto operare da subito, pazienza.
fra qualche mese, se le fa piacere, le farò sapere come sta procedendo.
la ringrazio ancora e la saluto corialmente
SS