2 anni e mezzo e non parla

gentili medici buongiorno.

vorrei sottoporre alla vostra attenzione il caso di kevin, il mio nipotino che compirà 3 anni il 28 settembre.
kevin è nato parecchie settimane prima della scadenza(la dpp era il 10/12)di appena 980 g, è stato tenuto nel reparto di neonatologia fino a febbraio e successivamente altri due mesi circa al regina margherita di torino, il problema più grosso era ovviamente dovuto ai polmoni e fino all'anno e mezzo di età respirava con l'aiuto dell'ossigeno. apparentemente il bambino sta crescendo benissimo, è alto 82 cm e pesa poco più di 10 kg. il problema è che praticamente non dice una parola se non mamma ma solo quando piange disperato, papà che lo usa per ogni cosa, la sillaba pa con cui indica il pane e la palla e brum brum quando indica moto o macchine. all'ultima visita hanno consigliato in modo categorico l'inserimento all'asilo nido scrivendo su una lettera di presentazione "ambiente familiare non idoneo" e ritardo nel linguaggio, probabilente perchè è figlio unico e viene guardato dai nonni quando i genitori lavorano. al nido però dicono che è tardi e che a settembre andrà comunque alla scuola materna. se non dovessimo riuscire ad inserirlo al nido cosa possiamo fare nel frattempo?? quali sono i metodi che possono servire a stimolarlo? forse delle sedute settimanali da un logopedista?

il bambino è comunque molto sveglio, capisce tutto quello che gli si dice, ad esempio se gli si chiede di portare un determinato oggetto ad una persona lui lo fa correttamente o di baciare qualcuno lui lo fa, comunica indicando le cose che vuole.

onestamente siamo molto preoccupati per questa situazione. cosa ci consigliate??

grazie per la vostra attenzione, cordialmente federica
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Dr. Agnesina Pozzi Pediatra, Perfezionato in medicine non convenzionali 2.5k 72 13
Gentile Signora Federica, la cosa da fare (ma credo sia già stata fatta da tempo), è far controllare bene l'udito (il bambino vi sente bene senza vedervi, da una stanza all'altra?), nonché fare la valutazione ORL, per escludere componenti locali di disturbo.

Suppongo che il piccolo sia stato seguito, proprio in virtù della sua nascita prematura, dal punto di vista dello sviluppo psico-motorio; utile sarebbe quindi un aggiornamento specialistico anche in tal senso.

Solo studiando bene la natura del problema si può decidere la terapia migliore che potrà essere di vario tipo, compreso quello a mezzo della logopedia.

le porgo intanto i migliori auguri e saluti
Agnesina Pozzi

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dopo
Attivo dal 2007 al 2011
Ex utente
il bambino viene visitato periodicamente da quando è stato dimesso e nello sviluppo psicomotorio è stato riscontrato il fatto che non sta "incantato" con nessun gioco, niente lo attrae più di qualche minuto.per il resto tutto ok. il bambino sente benissimo da una stanza all'altro, se chiamato arriva subito. all'asilo non lo prendono, ci hanno indirizzato in una ludoteca che lo potrà accogliere (insieme ad un parente) per due volte la settimana
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Dr. Gianmaria Benedetti Psichiatra, Neuropsichiatra infantile, Psicoterapeuta 928 16
Immagino che il bambino sia seguito da un servizio di neuropsichiatria infantile, altrimenti è utile portarcelo, per una valutazione globale del suo livello di sviluppo motorio, cognitivo, relazionale e per valutare le sue abilità a livello di attenzione, comunicazione, comprensione dell'ambiente, adattamento, ecc. Il linguaggio è solo la 'ciliegina sulla torta' di tutto l'insieme globale dello sviluppo delle competenze del bambino. Un ritardo del linguaggio non è preoccupante, fino a tre anni, se gli altri aspetti non sono molto alterati, ma comunque è utile un approfondimento. Anche l'ambiente, come accennate, può essere più o meno favorente od ostacolante - senza che questo sia una colpa, ma solo l'effetto di modalità di accudimento che possono non essere adeguate a quel particolare bambino in quella fase particolare del suo sviluppo. La frequenza di una ludoteca in compagnia di un adulto può essere un ottimo modo di prepararsi alla scuola materna e alla separazione dalla figure abituali.

Dr. Gianmaria Benedetti

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