Tavor e lexotan

Gentilissima,

La sintomatologia che descrive (dolori muscolari, mal di testa, confusione), è probabile che sia legata ad un'astinenza da Tavor.

Nel corso di una terapia con Paroxetina, ovvero un farmaco molto indicato per gestire i sintomi ansioso-depressivi, la terapia con una benzodiazepina come il Tavor non dovrebbe essere prolungata per più di due mesi, ovvero il tempo necessario affinché la Paroxetina possa agire sulla sintomatologia ansiosa.

Prolungare il Tavor per un periodo più lungo, predispone ad un elevato rischio di dipendenza e tolleranza; ci sono molti studi a riguardo in letteratura scientifica.

Il passaggio dal Tavor al Lexotan non ha un razionale scientifico e non trova riscontro nelle linee guida, anche considerato che sono due benzodiazepine molto simili tra di loro sia per profilo di efficacia, che per durata d'azione.

Le linee guida sono chiare a riguardo, e consigliano di gestire la sintomatologia ansiosa nel lungo periodo con farmaci non benzodiazepinici e che possano evitare l'instaurarsi di dipendenza, anche per evitare eventuali sintomatologie d'astinenza che è possibile che stia sperimentando.

È importante sottolineare che quanto da me scritto ha i limiti intrinseci di un consulto scritto, e per una valutazione precisa dei sintomi è sempre opportuno effettuare una visita specialistica psichiatrica, che possa valutare tutta la sua storia clinico-anamnestica e la sua sintomatologia nel modo più accurato possibile.

Spero di averla aiutata a fare chiarezza, resto a disposizione per eventuali necessità. Un caro saluto

dott. Tortorelli Fabio M.P.
Psichiatra e Psicoterapeuta | Roma Policlinico |
WhatsApp 3406693506

https://www.instagram.com/docfabiotortorelli?

Il Tavor lo prendo da quasi 7 mesi ormai credo.. Ma è pericoloso diminuirlo e prendere Lexotan insieme? La mia neurologa torna tra 10 giorni e dopo verrà a visitarmi..Grazie della risposta

Gentilissima,

Più che "pericoloso" nel senso stretto del termine, non è un cambio di terapia che è indicato sulla base delle linee guida.

Ridurre una benzodiazepina ed aggiungerne un'altra che ha un'azione praticamente sovrapponibile e una durata d'azione simile, è una scelta terapeutica che non risolve la sua problematica nel lungo periodo.

Potrebbe anzi rendere ancora più difficoltoso, in futuro, dover scalare due benzodiazepine e non solo una.

Le linee guida indicano che, per risolvere le note problematiche di dipendenza delle benzodiazepine e procedere allo scalaggio, si deve ricorrere a farmaci ansiolitici che non hanno la problematica dell'assuefazione, altrimenti non si fa nessun passo terapeutico in tal senso.

Il rischio potrebbe essere quello di dover aumentare sempre di più il dosaggio delle benzodiazepine perché sono farmaci che perdono di efficacia nel tempo, rendendo sempre più complicato lo scalaggio con il passare dei mesi.

Rinnovo cari saluti

dott. Tortorelli Fabio M.P.
Psichiatra e Psicoterapeuta | Roma Policlinico |
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