Pubalgia

Ho 41 anni, pratico con assiduità tennis e corsa e palestra.
Dai primi di gennaio avverto un fastidio (lieve, mai invalidante, ma persistente) quando compio movimenti semplici (infilare i pantaloni, uscire dall'auto, girarmi nel letto); in alcuni giorni mi crea fastidio anche il semplice camminare.
Ho preso per qualche giorno l'Oki, ed ho fatto tre sedute da un fisiatra che però non mi hanno portato giovamento.
Anzi, su sua indicazione, ho continuato a praticare un pò di palestra e sempre meno il tennis, poi, persistendo il fastidio, mi ha perfino sconsigliato lo stretching!
Ho fatto una visita chirurgica e mi è stata riscontrato un leggero sfiancamento dell'ernia a dx (mi aveva insospettito un fastidio analogo a quello della pubalgia quando tossivo o starnutivo).
Ho quindi deciso di sospendere qualsiasi attività sportiva da quasi un mese, e, su indicazione di un ortopedico, ho fatto una RM del bacino.
Nel referto è stata evidenziata una "entesite dell'adduttore lungo di dx con edema diffuso intraspongioso sottocorticale alla sinfisi pubica omolateralmente in accordo con osteite".
Preciso che non ho subito traumi particolari (cadute, urti, calci), ma presumo si tratti di microtrauma da affaticamento.
Se la diagnosi è giusta e completa (quindi non servono ulteriori accertamenti, anche di natura posturale) qual'è la terapia più giusta: FANS come mi ha suggerito un ortopedico, o fisiatra/osteopata, o entrambi?
E' il caso di fare esercizi posturali (ho letto essere molto utili se, come credo sia accaduto a me, ho gambe più forti degli addominali)?

Ringrazio sentitamente per il vostro graditissimo consulto
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Dr. Antonio Valassina Ortopedico, Chirurgo vascolare 2k 66 47
Gentile signore
a distanza non è possibile fare diagnosi o suggerire terapie.
Nel suo caso il fatto di sapere che alla RMN è presente "entesite dell'adduttore lungo di dx con edema diffuso intraspongioso sottocorticale alla sinfisi pubica omolateralmente in accordo con osteite" non consente, a distanza, di concludere nulla.
Solo la visita clinica con la valutazione di tutte le cause primitive e secondare di un tale disturbo, confrontate con le immagini a sua disposzione, potranno :
a) confermare o meno la diagnosi di "entesite degli adduttori"
b) forumlare un indirizzo terapeutico adeguato.
Ne parli con un ortopedico o con un medico dello sport.
Cordialità
Dr. A. Valassina

Nota:informazione web richiesta dall'Utente senza visita clinica; non ha valore di diagnosi, trattamento o prognosi che si affidano al medico curante

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dopo
Attivo dal 2011 al 2013
Ex utente
Preg.mo Dottore,
ringrazio per il tempestivo riscontro fornitomi.

Aggiungo a quanto già scritto che in settimana sono stato da un ortopedico per una visita: dopo aver esaminato i risultati della RM ed avermi fatto fare alcuni movimenti della gamba interessata, mi ha prescritto la seguente terapia farmacologica:
- antinfiammatorio Arcoxia per 3 settimane
- fiale Niklod a giorni alterni per lo stesso periodo.
Mi ha detto di fare un'altra RM verso fine mese.

Circa le cause del disturbo di cui Lei parla, posso soltanto confermare quanto già scritto, cioè che non ho subito traumi particolari (cadute, urti, calci), ma presumo si tratti di microtrauma da affaticamento; del resto anche l'ortopedico non mi ha fatto ulteriori domande in merito.

Mi auguro che tali informazioni possano fornirLe ulteriori elementi di valutazione.
La saluto cordialmente