Frattura frammentaria astragalo

Innanzitutto buongiorno e grazie per la possibbilita' che offrite mediante questo sito.Io soggetto di 34 anni il 10 aprile ho avuto un incidente in moto, ed ho riportato una frattura esposta nonche' rottura frammentaria dell'astragalo.La diagnosi e' "frattura lussazione tibio-talo-calcaneo-scafoidea e frattura del cuboide caviglia sinistra", pertanto e' stata eseguita in urgenza la riduzione ed il posizionamento dell'arto in trazione transcalcaneare, all'ottavo giorno di ricovero e' stata eseguita la riduzione e stabilizzazione con fissatore esterno Prefix. Diciamo che sin dall'inizio riuscivo a muovere le dita del piede che ad oggi tende a gonfiare quando non in posizione supina.Non e' stata riscontrata alcuna infezione e per farla breve mi dicono che quel che doveva essere fatto e' stato fatto e non resta che sperare in una mano nella natura prima di poter fare alcuna previsione.Tengo presente che sono sotto medicazione per 2 volte la settimana,anche perche' vi e' l'urgenza di risanare un cratere vicino la parte interessata.A fine mese rifaremo le radiografie per trarre le somme, ma mi e' stato detto che cmq la riduzione e' ben riuscita.Considerato il tutto io mi sento parecchio preoccupato per quel che sara' la condizione futura,specialmente a livello lavorativo dato che facendo un lavoro nel settore turistico navale e non devo rimanere in piedi e camminare 10 ore al giorno circa. Considerato il tutto posso realmente sperare in un recupero simile? Se si, ipoteticamente in quanto tempo? E' una frattura di livello 4? Avreste un qualsiasi suggerimento da darmi? Ogni tipo di risposta sara' calorosamente accolta. Cordiali saluti allo staff medico.
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Dr. Antonio Valassina Ortopedico, Chirurgo vascolare 2k 66 47
Non è possibile risponderle a distanza senza averla visitata e aver avuto modo di valutare direttamente le immagini.
Se si tratta di una frattura lussazione tibiotarsica e sottoastragalica si tratta di una lesione grave, soprattutto se, come sembrerebbe dal suo racconto, esposta.
Ma quello che conta è la classificazione delle lesioni ossee, di quelle articolari, l'instabilità residua, il grado di esposizione presente e le infezioni dell'area interessata. Tutti fattori non valutabili a distanza.
In genere il decorso è molto lungo da 6 mesi a 2 anni per le complicanze (pseudoartrosi = mancate guarigioni delle fratture e osteomieliti e/o artriti, nonchè le deformità o rigidità residue).
Certo per chi lavora in piedi può essere un problema, ma, ripeto, nessuna valutazione può essere fatta via internet. Le può rispondere solo il suo ortopedico curante.
Cordialità
Dr. A. Valassina

Nota:informazione web richiesta dall'Utente senza visita clinica; non ha valore di diagnosi, trattamento o prognosi che si affidano al medico curante

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dopo
Utente
Utente
Salve vorrei aggiungere che sono in possesso di tutti i
rx e tac che hanno accompagnato l'evoluzione della diagnosi, speravo che inviandoli via mail ci fosse un medico disposto a darmi speranze sufficienti o consigliarmi qualcuno che potrebbe farlo!
E' per me fondamentale ritrovare la funzionalita' del piede perche' a 34 anni non saprei quale altro mestiere potrei inventarmi, ed in caso contrario non vorrei continuare ad illudermi di un'improbabile guarigione.
Colgo l'occasione per porgere i miei piu' distinti saluti, nella speranza di una sua o vostra risposta.
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Dr. Antonio Valassina Ortopedico, Chirurgo vascolare 2k 66 47
Come le ho detto l aparte più importante dell'atto medico è la visita e non la visione delle pur necessarie e utili immagini. Si faccia vedere da un ortopedico a Catania.