- piccola ernia lombare l5-s1 mediana

Carissimi medici, mi trovo in una situazione comune a tanti: il mal di schiena, da cui però
non riesco ad uscirne. In breve ve la presento:
sono una ragazza di 28 anni con la seguente patologia riscontrata tramite RMN: 20.12.2007
- piccola ernia lombare l5-s1 mediana
- 2 protusioni cervicali c3-c4 e c4-c5

Mi sono trovata un giorno a non muovere più la schiena e non riuscire nemmeno a camminare.
Sono corsa dal medico e dopo contramal, efferalgan (500mg paracetamolo + 30mg codeina) e deltacortene 25mg non sono riuscita a risolvere nulla. Nemmeno di stare bene. Premetto che sono asmatica ed i normali FANS non mi fanno nulla o meglio non mi tolgono il dolore e mi lasciano senza fiato! Uso Contramal per togliere il dolore, ma causa sonnolenza, vertigini e toglie lucidità. La stessa cosa più o meno efferalgan che in più mi da il vomito e la nausea senza contare il sudore. Il cortisone mi fa respirare meglio, mi gonfia, mi fa sudare e tutti gli effetti indesiderati che già conoscete. Alla fine mi trovo senza mal di schiena ma ko oppure con mal di schiena ma immobile.

Ho provato con le punture di volaten e muscoril, i cerotti e via così… alla fine nulla. Devo ammettere che mi manca la fisioterapia. Però ho paura di perdere tempo senza concludere nulla.

La ciliegina sulla tornta è la cervicale. Ho fatto un controllo dall’ottorino e risulta che le vertigini che sento e provo sono date dalle protusione, ma quelle creano solo disagio ora, il resto non mi permette mobilità.

Qualcuno a qualche idea ? Anche perché così non riesco a fare nulla…

Grazie
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dopo
Attivo dal 2007 al 2008
Ex utente
Gentilmente potreste aiutarmi ? Grazie.
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Prof. Alessandro Caruso Ortopedico, Medico fisiatra, Medico dello sport, Medico osteopata 4.2k 135 1
Gentile sig.ra Sanja, è necessario un consulto specialistico ortopedico per l' importantissimo l'esame clinico del rachide e degli arti per poter valutare la situazione della sua reale patologia. E' altresì doveroso un'attento esame della sua rmn e se occorre, se la situazione clinica lo necessita, fare un esame elettromiografico degli arti inferiori .
Ha una lombosciatalgia, che tipo, ed i riflessi osteotendinei, vi sono deficit neurologici agli arti inferiori riferibili ad una compressione della radice nervosa S1 ?
A Tutto ciò deve rispondere l'esame semeiologico - clinico che dovrà eseguire e poi fare delle cure specifiche farmacologiche e mirate sopratutto fisiochinesiche , da cui trarrà senz'altro beneficio sia al rachide cervicale che al rachide lombare.
La fisiochinesiterapia, con la ginnastica medica di attivazione del rachide lombare e con le sedute specifiche di terapia fisica, massoterapia è superindicata in tali patologie; certamente se non vi è un'ernia discale con deficit neurologici da compressione della radice nervosa e avallata da un esame elettromiografico.
Cordiali saluti
Alessandro Caruso
Specialista Ortopedico-Traumatologo//Fisiatra
Messina

Alessandro Caruso
Specialista Ortopedia - Traumat.//Medicina dello Sport
Specialista Medicina Fisica e Riabilitazione -Messina -

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Dr. Paolo Tessari Ortopedico, Medico dello sport 108 3
gent.le Utente,
la patologia da protrusione da ernia discale può essere affrontata, in base alle caratteristiche cliniche, in modo conservativo o con approccio mininvasivo.
Se la clinica mette in mostra una lomboradicolite con integrità della risposta dei riflessi osteo-tendinei e della sensibilità locoregionale specifica, il trattamento si baserà principalmente su una terapia antinfiammatoria di attacco di 3-5gg. a base di antinfiammatori steroidei per via iniettiva associati ad antidolorifici e decontratturanti e riposo. In un secondo tempo si potrà iniziare una blanda terapia fisica decoaptante le vertebre interessate alla determinazione della protrusione, con manipolazioni specifiche e l'ausilio di un lombostato pneumatico di tipo Disk Dr..
Se la clinica presenta dei deficit neurologici periferici con interessamento radicolare monolaterale, con difficoltà alla deambulazione sulle punte e sui talloni, allora si potrà prendere in considerazione un intervento mininvasivo di erniectomia percutanea con dispositivo Dekompressor che permette di decomprimere la protrusione del disco e di asportare il materiale erniato contenuto. E' una pratica che viene svolta in regime di day-surgery in anestesia locale (in sala operatoria dell'ospedale) in massima asepsi sotto controllo scopia.
Le ernie del disco espulse ed intraforaminali migrate vanno trattate con intervento tradizionale in neurochirurgia (meglio se con l'aiuto del microscopio chirurgico).
Dopo un intervento sia conservativo che mininvasivo o chirurgico tradizionale, va sempre utilizzato un lombostato di protezione per un breve periodo di tempo , quindi programmato un adeguato trattamento di terapia fisiatrico-posturale da ripetere ciclicamente per la prevenzione delle recidive (minori nei casi di terapia mininvasiva).
Da anni utilizzo personalmente questo trattamento presso l'Ospedale di Bussolengo di Verona con percentuali di successo dell'85%.
Cordialmente saluto
dr. Paolo Tessari
Ortopedico in Verona

