Frattura bimalleolare scomposta caviglia destra

Egregio Dottore,
ho 61 anni e il 18 dicembre scorso sono stata sottoposta ad intervento chirurgico in seguito a: Frattura spiroide del malleolo peroneale destro con spostamento e frattura-distacco del malleolo tibiale interno destro.
La frattura é stata trattata con una placca fissata con 6 viti al perone, un chiodo che dovrebbe servire a ridurre la frattura obliqua e 2 viti lunghe al malleolo interno destro.
Ho passato un mese con un gambaletto di gesso tenendo la gamba in scarico (a letto con 3 cuscini sotto l'arto) e da seduta con l'arto appoggiata su un'altra sedia .
Il 19/1 ho fatto il primo controllo con rx, di cui non ho ancora copia, mentre sono in possesso di un cd con le lastre pre e post intervento (se fosse disposto a visionarle Le sarei enormemente grata soprattutto perché non mi é chiara la posizione del chiodo e da profana la frattura spiroide mi sembra abbastanza distaccata).
Ora l'ortopedicodi turno ha deciso di lasciarmi senza gesso, dicendomi di tornare il 20 febbraio per un ulteriore controllo radiologico.
Nel frattempo mi sono state date le seguenti istruzioni:
- gambaletto elasto-compressivo;
- uso delle stampelle, inizialmente senza caricare, ma appoggiando il piede per terra;
- devo mettere il piede su una bilancia meccanica da seduta e poi in piedi caricando gradualmente fino a 20 KG. o fine a dove riesco ( al momento non vado oltre i 5 kg.);
- per iniziare a muovere il piede verso l'alto e il basso (non so come altro spiegarmi) mi é stato suggerito di prendere un asciugamano, passarlo sotto il piede e tirare verso di me gradualmente per poi stendere lentamente. Altro esercizio: mettere il piede sul bordo di una sedia e spingere, sempre gradualmente, per poi rilasciare.

Quanto sopra per i primi 14 giorni, poi fino al controllo del 20 febbraio, procedere al carico progressivo, cioé camminando con le stampelle caricare gradualmente il peso.

Io sono un po' perplessa perché mi sembra un programma impegnativo, soprattutto se svolto da sola. Al momento mi sembra di avere una caviglia di legno e ho tanta paura di sbagliare qualcosa magari compromettendo l'esito finale.

Potrebbe darmi un suo parere in proposito e dirmi se secondo Lei devo procedere come mi é stato detto o se sia il caso di sentire subito un fisioterapista, magari per della riabilitazione passiva.

Scusi se mi sono dilungata, ma sono un po' sul disperato.

anna - mestre

Ringrazio sin d'ora per la risposta. Distinti saluti.
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Dr. Antonio Mattei Ortopedico, Geriatra 938 50 10
Gentile Utente
Le indicazioni che Le sono state date sono molto corrette.
Deve solo decidere se farle da sola o con l'aiuto di un fisioterapista.
Il programma riabilitativo però rimane più o meno quello che Le hanno suggerito.
Cordiali saluti

Antonio Mattei

[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio molto per la risposta tempestiva.

Vedrò cosa riesco a fare la prima settimana, eventualmente contatterò un fisioterapista.

Distinti saluti.
[#3]
dopo
Utente
Utente
Egregio Dottore,
approffitto nuovamente della Sua cortesia per porre un'altra domanda sempre in relazione alla mia situazione post-intervento.
A tutt'oggi sono senza gesso da due settimane e sto seguendo i consigli terapeutici che ho indicato sopra compreso l'uso del gambaletto elastocompressivo che mi é di grandissima utilità.
Alla sera però la caviglia é ancora piuttosto gonfia (circonferenza ai malleoli + 3 cm rispetto alla gamba sana), ma soprattutto, se mi succede di mettere il piede a terra senza calza anche solo per qualche minuto, avverto un formicolio accentuato alla caviglia/piede ed ho come la sensazione che il sangue si concentri proprio in quella zona. Inoltre il colore del piede si altera e diventa abbastanza velocemente rossastro.
Vorrei sapere se tutto ciò rientra nella normalità tenuto conto del tipo di frattura e conseguente intervento o se si tratta di qualcosa di anomalo.
Mi preoccupo perché da anni soffro di gonfiori alle gambe, dovuti ad un intervento di safenectomia risalente a più di 20 anni fa ed a qualche problema di natura linfatica.
Secondo Lei la reazione al piede che ho descritto sopra può dipendere da questi miei problemi preesistenti? Se la risposta fosse positiva, cosa posso fare per contenere i danni?

Confidando in un cortese risposta, ringrazio sin d'ora per la Sua disponibilità
[#4]
Dr. Antonio Mattei Ortopedico, Geriatra 938 50 10
Le reazioni che Lei ha sono abbastanza normali e sono però accentuate dal pregresso intervento chirurgico.
La calza la sta già usando quindi direi che c'è poco da aggiungere, forse un pò di ginnastica in acqua.
Cordiali saluti
[#5]
dopo
Utente
Utente
Mille grazie per la risposta.

Il 25 febbraio, dopo il secondo controllo radiologico, andrò dal fisiatra per farmi aiutare nella riabilitazione. Spero in questo modo di ottenere qualche risultato in più.

La ringrazio anche del suo suggerimento in merito alla ginnastica in acqua. Vedrò di farla comunque indipendentemente dal programma che mi verrà proposto.

Distinti saluti e ancora grazie per la Sua cortesia.
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dopo
Utente
Utente
Egregio Dottore,

Le pongo un'ultima domanda sperando di non disturbarLa più, almeno a breve.

Quando "cammino" con le stampelle il punto più dolente é
la zona del malleolo interno che é stato fissato con due viti. Sento delle fitte abbastanza forti ma sopportabili (assomigliano a delle piccole scosse elettriche). Il dolore comunque si attenua fno a sparire se massaggio leggermente la zona.

E' normale che questo punto sia così sofferente oppure sto caricando troppo? Io cerco di farlo gradualmente, ma mi sto rendendo conto che non é così facile calibrare il passo.

La ringrazio infinitamente per le risposte che mi ha dato sinora. Il servizio che offrite é utilissimo perché quando ci si trova in difficoltà, come accade a me in questo periodo, si vorrebbe avere a disposizione una persona competente alla quale poter fare mille domande e ciò non é posibile se non tramite vostro.

Spero che anche questa volta trovi il tempo di rispondermi. Distinti saluti