Frattura esposta spiroide tibia con f.e.

Buongiorno. Il 4 febbraio u.s. ho subito una frattura spiroide esposta e scomposta della tibia, all'altezza del terzo medio distale della diafisi, e al capitello peroneale, sciando. La tibia si è spaccata formando un terzo frammento a farfalla (tipico delle fratture spirodiali, ho letto) ed è uscita di pochissimo, proprio una punta, dalla pelle, forandola, come ho constatato io stesso sganciandomi lo scarpone (che dolore!). Trasportato in ospedale, sono stato operato d'urgenza dopo circa 4 ore e mi è stato applicato un fissatore esterno orthofix, con tre+tre viti.
Dopo dieci gg di ricovero, massiccia terapia antibiotica e con decorso regolare sono stato dimesso.
Ad oggi, dopo tre visite di controllo con lastre, mi è stata - sin dalla seconda visita - fatta una compressione della frattura, tramite un ulteriore “pezzettino” aggiunto al fissatore e concesso un carico dapprima di 10 kg oggi di 20 kg. Nel referto delle lastre si dice sempre che la riduzione è ottima, con monconi “ben affrontati”: nelle ultime lastre – di venti gg fa – inizia a esserci callo osseo anche alla tibia.
Deambulo con stampelle e ho una buona mobilità sia della caviglia che del ginocchio, d'altro canto mai bloccati né interessati dall'incidente.
Volevo chiedervi i tempi presumibili per eliminare il fissatore: i medici mi dicono altri due mesi almeno (in tutto, quindi, 5 mesi!!). Mi sembrano troppi, non è possibile accelerare? C'è qualche rimedio migliore, qualche cura ulteriore? Son già tre mesi che son recluso in casa (sto al quarto piano e non faccio le scale con le stampelle...), esco solo per le visite.
Tolto il fissatore, come guarirà l'osso dai sei fori delle viti del fiss.est.? Mi dovranno ingessare? Non capisco come farà l'osso a guarire da quelle lesioni e quanto ci metterà: mi pare che il rimedio sia peggiore del male!!
Non sto facendo alcuna fisioterapia: il fisiatra e il medico ortopedico mi hanno detto che, finchè c'è il fissatore, si può solo mobilizzare caviglia e ginocchio e i miei vanno già bene così. Ma per il muscolo? Polpaccio e coscia sono ormai ridotti ai minimi termini.... Non sarebbe bene fare qualcosa?
Posso inoltre esporre a Vs parere al sole o all'acqua il fissatore? Ho avuto divieto asssoluto, ma ho sentito altri cui addirittura è concesso fare il bagno, sia pure con del disinfettante nell'acqua.
Se tanto non posso esporlo neanche a un po' di pioggia, in ipotesi, come potrò mai uscire di casa, se non nelle giornate di sole? Ma anche in quelle, sempre che non vi esponga il fissatore... mi pare un controsenso!
Infine, sto continuando a farmi ogni 2 gg iniezione di eparina (clexane 4000): fino a quando dovrò proseguire?
Grazie anticipatamente.
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Dr. Gianni Nucci Ortopedico 4.4k 122
Gentile utente, al fissatore non fanno male né la NORMALE esposizione al sole né qualche goccia di acqua. Il bagno non lo può fare, però.
La guarigione con fissatore è in media quattro mesi, ma dipende dal tipo di frattura e dalla velocità di guarigione del singolo paziente.
Le fiches del fissatore si tolgono tranquillamente e non ci sono problemi per i "buchi" che rimangono.
Potrebbe provare ad uscire di casa, scendendo e salendo piano piano le scale, lei è giovane e non deve stare rinchiuso in casa! (a meno che non ci siano controindicazioni che non conosco)
Ci sono terapie come la magnetoterapia che possono velocizzare la guarigione dell'osso, ma solo lo specialista che la segue può consigliarle e comunque il fissatore va portato per un tempo standard.
Cordialità.

Gianni Nucci, Chirurgo Ortopedico
Responsabile U.F. Ortopedia Santa Rita Hospital - Montecatini T.
Riceve a Lucca, Montecatini, Pistoia, Follonica

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dopo
Attivo dal 2011 al 2012
Ex utente
Grazie prima di tutto, Dottore, per la Sua risposta.

Mi rassicura molto sapere che le viti, una volta rimosse, non lasceranno segni nella mia povera tibia (riguardo alla pelle e alle cicatrici, pazienza, tanto non avevo intenzione di sfilare in passerella...!)
Vede, io ho molta paura che le fiches si infettino, con tutto ciò che ne conseguirebbe, quindi ho preso molto alla lettera le direttive dei medici riguardo all'acqua come potenziale veicolo di infezione.

