Perché sono andata contro me stessa?

Salve, vi scrivo perché quasi due anni fa ho effettuato un’interruzione volontaria di gravidanza.
Non avevo le basi per accogliere un figlio: lavoro stabile, storia solida, serenità ma un figlio l’ho sempre desiderato ed ero in paranoia perché avendo 35 anni credevo che non mi arrivasse più questa opportunità, così quando ho scoperto di essere incinta del mio fidanzato (anche se stavamo insieme da poco) ero un misto tra gioia e preoccupazione.
Io non riesco a capire come abbia potuto optare per l Ivg.
Con il mio lui le cose non andavano bene infatti lui è tornato con la
Ex che ancora ero incinta.
Non mi perdono per aver interrotto la gravidanza e spero di morire il prima possibile.
Dr. Accursio Raia Psichiatra 149 4
Gentile utente,

grazie per aver condiviso con noi un’esperienza così personale. Quello che racconta merita attenzione perchè i pensieri di colpa e il desiderio di morire possono essere segni/sintomi di una sofferenza profonda a volte anche legata a un episodio depressivo o ad altri disturbi psichiatrici che insorgono dopo eventi stressanti come l’IVG. Non è infrequente che, all'insorgenza di un episodio depressivo, emergano sentimenti di colpa per eventi passati. Altre volte potrebbe trattarsi invece un disturbo dell'adattamento (all'evento stressante) con umore depresso per esempio.
Sappia che non tutte le persone che vivono questa esperienza sviluppano dolore o sentimenti di colpa così forti, per questo è importante valutare se ci sia alla base un disturbo dell’umore o un’altra condizione che va trattata. Le consiglio quindi di rivolgersi a uno psichiatra per fare chiarezza. Se fosse presente una psicopatologia, ci sono cure efficaci e non sono tutte uguali tra loro.
Insomma un inquadramento diagnostico è il minimo che possa si possa fare per iniziare.
In un secondo momento, indipendentemente dalla diagnosi, può essere molto utile anche un percorso psicoterapico che l’aiuti a rielaborare l’accaduto e a ritrovare un equilibrio.
Se i pensieri di morte e i sentimenti di colpa dovessero diventare troppo intensi e difficili da gestire la invito a rivolgersi subito al 118 o al pronto soccorso

Dr Accursio Raia, Medico Specialista in Psichiatria (Università degli Studi di Pisa). | https://sites.google.com/view/dott-raia-psichiatra/home-page?

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Grazie mille Dottore per avermi risposta. Forse oltre il senso di colpa, soffro perché credo che non rimarrò mai più incinta. Il percorso con uno psicologo l’ho fatto, ne ho cambiati due: una per la distanza e l’altro che è durato più mesi perché mi metteva un po’ di ansia a volte.
Ma secondo lei può essere stata un principio di depressione in gravidanza ad avermi fatto fare questa scelta ? Io credo che troverò pace solo se trovo una risposta alla mia domanda, e cioè perché l’ho
Fatto ?
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Dr. Accursio Raia Psichiatra 149 4
Secondo me, più che da uno psicologo, in prima istanza deve essere visitata da uno psichiatra per un inquadramento del suo caso. Una volta inquadrato il caso si potranno pensare le possibili soluzioni. E'possibile che la sintomatologia lamentata (domanda ricorrente e ricerca continua di una risposta certa) rappresenti l'epifenomeno di un disturbo psichiatrico insorto che si manifesta anche in questo modo. Come è pure possibile di no. Per saperlo deve essere visitata da uno specialista.

Cordialità

Dr Accursio Raia, Medico Specialista in Psichiatria (Università degli Studi di Pisa). | https://sites.google.com/view/dott-raia-psichiatra/home-page?

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Grazie mille.
Appena possibile prenderò appuntamento con uno psichiatra.
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