Valutazione sintomi

Buongiorno.
Vi scrivo per avere un vostro parere.
Circa 10 mesi fa cominciai ad avere difficoltà nell'ingoiare, con un sintomo che il cibo si fermasse un poco prima dello stomaco.
Cosi ho fatto un radiografia dell'esofago-stomaco-duodeno con bario dalla quale non scaturi nulla.
Da quel momento non ci ho pensato più e le cose sembrano ritornare adesso con una nuova serie di sintomi.
Appena sotto il pomo di adamo, sulla destra, in una posizione che dovrebbe essere quella della tiroide noto una zona dolorante alla pressione.
La cosa strana è che quando mangio a volte di più a volte di meno quando passa il cibo in quella zona sento dolore.
Questo dolore sembra accentuarsi quando ho acidità di stomaco.
Ho fatto l'ecografia alla tiroide dalla quale leggo:
"Entrambi i lobi tiroidei mostrano dimensioni nei limiti della norma, ed ecostruttura omegenea, senza lesioni solide o cistiche occupanti spazione.
Lieve prevalenza del lobo dx (quello che mi fa male).
Lobo dx 43 x 20,5 x 13,7
Lobo sx 38 x 16,3 x 12,8.
Inoltre ad una mia precisa domanda il dottore ha affermato dell'assenza di linfonodi.
A volte questo dolore si irradia nell'orecchio destro.
La cosa che più mi preoccupa è il fatto da circa una decina di mesi ho sulla spalla destra un dolore fisso quando faccio alcuni movimenti ed in particolare su un osso quasi alla fine della spalla che al tatto sento come un filino che premendo provoca dolore.
A questo punto sono preoccupato per un eventuale tumore alla gola.
Voi cosa mi consigliate ?

Saluti
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Dr. Raffaello Brunori Otorinolaringoiatra, Medico di medicina generale 35.3k 1.2k
Prima di tutto, non mi sembrano che ci siano motivi per cui preoccuparsi. Giusto, pero' andare a fondo e scoprire cio' che determina la sintomatologia sofferta. Sulla base di quanto descrive, penso che la causa possa essere ricondotta ad una esofagite da reflusoo e, per questo, necessita una visita gastroenterologica con esofagogastroduodenoscopia. Utile anche una fibroscopia laringea da parte di un Otorinolaringoiatra,
Cordiali saluti

Dr. Raffaello Brunori