Infiammazione tendini dei peronieri

Sono un insegnante di Educazione Fisica di 43 anni che pratica la corsa su strada di buon livello (amatoriale) da oltre 20 anni. Da circa 3 anni ho ripreso allenamenti (4 a settimana) di buon livello con ottimi risultati. Da circa 40 giorni mi trovo costretto allo stop totale per una forte infiammazione dei tendini dei peronieri della gamba dx (dignosticata da due medici) dovuta secondo loro ad una tendenza alla correzione dell'appoggio dx verso la supinazione, e ad un carico chilometrico elevato (su asfalto) con una scarpa non adeguatamente protettiva. Aggiungo io che la stessa caviglia ha subito 2 distorsioni nel corso degli anni ed il mio carico durante la corsa si e' spostato leggermente sull'altra (il test statico ha valutato una differenza di carico di c.ca 9kg tra l'una e l'altra).L'RX non ha rilevato alcuna microfrattura, la RM nemmeno. Ho seguito una cura di 10gg con anti infiammatorio ALGIX (ETORICOXIB) ed anti dolorifico (TACHIDOL) che ha portato alla riduzione del dolore ma non all'eleiminazione totale. Ad oggi non sono assolutamente in grado di correre, ma talvolta nemmeno di camminare simmetricamente. Ho ripreso ad utilizzare un plantare (sull'impronta del piede) che rendendo piu' rigida la scarpa mi da un po' di sollievo (curiosamente l'uso di una scarpa piu' dura per camminare mi riduce il dolore) ed ho notato come per esempio la guida dell'auto sia la peggior condizione possibile in quanto al termine della guida mi e' davvero difficile camminare per almeno una decina di passi, poi il dolore si riduce. Sono veramente affranto per non vedere alcun miglioramento non solo nell'ipotesi di riprendere a correre ma a questo punto anche per qualsiasi altra attivita' compreso ovviamente il lavoro. Quali consigli o indicazioni potete darmi? Grazie anticipatamente.
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Dr. Roberto Leo Ortopedico 3.8k 176
gentile utente,
come capira' in un caso come il suo ove 2 colleghi, che hanno avuto il privilegio di visitarle, non hanno ottenuto risultato appare difficile che una risposta risolutiva scaturisca da un consulto on-line che, per definizione e' privo della possibilita' di visitare il paziente.
DETERMINANTE E' LA DIAGNOSI CORRETTA
Se e' veramente tendinite (le spiegazioni fornite dai colleghi mi trovano d'accordo al 100%) si deve poter curare con Laserterapia ad alta potenza tipo Neodimio-Yag e mediante Tecarterapia
In casi come il suo ove le terapie di tale tipo non fanno efeftto pero' e' essenziale escludere con ceretzza la microfrattura da stress
Per escludere tale presenza eseguirei TAC e Sicntigrafia.
Si tratta pero' di consigli puramente teorici in quanto non e' possibile ne' e' corretto, prescrivere tali esami attraverso un cosulto telematico.
Saluti

Dr. Roberto LEO

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dopo
Utente
Utente
Spett.le Dott. Leo, la ringrazio per la risposta.
Nel frattempo una nuova RM ha evidenziato proprio una microfrattura da stress della tuberosità posteriore del calcagno come lei aveva ipotizzato. Mi trovo quindi a chiederle consiglio sull'opportunità di una cavigliera per bloccare il movimento, sulla eventuale necessità di proseguire con la cura anti infiammatoria e sulle tempistiche di guarigione di una tale frattura, considerato che l'apice del dolore che mi ha costretto allo stop totale è insorto 42 giorni fa con il susseguirsi delle diagnosi che prima ho elencato. E' opportuno usare delle stampelle o il movimento eseguito con attenzione può essere utile a velocizzare la guarigione?
Distinti saluti
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Dr. Roberto Leo Ortopedico 3.8k 176
Bloccare la caviglia in una microfrattura?
Non e' il trattamento di scelta!
Ne' la cavigliera ne' le stampelle sono il trattamento di scelta a meno che la dimensione della microfrattura non sia proprio "micro".
Cosa fare?
Il tempo e' il miglior alleato.
Banale ma e' cosi'!
Oggi si possono eventualmente eseguire onde d'urto mirate per accelerare i naturali processi di guarigione anche se pero' dipende dalla sede esatta della microfrattura che non posso valutare attraverso un consulto on-line.

Cordiali saluti.