dr. Paolo Tessari
ortopedico, artroscopista, protesista
specialista in medicina dello sport
Verona

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dopo
Attivo dal 2007 al 2008
Ex utente
Gentilissimi Dottori,
vi ringrazio per le vostre risposte, ora prenderò del tempo per analizzare insieme al mio dottore il da farsi.
Appena avrò rispote oppure esite di esami sarà mio dovere informarvi, anhe solo per la vostra infinita cordialità.

Grazie.
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dopo
Attivo dal 2007 al 2008
Ex utente
Gentilissimi dottori,

ho fatto una elettromiografia agli arti inferiori ed è risultata negativa, due visite ortopediche con esiti diversi. Uno non sapeva cosa dirmi e riteneva inutile farsi operare, invece l'altro sosteneva il contrario. Tantè che mi ha fatto fare una visita neurologica e in quest'ultima visita è risulta necessaria l'operazione.

Capisco che la mia ernia è piccola, ma ho fatto un calcolo in 3 quarti d'ora ferma seduta in sala d'aspetto per l'ultima visita e le punte dei piedi formicolavano insieme ai talloni. Difficile il movimento appena alzata, nell'abbassarsi e nel sollevare anche pesi lievi. Il movimento in avanti è limitato dal male che mi fa su una o sull'altra gamba. Solitamente non mi fa male solo una gamba, cambia il dolore o su una o sull'altra.

Inoltre se sto a casa a letto in assoluto riposo e al caldo non ho dolori anche se il formicolio non passa lo stesso.

Voi cosa dite: operare o non operare ?

Ultime domande:
- Che percentuale d'errore e succede qualcosa di grave da non muovere più le gambe ?
- Chiedono il consenso ai famigliari firmato ?
Il medico che vorrebbe operarmi vuole fare la nestesia totale.

