Condropatia rotulea ed intervento al menisco

Buonasera ai medici collaboratori del forum, che ringrazio sin d’ora per questo prezioso servizio di orientamento agli utenti che rende onore alla loro professionalità.
Espongo la mia situazione. Ho 38 anni (h 179cm, kg92/93). Pratico sport dall’età di 14 anni: ho fatto basket semi-agonistico fino ai 30 e, negli ultimi anni, calcetto e tennis (giocando tra amici) con frequenza media di 1/2 volte a settimana.
Negli anni scorsi avevo avuto piccoli episodi (transitori) di dolori alle ginocchia, prevalentemente a sinistra, zona rotula/testa della tibia. Dall’ottobre scorso ho cominciato ad avere il ginocchio sin. dolorante, zona mediale, e lievemente gonfio, con dolore avvertito principalmente nelle seguenti situazioni: in piedi dopo essere stato a lungo seduto o aver guidato, a gamba distesa, piegato sui talloni o inginocchiato (praticamente non ci riuscivo affatto), ma anche scendendo le scale (salendo faceva male un po’ meno), camminando in discesa o su piani sconnessi. Da allora ho interrotto l’attività sportiva, sono stato a riposo ed ho trattato per alcune settimane il ginocchio ancora gonfio con voltaren gel (su indicazione del medico curante), senza apprezzabili risultati.
A dicembre effettuo la rm ginocchio sinistro con il seguente referto: “Aspetto relativamente assottigliato e disomogeneo del corpo-corno posteriore del menisco mediale a livello della superficie articolare inferiore come da esiti di lesione parcellare a suo carico. Non apprezzabili significative alterazioni di morfologia o segnale da riferire a lesioni a carico del menisco laterale. Non apprezzabili significative alterazioni di morfologia o segnale da riferire a lesioni meniscali. Conservati calibro, decorso e segnale dei legamenti crociati e collaterali. Rotula in asse. Reazione sinoviale diffusa, più evidente a livello della camera anteriore ed in sede retro rotulea”
All’esito della rm consulto ortopedico; il medico legge la rm, effettua l’esame clinico e mi diagnostica lesione al menisco mediale sin e condropatia di rotula (ad entrambe le ginocchia, più importante a sin.); mi suggerisce intervento di meniscectomia parziale in artroscopia al ginocchio sin.
Effettuo l’intervento consigliato a febbraio scorso; con la rimozione della parte di menisco lesionata viene effettuata la valutazione artroscopica della condropatia del ginocchio sin., che viene valutata di III grado.
Vengo dimesso con prescrizione di terapia antibiotica ed antinfiammatoria di gg. 5 e, di poi, riabilitativa con esercizi di flesso-estensione della gamba per circa 10 gg.
Eseguo la terapia ed al successivo controllo, a 10 gg. dall’intervento, l’ortopedico mi visita e così relaziona: “ginocchio sx, controllo intervento in artroscopia a 10gg, va bene. Tra 10 gg inizia palestra per potenziamento quadricipite e flessori coscia. Reumilase 1 cp al mattino per 3 mesi”. Mi rassicura che, tempo un mese, avrei potuto riprendere l’attività sportiva preferita, quale che fosse, precisando (in risposta a mia specifica domanda su quali comportamenti prudenziali tenere) che potevo tranquillamente iniziare e continuare a fare sport anche se avessi avuto iniziali sensazioni di dolore.
Dopo 15 gg. il ginocchio continuava ad essere gonfio, zoppicavo un po’ ed avevo dolori, sia nella zona rotulea che nel comparto mediale, nelle consuete situazioni critiche sopra descritte. Consulto medico curante e fisioterapista, e proseguo continuando a prendere il reumilase e trattando il gonfiore con la solita crema-gel antinfiammatoria. Soprattutto vengo indirizzato ad un programma di riabilitazione e trattamenti consistente dapprima in un ciclo da 10 elettrostimolazioni e ginnastica propriocettiva, successivamente in un ciclo da 12 sedute di isocinetica (rev), seguito da lavoro leggero in catena cinetica chiusa (cyclette); contemporaneamente ho effettuato anche un ciclo da 8 tecar, suggeritemi anche al fine di trattare l’infiammazione.
Ho effettuato e completato il programma descritto, provando anche a perdere peso (con risultati sinora appena apprezzabili, circa 2kg in 35/40 gg). Oggi, a due mesi e mezzo dall’intervento, il ginocchio presenta ancora il consueto lieve gonfiore, sento sì la coscia abbastanza forte e robusta e i dolori sono quasi - non del tutto - scomparsi (continuo a sentire un po’ quelli nella zona della rotula, meno nella zona mediale), ma mi resta forte un senso di “impotenza” del ginocchio ovvero l’impossibilità di farvi carico ed il totale cedimento dello stesso soprattutto appena provo anche solo ad accennare una camminata veloce (men che meno una corsetta o dei saltelli), oltre che nelle consuete situazioni critiche (scale, discese, sconnessioni, flessione sui talloni). Inutile dire che in questa situazione non sono affatto in grado di riprendere l’attività sportiva desiderata (tennis e calcetto), e che nemmeno ho potuto provarci; sono molto sfiduciato e pessimista sulle future possibilità di giocare.
Le mie domande (e piccole grandi ansie):
1. Devo ancora aspettare che maturino i tempi di recupero oppure non potrò mai riprendere i miei sport preferiti (intendo dire tennis, basket, non certo il nuoto o la palestra)?
2. Per consentire il recupero che percorso seguire? Ovvero: quale tipologia di professionista privilegiare (nuovo controllo dall’ortopedico che mi ha operato, mi rivolgo ad un medico dello sport, oppure ad un fisiatra per programmare nuova terapia riabilitativa)?
3. Terapie quali le infiltrazioni di acido ialuronico hanno controindicazioni specifiche e, comunque, mi permetterebbero di tornare a breve a fare tennis e calcio? Debbo altrimenti pensare che mi saranno suggerite soluzioni più invasive (che vorrei scongiurare, non da ultime per le connesse difficoltà “logistiche”) tipo trapianto cartilagineo, microperforazioni rotulee se non, in ultima analisi, la temuta protesi?
So bene (e mi aspetto che me lo ricorderete, come d’altronde è giusto che sia!) che la valutazione andrà fatta dal medico che mi visiterà; vi ringrazierei se solo poteste consigliarmi le terapie che più ritenete “astrattamente” indicate ed efficaci nella situazione descritta, magari indicandomi gli orizzonti temporali di riferimento per poter pensare di tirare fuori le scarpette dalla borsa (se così potrà essere)!
Sono consapevole di essermi dilungato molto - lo scrupolo di completezza non varrà a giustificarmi - e sinceramente mi sento sin d’ora mortificato all’idea di aver abusato della pazienza e della cortesia di chi vorrà aiutarmi rispondendo; posso solo ringraziarvi promettendo che mi limiterò a risposte telegrafiche, senz’altro aggiungere a quanto non mi sia eventualmente richiesto.
Grazie molte. Un saluto.
[#1]
Dr. Michele Milano Ortopedico, Chirurgo della mano 1.7k 68 11
Gentile utente,
le rispondo alle domande nell'ordine in cui sono state poste:

