Pratica erotica bizzarra

Premetto che, nel corso di una relazione intima ultradecennale, la mia partner (65enne) gradevole esteticamente (mentre io 63enne) non si sottrae, ma anzi pratica volontariamente e volentieri rapporti orali al termine dei quali il liquido seminale raccolto nel suo cavo orale, mischiato con la sua saliva, viene riversato giocosamente, ma obbligatoriamente, nella mia bocca.
Tuttavia, può accadere, raramente, che lo sperma venga da lei gettato nel wc.

È appena il caso di rappresentare che la partner è un’accesa femminista sin dagli anni settanta e non potrei escludere che la bizzarra pratica suddetta (che mi è capitata solo con lei) sia maturata da una spinta ideologica piuttosto che dalla perversità di un gioco erotico.
Questo perché nel suo immaginario pensiero potrebbe interrogarsi: perché io lo devo ingoiare?
non è giusto! lo restituisco a lui che ne fa l’uso che vuole.

Chiedo che idea vi siete fatti di tale comportamento?
La cosa è buffa ma merita osservazioni cliniche.
Dr.ssa Clara Montalbano Psichiatra, Medico delle dipendenze 24
Buongiorno,
non mi preoccuperei particolarmente di tale comportamento.
A volte si tende a volere trovare una spiegazione complessa a particolari comportamenti.

Se la relazione è sana, state bene e sono tutte pratiche consensuali non vedo il problema.

Cordiali saluti

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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico igienista 45k 1.1k
La questione non è interpretabile, se non attraverso inferenze che possono non avere un riscontro effettivo.

Se questa pratica erotica la infastidisce o sente di essere in qualche modo costretto, o non a suo agio, deve far presente la questione e chiarire se desidera farla o meno.

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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 19.1k 609
Gentile utente,

Lei chiede di interpretare un comportamento sessuale riguardante un'altra persona, e le rispondo in qualità di psicoterapeuta sessuologa clinica.

1. Non è possibile, in nessun caso, interpretare i comportamenti altrui, le motivazioni dello stesso. unicamente la persona talvolta riesce a comprender-si.
2. Come mai dopo 10 anni si pone "ora" tale domanda? Qualcosa è cambiato o sta cambiando? Qualche evento ha aperto la strada al dubbio/curiosità?

Saluti cordiali.
dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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La ringrazio dottoressa per l'attenzione riservatami. Dopo un po' di anni della relazione, a fronte di alcune criticità, ho cercato di comprendere aspetti che potrebbero essere forieri di modalità non ortodosse della relazione. In particolare la partner ha slatentizzato aspetti della relazione che hanno fatto sorgere seri interrogativi. Sicuramente tra questi c'è stata una tendenza da parte sua ad "ideologicizzare" tanti comportamenti. Ritengo che la fragilità di costei si è dimostrata proprio per un accanita immedesimazione politica che la ha condotta ad essere veramente insopportabile non solo e tanto per i contenuti ma per l'ostinazione femminista che ha esaltato una sensibilità per cui tutto viene ricondotto al maschilismo, patriarcato, etc. Invero, sotto tale aspetto la partner era sempre stata "attenta", però gestibile; non ostinata. Una delle ultime cose che ha detto: "se avessi un figlio maschio, saprei io come educarlo...". Orbene la pratica erotica che ho segnalato - a scoppio ritardato - mi ha fatto sorgere questo dubbio e ossia se sia da interpretare come una rivalsa ideologica nei riguardi del maschio alla quale ho dato questa chiave di lettura solo adesso. Invero, la situazione è più complessa...
Grazie
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Gentile dottore, la ringrazio per la sua osservazione. In realtà non è che la pratica mi infastidisca quanto piuttosto è che credo che sia una modalità femminista (infantile) di rivendicare un sorta di parità (uguaglianza) anche a letto ("...se tu lo fai a me perché io non lo devo fare a te?..."). La partner negli ultimi tempi (almeno tre anni) ha accentuato in modo davvero forte il suo disappunto per il maschilismo, patriarcato, etc. Io non ho mai dato adito a praticare una cultura irrispettosa delle donne. E' lei che vede in modo ossessivo e recepisce acriticamente la informazione dei media. Prima lei non era così esagerata. Adesso rifiuta il contraddittorio in modo assoluto: "vuoi avere sempre ragione tu...". Qualcuno mi ha detto che Freud parlava "di invidia del pene". Magari non c'entra niente, però ho pensato a questa cosa...
In pratica, chiedevo se tale pratica nel contesto suddetto, possa determinare una interpretazione diversa della situazione nel senso che non tanto debba essere considerata una parafilia, quanto invece a una rivalsa aggressiva con connotazione ideologica. Ovviamente, dottore la situazione è più complessa di come l'ho esposta; trattasi di persona che mi è stata rappresentata con i sintomi di un d.o.c. Grazie.
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 19.1k 609
Gentile utente,

in questa replica ho avuto l'impressione di un entomologo che osserva l'oggetto. Sembrerebbe mancare un trasporto emotivo da parte sua. Non sappiamo se si sia consumato nel corso del decennio insieme.
Lei ora è alla ricerca di una "interpretazione" dei comportamenti sessuali altrui, cosa peraltro impossibile. Del resto che importa? La domanda da farsi è: "mi piace/non mi piace"; la sessualità di coppia è un territorio ludico a qualsiasi, non la stanza di analisi

Questa frase risulta incomprensibile e avulsa dal contesto:
"Trattasi di persona che mi è stata rappresentata con i sintomi di un d.o.c."

Saluti cordiali.
dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Utente
Sì dottoressa, la situazione è più complessa. Io ho solo voluto analizzare un aspetto.
Non posso pretendere di più da questo tipo di consulto.
La mia partner avrebbe un disturbo ossessivo compulsivo, pulizia, perfezionismo, testardaggine, etc., ma questa è - forse - un'altra storia...
E' difficile aiutare a far star bene chi non si rende conto del suo stato...
Grazie davvero.
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