Grazie infinite
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Prof. Alessandro Caruso Ortopedico, Medico fisiatra, Medico dello sport, Medico osteopata 4.2k 135 1
Gentile signora, non è una cosa da testa o croce, pari o dispari: operare o non operare dipende da tanti parametri tecnici : il primo è fare diagnosi precisa clinica :
E' una lombosciatalgia compressiva o irritativa ?
Vi sono deficit neurologici periferici o no ?
Si dovrebbe valutare attentamente il rachide lombosacrale e degli arti inferiori fare l'esame semeiologico e clinico completo , quindi esaminare gli accertamenti diagnostici per immagini da lei eseguiti.
Certamente il referto dell'esame e.m.g. negativo dimostra l'assenza di segni di denervazione periferica, ma ovviamente è importante una valutazione globale , sopratutto della sintomatologia clinica e della sua funzionalità.
Esegua con uno specialista fisiatra, in accordo ovviamente con l'ortopedico, delle cure complete, valide, specifiche di fisiochinesiterapia, costanti ed accurate, e visto che riferisce di trarre beneficio dal calore, faccia anche delle correnti diadinamiche e della termpterapia, ovviamente on in fase acuta.
Certamente segua sempre lo specialista ortopedico per valutare eventualmente con qualche altro consulto specialistico se proseguire dopo con questo percorso conservativo o meno.
Tutto è dipendente dall'esame clinico, dalla valutazione del clinico - chirurgo ortopedico : è una protrusione o è un'ernia ? può essere una protrusione : dipende dall'interpretazione; è importante valutare visivamente una rmn o una tac o qualsiasi esame, indipendentemente dal referto.
Se dovesse invece essere non ideale l'esame emg, ed esserci un deficit neurologico periferico o una situazione clinica invalidante allora necessita di un intervento chirurgico, che può benissimo eseguire in qualsiasi clinica ortopedica o divisione di ortopedia, qualunque sia il tipo di ernia ovviamente, piccola o grande, contenuta od espulsa, sia intraforaminale che extraforaminale, sia con tecnica percutanea, come dice giustamente il collega di Verona, sia con la tecnica tradizionale microchirurgica,ovviamente di asportazione del disco, tutto con entità di risultati più rilevante per quest'ultima metodica, ma tutto certamente da selezionare secondo la patologia chirugica dell'ernia in base alla quale si applica la tecnica chirurgica più idonea, risolutiva e meno aggressiva.
Altresì può fare un intervento simile ovviamente, anche presso qualunque divisione o clinica neurochirurgica.
Gentile signora, l'errore o l'insuccesso di tale chirurgia esiste come in ogni altro trattamento medico-chirurgico, ma il problema più importante e sempre prioritario di ogni valutazione è :
Il trattamento chirurgico, nel caso specifico non è una scelta, ma è quasi un atto dovuto : valutata ogni minima cosa ed ogni parametro, è necessario ed indispensabile, si impone ?
Se si, tecnicamente, allora bisogna operare senza indugi, timori e remore.
Quasi ovunque, se non in tutti, gli istituti ortopedici e/o divisioni ortopediche con la sezione di chirurgia ortopedica vertebrale si fa di routine questo tipo di intervento chirurgico.
A Milano, a Verona, a Pavia, a Brescia, così come in ogni parte d'Italia.
Cordiali saluti.
[#7]
dopo
Attivo dal 2007 al 2008
Ex utente
Dott. Alessandro, innanzitutto al ringrazio per il suo interessamente!

Rispondere ad ogni domanda posta, visto che dovrei aver fatto tutto ciò che mi ha chiesto:

1. Il medico ha constato le seguenti informazioni:
- rnm della colonna vertebrale 20/12/2007: (piccola ernia lombare l5-s1 mediana
e 2 protusioni cervicali c3-c4 e c4-c5)
in quell'occasione io non avevo nessun dolore, quindi mi avevano consigliato la fisioterapia.
- 31/12/2007 ho accusato un dolore pulsante fortissimo alla schiena nella zona lombare. Non riuscivo a stare in piedi, sono stata visitata da una guardia medica la quale mi diede deltacortene 25mg x 3 giorni.
- 3/01/2008 mi faceva ancora male, tanto da non dormire allora il mio medico curante mi ha prescritto co-effergan 500mg paracetanolo +30mg codeina la mattina, mezzogiorno continuare con deltacortene e sera 20gg di contramal 100mg. In più usavo il cerotto della voltaren.
(N.B. sono asmatica i fan vanno in contrasto con i bronco-dilatatori)
- Ho continuato per 8 giorni, il dolore era passato, ma avevo il vomito, sudavo freddo, avevo i capogiri e non stavo in piedi.
- 14/01/2007 torno al lavoro (7 ore in piedi)i primi giorni così e così dopo 4-5giorni mi è tornato il male, meno rispetto a prima, ma fastidioso. Caminavo piano perché mi facevano male le gambe, poi ho notato che seduta si concentrava il massimo dolore.
- resto a casa e ritorno a prendere ciò che mi aveva consigliato il medico solo per 4-5 giorni ed a casa il male è passato, ma mi accordo che le gambe mi si addormentano da seduta e mi formicolano le punte ed i talloni.
- rimasta a casa per 10 giorni, torno al lavoro. Avevo male nel camminare, però in movimenti bruschi, portare pesi leggeri in mano, piegamenti e stare seduta era ed è un supplizzio.
- 4/2/2008 faccio elettromiografia arti inferiori con esito negativo.
- Visita di 2 medici ortopedici. Il primo controlla la funzionalità delle gamb e dei piedi e dice e serve la fisioterapia. Il secondo analizzando la zona lombare, il punto del dolore e dove arrivava ha ritenuto opportuno l'intervento chirurgico e una visita neurologa. Il neurologo dopo un colloquio e mi ha visto come cammino ha conternato la diagnosi.

A questo punto il medico ha valutato e visitato accuratamente dando la seguente risposta. La sua è un ernia piccola però dal dolore che provoca alle gambe nonostante i due cicli di terapia non può che peggiorare. E' solo una questione di tempo. In considerazione del fatto che io al lavoro non posso stare riguardata e a riposo, ma metto sempre in sollecitazione la mia schiena.