Otite persistente e acufene: è normale?

Buon pomeriggio,

Ho avuto un pò di otite su entrambe le orecchie dal 15 di Agosto.
Ho usato Anauran per tamponare l' otite e aspettare un consulto dal medico.
l'otite non passa non del tutto e inizia anche un ronzio un po forte.

I primi di settembre vado dall' otorino e mi torva l' orecchio molto arrossato e desquamato, mi fa pulizia e vado a casa.
L' acufene è forte vado dal medico generico e mi da antibiotico e cortisone per 7 giorni tutto per bocca.
migliora il quadro ma sento che l' orecchio non è ancora apposto.

Non contento cambio otorino.
Mi fa visita audiometrica tutto ok, timpanometria tutto ok, telecamera per verifica tuba Eustachio vede rossore nel timpano e un po di liquido nel timpano DX ma non pus o cose particolar.
i e mi da viscoflu per otite media.
sento sempre un po di acufene nell' orecchio DX.

Dopo un mese vado da altro otorino e vede ancora rossore nel manico del martello ed eczema secco nel CUE con note di impetiginizzazione.
prendo cilodex per 7 giorni e vedo un buon miglioramento ma l acufene si modula ma rimane.
nella Visita di controllo dopo 10 giorni rossore sparito orecchio più pulito ma ce materiale di desquamazione dermoepidermica sulla Membrana timpanica e CUE DX.
Devo fare lavaggi.

Mi chiedo semplicemente se è normale che in questi 3 mesi l' acufene non sia passato e questo eczima secco con note di impetiginizzazione porta ad avere l 'acufene?
?
con il cilodex è normale che non si sia azzerato?

Può essere diventato cronico perchè non curato da settembre come è stato visto il rossore?


Vi ringrazio in anticipo del riscontro.
Dr. Edoardo Bernkopf Dentista, Gnatologo, Esperto in medicina del sonno 7k 221
Buongiorno. "questo eczema secco con note di impetiginizzazione porta ad avere l 'acufene?":In presenza di 2 quadri clinici associati , con un atteggiamento "galileiano" si è portati a domandarsi se ci sia un rapporto di causa-effetto. Non si pensa che ci possa essere un terzo elemento, sfuggito all'indagine, che favorisce l'insorgenza di entrambi. Una malocclusione dentaria con malposizione mandibolare e con disfunzione dell’Articolazione Temporo Mandibolare (ATM) può favorire l'insorgenza sia di problemi allìOrecchio (otite esterna, eczema del Condotto Uditivo Esterno-CUE, vertigini, acufeni) che di problemi alla colonna cervicale. I primi possono essere sostenuti dal conflitto che insorge fra il condilo (o i condili) della mandibola e l’Orecchio, i secondi per gli atteggiamenti di compenso posturale che la mandibola malposizionata può indurre sulla colonna cervicale.
La situazione irritativa del Condotto Uditivo Esterno (CUE) viene affrontata abitualmente con pomate medicate. Il CUE è però fisiologicamente stimolato anche dal massaggio che, durante i movimenti masticatori, il condilo mandibolare opera sul condotto stesso, che si può apprezzare facilmente introducendo i mignoli, con i polpastrelli rivolti in avanti, nei nostri stessi condotti e muovendo la mandibola in apertura e chiusura.
Va da sé che, se questo massaggio è eccessivo, anche la stimolazione può essere eccessiva, fino a facilitare l'ipersecrezione di cerume e la frequente formazione di tappi e anche il prurito cronico, fino all’otalgia cronica giudicata sine materia quando non se ne individua la causa. A volte il quadro può essere aggravato dall'uso dei cotton fiock e di altri sistemi di pulizia fai da te , ma in realtà ciò accade in seconda battuta. Il paziente sente il bisogno di usarli perché si trova le orecchie sporche e perché cerca sollievo dal prurito: non trovando altra soluzione, finisce per aggravare il problema, come in tutte le lesioni da grattamento, non solo auricolare: nell'orecchio si aggiunge il rischio di ledere il timpano, perchè in presenza di ipersecrezione di cerume se ne può causare la spinta in profondità, aggravando anche così la situazione.
Questi sintomi possono spesso essere ricondotti al conflitto che si può instaurare fra il condilo mandibolare e il CUE , dovuto ad una postura scorretta della mandibola generata a sua volta da uno scorretto ingranamento dei denti, cioè da una malocclusione dentaria.
L’acufene è un problema che, quando insorge , viene sottovalutato: all’inizio spesso concede ampie remissioni spontanee, il paziente è portato a credere che passi da solo .
Purtroppo , una brutta volta, non passa più, e diventa un problema serio.
Vale forse la pena di prendere in considerazione anche una possibilità spesso trascurata, e cioè che anche l'acufene possa essere un sintomo di una disfunzione dell'Articolazione Temporo Mandibolare (ATM) : se, con la manovra già sopra descritta, infila i suoi mignoli nei meati acustici esterni con i polpastrelli verso l’avanti, e muove la mandibola, si renderà conto dell'intimo rapporto fra Articolazione Temporo Mandibolare (ATM) e orecchio, e di come tale rapporto possa essere potenzialmente traumatico, a seconda che lo stop determinato dall'intercuspidazione dentaria fermi la rotazione all’indietro che il condilo compie quando si chiude la bocca. Questo infatti può avvenire correttamente se il morso è normale, o troppo tardi se il morso è profondo o la mandibola è all’indietro (retrusa). Quando la mandibola è biretrusa il problema tende ad essere bilaterale, quando é (o è anche) laterodeviata, il problema è monolaterale o prevalente da un lato.
Il conflitto con il condilo mandibolare può riguardare anche la Tromba di Eustachio, e partecipare a sostenere il problema anche per questa via.
Purtroppo va sottolineato che l'acufene, se non la tomba, è di certo la bestia nera non solo degli Otorinolaringoiatri, ma anche dei dentisti che si occupano di ATM, perché individua un punto di probabile non ritorno di questo aspetto della disfunzione ATM. Anche se l'acufene è monosintomatico , di solito il discorso non vale: è difficile che la disfunzione ATM provochi SOLO un acufene e non altri sintomi. Si deve prendere in considerazione la possibilità che compaiano anche altri sintomi di disfunzione ATM (cefalea, cervicalgia, dolore auricolare e all'ATM, rumori articolari con i movimenti della mandibola, vertigini, russare notturno con apnee, ostruzione nasale ecc.), e si valuterà la qualità dell'acufene: costante o con momenti di silenzio, intensità sempre uguale o variabile, tempo di insorgenza. In questi casi è importante valutare il risultato della terapia sugli altri sintomi eventualmente riferiti. Se il problema riguarda SOLO gli acufeni, difficilmente è risolvibile per via gnatologica.
Può trovare altre notizie utili visitando il mio sito internet (trova il link qui sotto a mia firma), e leggendo gli articoli linkati qui sotto, nell'ipotesi che possa riscontrarvi qualche elemento di somiglianza con la sua problematica: se vi si riconosce, eventualmente mi faccia sapere.
Cordiali saluti ed auguri.

https://www.medicitalia.it/minforma/Otorinolaringoiatria/961/Otite-che-non-guarisce-colpa-dei-denti
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/2492-il-prurito-auricolare-cronico.html

https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1348-acufeni-disfunzioni-articolazione-temporo-mandibolare-atm.html

Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
edber@studiober.com - www.studiober.com

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