Intervento di timoma:conseguenze post-operatorie

Mio marito nel 2005 è stato sottoposto ad un intervento di Timoma(benigno). Alla prima visita di controllo gli è stato comunicato che durante l'intervento si era fratturata una costola, aveva subito una lesione ad una corda vocale e gli era stato offeso un "nervo", (ma forse non è la terminologia esatta) che permette i movimenti del diaframma.Il diaframma, rimanendo sollevato, gli preme sul polmone. Il polmone produce una quantità esagerata di muco, che lui fatica ad espellere. Presenta, da allora, una tosse insistente, che non è mai riuscito a debellare, con alcun medicinale, nè con cure termali apposite. Sono state effettuate altre visite, per cercare soluzioni a questo sgradevolissimo problema,che, oltre ad essere debilitante,lo mette in continuo disagio. Non è riuscito, finora, a raggiungere nessun risultato positivo e lui appare anche parecchio demotivato. Chiedo, cortesemente, a chi di competenza, un qualsiasi suggerimento o consiglio che mi permetta di aiutarlo. In attesa di cortese risposta,ringrazio anticipatamente e porgo cordiali saluti.
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Dr. Cristiano Cesaro Pneumologo, Allergologo 728 45 2
Gentile utente
Purtroppo devo dirle che una delle piu frequenti complicanze degli interventi al torace o al mediastino
(per intenderci lo spazio anatomico compreso tra i polmoni), e' appunto la lesione del nervo frenico che come lei diceva nella richiesta di consulto e' quello deputato all'innervazione del muscolo diaframma....
e la lesione dei nervi ricorrente che decorrendo a destra e sinistra secondo un percorso molto particolare finiscono con l'innervare le corde vocali destra e sinistra.......

Purtroppo questo tipo di complicanza e' relativamente frequente.....anche in virtu' della sensibilita' degli opertatori che eseguono l'intervento....
In ogni modo non c'e' molto in senso terapeutico che possa essere fatto per la risalita di un emidiaframma conseguente a lesione del nervo frenico.......

L'unica applicazione terapeutica a mio parere in grado di determinare un concreto migliramento clinico e funzionale
(molto molto molto lento e graduale) della persona interessata sono ripetuti cicli di fisiokinesi terapia, effettuati in ambienti attrezzati e da personale esperto) che attraverso delle pratiche particolari di stimolazione esterna con movimenti coordinati alla respirazione...dovrebbero mettere il paziente in condizione di supplire parzialmente alla mancanza della funzione abolita o indebolita del diaframma.

Oltre alla fisiokinesi terapia....considero di grande utilita' anche varie ripetute applicazione termali (inalazioni aerosol ventilazioni polmonari) con sostanze ptopriamente sulfuree magari con l'aggiunta periodica di farmaci fluidificanti al fine di migliorare l'espettorazione.....
In ogni caso a prescindere da tutte le altre valutazioni ....convinca suo marito a bere l'acqua in modo soddisfacente........poiche' tale pratica gli garantira' una intrinseca fluidificazione dei muchi a livello bronchiale.

La saluto e non demordete.........e se avete bisogno di ulteriori consigli o informazioni non esitate....a contattarci

Dr. Cristiano Cesaro
Specialista in Malattie Respiratorie e Tisiologia
Pneumologia Interventistica
Azienda Ospedaliera dei Colli Monaldi Napoli

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dopo
Utente
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Egregio dottore, la ringrazio immensamente per la sua solerzia e la sua esauriente spiegazione. Seguiremo sicuramente anche i suoi consigli e le faremo sapere, in seguito, se ci saranno stati dei miglioramenti.Partiremo
per il mare a breve e spero che il caldo, il sole e l'aria di mare possano sollevarlo. Grazie ancora e auguri.