1) Secondo me ha ancora possibilità di recuperare

2) Lo specialista che le consiglierei in questa fase è sicuramente il fisioterapista per potenziare il più possibile il ginocchio

3) Consideri che il danno maggiore della sua articolazione è la condropatia di III grado. L'acido ialuronico aiuta notevolmente per diminuire la sintomatologia. I trapianti cartilaginei hanno una ragion d'essere per lesioni della cartilagine di dimensioni ridotte. Per la protesi è decisamente troppo presto vista la sua età.

Se poi mi posso permettere di dare un consiglio, dimagrisca il più possibile e ripeta una RMN tra 6 mesi.
Passato questo periodo occorre fare di nuovo il punto della situazione con il suo ortopedico.
Tanti auguri.

Dr. M. Milano
drmilano@libero.it - www.lamanoedintorni.altervista.org
NB: il consulto online non può nè deve sostituire la visita reale

[#2]
dopo
Attivo dal 2008 al 2008
Ex utente
La ringrazio molto dottore.
Continuerò a rinforzare il quadricipite.
Un chiarimento: quando le eventuali infiltrazioni? Sin da ora o sarebbe meglio attendere l'esito di nuova rmn tra 6 mesi?
Grazie ancora
[#3]
Dr. Michele Milano Ortopedico, Chirurgo della mano 1.7k 68 11
Dipende dal fastidio che lei ha.
Le infiltrazioni aiutano a stare meglio, ma purtroppo un danno cartilagineo è un po' come una carie... si può fermare, ma riparare è difficile. Il punto è fermarla in modo tale che non dia dolore.
Le rinnovo gli auguri.
[#4]
dopo
Attivo dal 2008 al 2008
Ex utente
Grazie del chiarimento.
Se posso ancora approfittare della sua disponibilità le chiederei questo.
Considerato che, come dicevo, ad oggi con la gamba potenziata ho solo piccoli risentimenti e dolori trascurabili, ma piuttosto soffro (quasi) esclusivamente dell'impossibilità di far carico sul ginocchio e, quindi, di non riuscire di correre e saltare (oltre al ginocchio lievemente gonfio, nonostante continui antinfiammatori), la mia domanda, molto rude, mi perdonerà, è: facendo le infiltrazioni riuscirei a correre già dal giorno (o al massimo dalla settimana) dopo? O meglio: a suo giudizio le infiltrazioni potrebbero regalarmi il risultato sperato (correre e giocare)nel brevissimo periodo?
Grazie ancora.
[#5]
Dr. Michele Milano Ortopedico, Chirurgo della mano 1.7k 68 11
sicuramente la possono aiutare.
Vista la sua età oltre alle infiltrazioni penserei anche a una terapia orale con condroprotettori.
Deve comunque rivolgersi al suo ortopedico di fiducia, che ha la possibilità di visitarla, per valutare se e come è il caso di intraprendere questa terapia.
[#6]
dopo
Attivo dal 2008 al 2008
Ex utente
Bene.Grazie ancora per le indicazioni che, tra l'altro, mi regalano un pò di fiducia.
Un saluto
[#7]
Dr. Michele Milano Ortopedico, Chirurgo della mano 1.7k 68 11
Felice di esserle stato di aiuto
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