Un drenaggio ma avendo un orecchio solo me lo ha fortemente sconsigliato

ho 41 anni. All'età di 8 anni e mezzo ha avuto un trauma cranico commotivo con conseguente rottura rocca petrosa a destra. A seguito di ciò ho perso l'udito dalla parte destra. Da adolescente facevo diverse otiti e su consiglio medico è stato deciso di operare al setto nasale. Nel 1994/1996 ho avuto una serie di otiti forti e si è formato del catarro a sinistra che mi ha procurato una forte ipoacusia sinistra temporanea; in quell'occasione un medico mi ha confidato che nel naso fra le due narici ho una perforazione secondo lui provocata dall'operazione del setto di cui sopra, e che ciò impedisce che l'aria arrivi correttamente al timpano. Successivamente ho chiesto ad altri medici e mi hanno confermato della perforazione e mi hanno detto che non si poteva fare più niente perchè il tessuto è molto delicato. Di recente ho fatto una tac all'orecchio medio e ho riscontrato la presenza a sinistra nel antro del timpano di materiale denso. I medici mi dicono che è il catarro ancora presente che periodicamente mi provoca ipoacusia sinistra. Ho provato a fare diverse cure inalatorie, insufflazioni, tantissime bustine di fluifort, e antibiotici e operazione alle adenoidi (1998), ma il catarro è ancora presente e fastidioso. Il mio otorino di fiducia mi ha detto che per eliminarlo bisognerebbe fare un drenaggio ma avendo un orecchio solo me lo ha fortemente sconsigliato. La mia domanda è: secondo voi questo catarro/materiale denso presente nel timpano a sinistra devo tenerlo per sempre?
GRAZIE PER UN EVENTUALE RISPOSTA. BUONA GIORNATA
[#1]
Dr. Raffaello Brunori Otorinolaringoiatra, Medico di medicina generale 35.3k 1.2k
Comprenda che, a distanza, non sono in grado di darle una risposta, non conoscendo personalmente il suo caso clinico e non avendo la possibilità di leggere le immagini degli accertamenti diagnostici cui si è sottoposto. Il consiglio che posso darle, ad esempio, è quello di chiedere un Consulto presso l'Ambulatorio Otorinolaringoiatrico del Policlinico Universitario di Milano. Sec'è qualcosa da fare, sicuramente le verrà indicato. Un cordiale saluto

Dr. Raffaello Brunori