E riguardo alla fisioterapaia?
Pensa anche Lei che, data la perfetta mobilità sia della caviglia che del ginocchio (ripeto, nell'incidente fortunatamente non sono stati interessati neanche minimamente e li ho sempre mossi senza difficoltà, sin dal principio), non ve ne sia bisogno finchè porto il fissatore?
La saluto e ringrazio anticipatamente.
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Dr. Gianni Nucci Ortopedico 4.4k 122
Gentile utente,
non si può forzare con della fisioterapia per tonificare i muscoli, rischierebbe di scomporre la frattura.
Per quanto riguarda l'infezione, se i tramiti delle fiches vengono puliti a giorni alterni con garza sterile e acqua ossigenata, e tenuti coperti per il resto del tempo con una garza arrotolata (sempre sterile) non ci sono grossi probemi nella vita di tutti i giorni.
Cordialità.
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dopo
Attivo dal 2011 al 2012
Ex utente
Grazie ancora per le risposte.
La mancanza di una fisioterapia potrebbe essere la ragione per cui devo proseguire coll'iniezione di eparina (4000 unità) ogni 2 giorni?
E' così indispensabile effettuarla? Devo dire che ho sentito pareri molto contrastanti sul punto (il mio medico di base si è detto molto scettico...).
E la fisioterapia, una volta rimossi i ferri, in cosa consisterà? L'osso sarà subito al "100%"?
Grazie ancora.
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Dr. Gianni Nucci Ortopedico 4.4k 122
La profilassi antitromboembolica deve essere proseguita fino a rimozione del fissatore, per ridurre i rischi di flebotrombosi ed embolie dovuti alla presenza delle fiches, al ridotto carico, alla ridotta pompa muscolare. Cordialità.
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dopo
Attivo dal 2011 al 2012
Ex utente
Buongiorno.
Ho effettuato oggi nuova visita di controllo: come al solito il referto radiografico non dice sostanzialmente nulla ("esiti della nota frattura tibio-peroneale trattata con fissatore esterno", tanto varrebbe non scriver nulla...), l'ortopedico mi ha dato carico al 50%, dinamizzando il fissatore.
Di callo osseo ce n'è ancora poco, mi ha detto, per cui la prognosi mi è stata prolungata almeno fino ad agosto, quando forse (e ha sottolineato il forse!) potrò finalmente toglierlo.
Ma le sembra normale una cosa simile?
Quasi sette mesi (da febbraio ad agosto saran passati sei mesi e rotti dalla frattura) di fissatore non sono una enomità? Non si potrebbe adesso intervenire con un chiodo endomidollare o una placca, essendo scongiurati i rischi iniziali dovuti alla esposizione, per accelerare i tempi?
Grazie
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Dr. Gianni Nucci Ortopedico 4.4k 122
Gentile utente, la dinamizzazione del fissatore dovrebbe essere uno stimolo alla produzione di callo osseo.
Ci sono scuole di traumatologia che mettono un chiodo endomidollare molto precocemente dopo un fissatore in frattura esposta, altre che aspettano di vedere la presenza di osteomielite e altre che preferiscono usare il fissatore fino alla fine. Personalmente non mi fido delle fratture esposte, e una pandiafisite da dispersione di batteri col chiodo endomidollare è una evenienza rara ma teoricamente possibile.
A volte succede che il tempo di guarigione si prolunghi, specie nelle fratture esposte e difficili.
Veda come va con la dinamizzazione, e in bocca al lupo.
[#8]
dopo
Attivo dal 2011 al 2012
Ex utente
Crepi il lupo e... grazie infinite delle risposte, Dottore: non sa quanto sia di conforto avere il Suo parere. Le visite in ospedale durano pochi minuti e sono solo una al mese, quindi le mille domande che uno vorrebbe fare spesso non c'è nè modo nè tempo di farle...
Mi pare di capire quindi che anche Lei sia della scuola che, di fronte a una frattura esposta, preferisce usare il fissatore esterno fino alla consolidazione totale.
Da quando ho iniziato a caricare fino al 50% del mio peso sulla gamba offesa, accuso forti dolori alla caviglia e al piede, un po' come quando si fa una lunga e pesante camminata dopo mesi di inattività. La caviglia, che pure mi sembrava ben sbloccata, è un po' irrigidità.
Duole parecchio, come nelle settimane immediatamente successive alla frattura e all'operazione, anche la zona di frattura; è una sorta di prurito misto a fitte dolorose, come continue punture di spilli, che si accentua al momento del carico.
Rientra nel fisiologico, tutto ciò, o mi devo preoccupare?
Grazie infinite!
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Dr. Gianni Nucci Ortopedico 4.4k 122
Può rientrare nella normalità, ma non posso esserne sicuro perché non l'ho visitata. Cordialità.
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dopo
Attivo dal 2011 al 2012
Ex utente
Buongiorno. sono stato sottoposto a nuova visita di controllo e fortunatamente pare che si veda la fine del tunnel. L'osso è "clinicamente consolidato", anche il referto radiografico parla di frattura in fase di consolidamento.
Mi è stato concesso carico totale, pur non avendo ancora rimosso il fissatore che dovrebbe essere rimosso alla prossima visita a metà luglio.
Ho manifestato i miei dubbi al Curante per i fastidi sempre notevolissimi che accuso alla caviglia (sento le ossa della tibio-astragalica che "entrano" le une dentro le altre, ogni volta che carico peso sul piede, e che escono, proprio come la marcia in un'automobile quando si cambia, quando scarico, con correlativi rumori, dei "crac", e fastidi): mi ha risposto che sono normali e che non occorre alcuna fisioterapia, passeranno col tempo.
Non ritiene che sarebbe opportuno procedere alla fisioterapia dopo così tanti mesi di inattività? Tanto più vista la situazione della caviglia, che è davvero non ottimale. Grazie di cuore per il suo parere e per l'aiuto che mi ha fornito in questi mesi!
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Dr. Gianni Nucci Ortopedico 4.4k 122
Non so che dirle, se le hanno dato un giudizio non ho motivo di credere che sia sbagliato, tanto più che hanno potuto visitarla e io no! Magari sarebbe bene fare una visita dal Fisiatra, lo specialista della riabilitazione, e se anche quello conferma si può stare tranquilli.
Cordialità.