Depressione maggiore ricorrente

Salve dottori
Come da titolo soffro di depressione maggiore ricorrente.

La mia prima depressione risale al 2008 (bruttissima) da quando aprivo gli occhi al mattino ero in un inferno e da allora ho Continue ricadute sto bene un annetto e poi ci ricasco.

Ho provato molti farmaci il primo se non sbaglio era il sereupin associato a qualche ansiolitico poi ho preso zoloft cipralex efexor anafranil.

Settembre 2023 ho avuto una ricaduta e ne sono uscito a giugno 2024 con:
1/2 di cipralex da 20 mg al mattino e
1/2 la sera
1 di efexor da 75 mg al mattino
1 di lamictal da 50 sempre al mattino e ne sono uscito di nuovo stavo bene,
Continuando con cura di mantenimento con 1/2 di cipralex e lamictal da 50.

Ora e da febbraio che ho avuto l'ennesima ricaduta e non riesco a riprendermi.

La cura è uguale a quella precedente con aumento della
venlafaxina.

Al mattino prendo:
1/2 di cipralex da 20 mg
1 lamictal da 50 mg
1 venlafaxina da 225 mg.

E la sera:
1/2 cipralex
15 gocce di xanax
La domanda che mi faccio è: perché non riesco ad uscirne nonostante c'è un bel aumento della venlafaxina?

E ci sarebbe un metodo per evitare queste insopportabili ricadute?
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico igienista 45k 1.1k
La ricorrenza con ricadute sintomatologiche è un fenomeno della depressione conosciuto e quindi trattabile.

Possono essere applicate strategie terapeutiche che, oltre all’utilizzo degli antidepressivi, possono contemplare anche altre classi farmacologiche.

Non è valutabile una terapia di mantenimento nel suo caso ma il trattamento va assunto sempre a dosaggi normali per evitare le continue ricadute sintomatologiche.

La suddivisione dei trattamenti in più momenti della giornata non è una pratica tecnicamente corretta, nè l’uso attuale di due antidepressivi, che seppur possibile dopo 4 mesi di trattamento andrebbe nuovamente gestito con variazioni più incisive.

Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti.

Cordiali saluti.

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Buongiorno dottore Ruggiero.
La ringrazio per la risposta

Mi sono dimenticato di scrivere che la venlafaxina mi è stata aumentata gradualmente è da 12 giorni che l 'assumo da 225 mg (anche se come dicevo la scorsa volta mi ero ripreso con 75 mg).

Possono essere applicate strategie terapeutiche che, oltre all’utilizzo degli antidepressivi, possono contemplare anche altre classi farmacologiche.

Mi scusi dottore
Io già assumo la lamotricina
Che classi di farmaci intende?

Dopo la ripresa mi viene diminuita la dose dei farmaci visto le mie lamentele per il calo netto della libido.
Per questo assumo solo le dosi di mantenimento (anche se la libido non è al massimo lo stesso)

l’uso attuale di due antidepressivi, che seppur possibile dopo 4 mesi di trattamento andrebbe nuovamente gestito con variazioni più incisive.

Il dottore che mi segue ormai da molto tempo (anche se non mi dà molte spiegazioni) secondo me ha pensato di aggiungere un altro antidepressivo visto l'assenza di risposta terapeutica di soltanto uno.

Secondo il vostro parere andrebbe modificata questo tipo di strategia?
Cioè lasciare l' antidepressivo più adatto a dosi più alte ed eliminare il secondo antidepressivo?

La ringrazio nuovamente per la sua risposta.

Buona giornata
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico igienista 45k 1.1k
Quindi almeno deve attendere che faccia effetto a 225 mg.

Dovrebbe chiarire il motivo di utilizzo di due antidepressivi di cui attualmente uno a dosaggio non massimo.

In ogni caso non si può suggerire cosa deve fare, il problema riguarda anche la riduzione della terapia e l’impatto collaterale che può richiedere anche altre terapie.

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Il motivo del utilizzo di 2 antidepressivi di classi differenti è:

essendo che la mia depressione è abbastanza importante,
ultimamente adotta questo tipo di strategia in modo che agisca su diversi recettori.(Ma vedo scarsi risultati)

So solo che ora sono stanco di stare male non sopporto più queste ricadute ho anche 2 bambini piccoli da mandare avanti e un'attività da gestire.

Dopo tanti anni che seguo questa piattaforma ho deciso di chiedere un consulto qui perché vorrei capire se sono un caso raro oppure e' il mio curante che non azzecca la terapia giusta.

Io qui ovviamente non pretendo una cura.(Anche perché è impossibile richiedere dei farmaci senza un foglio in mano)
Ma vorrei capire che strada devo prendere per evitare l'inferno che passo ogni volta che ho una ricaduta e dopo tanti anni vorrei ricominciare a vivere

Comunque grazie della risposta dottore

Attendo che l'aumento della venlafaxina possa fare effetto
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico igienista 45k 1.1k
La sola venlafaxina agisce su diversi recettori senza necessità di utilizzare altro.

L'aggiunta minima non ha intaccato la nuova azione recettoriale che invece è stata coinvolta con l'aumento più deciso della venlafaxina.

Così giusto per entrare un poco nel tecnico.

Non è questa la strada per utilizzare recettorialità differenti, come non lo è quella di ridurre la terapia a dosaggi inutili.

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Io notando solo un po' di miglioramento quando viene aumentata la venlafaxina
gli ho fatto la domanda se siamo sicuri che il cipralex sta facendo il suo lavoro e lui mi ha risposto di si.

Io ovviamente non ne capisco di medicina ma leggendo che il cipralex agisce solo sulla serotonina
Forse lo scopo è di insistere di più sulla serotonina? (Questo è un mio pensiero).

Ma da come mi ha spiegato perfettamente lei
(secondo la mia logica)
Bastava aumentare la venlafaxina ed era più o meno uguale

(Solo a titolo informativo)Quindi se nel mio caso bisogna agire su diversi recettori ci sarebbero altri farmaci da associare alla venlafaxina?
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