Disturbo bipolare
Buongiorno.
Sono un ragazzo di 39 anni.
Un anno fa mi sono rivolto ad uno psichiatra, su consiglio della mia psicoterapeuta che mi segue da anni.
La mia terapeuta è arrivata a dirmi che era necessario fare un consulto con uno specialista perché secondo lei c’era qualcosa di più profondo.
Mi sono rivolto ad uno psichiatra, dopo un primo incontro mi ha parlato di diagnosi differenziale, perché dopo questo incontro ha evidenziato alcune incongruenze con una semplice diagnosi di crisi depressiva con ansia generalizzata.
Andando avanti negli incontri ha capito che soffro di disturbo bipolare tipo due con attacchi psicotici.
Infatti tra i vari sintomi ho pensieri intrusivi molto forti, anedonia, afasia, astenia, abulia, ipofagia, insonnia grave, allucinazioni uditive e visive.
Inoltre ci sono giorni in cui mi sento particolarmente in forma e giorni in cui per alzarmi dal letto faccio una gran fatica.
Ho anche pensieri abbastanza pesanti per la mia salute e atti di autolesionismo.
Ora sono sotto terapia farmacologica a dosaggio alto e sempre seguito da uno psicologa.
Ad oggi mi sento peggio di un anno fa, quando ho iniziato la terapia.
Sono stato caregiver di mia madre malata di tumore per 7 anni occupandomi di lei a 360 gradi, dopo la sua dipartita ho dovuto prendermi cura pure di mia nonna materna, senza l’aiuto di nessuno in famiglia.
La mia salute ne ha risentito molto perchè c’è stato uno stravolgimento totale rispetto la vita che conducevo prima.
Inoltre ho subito atti di bullismo fin dalla tenera età, inoltre di bulimia all’età di 18 anni e fatto anche uso di sostanze.
Ora ho chiesto un altro parere ad uno specialista perché dopo un anno di terapia mi sento peggio e vorrei capire se ci fosse qualcosa che non va.
Mi piacerebbe avere un piccolo parere da parte vostra, con queste poche informazioni che ho potuto fornire.
La terapia farmacologica che prendo è: Escitalopram 10 mg, fluexitina 10 mg, lamotrigina 100 mg due compresse dispersibili, quetiapina 50 mg a rilascio prolungato, xanax 5 mg al mattino, poi verso sera ancora xanax 5 mg e prima di andare a dormire quetiapina 100 mg e in caso di insonnia Stilnox.
Ho assunto anche aripiprazolo per tre mesi ma ho sviluppato un acatasia forte tanto da non poter stare né seduto né sdraiato e una irriquietezza che mi porto ancora dietro, tanto da dovermi rivolgere ad un neurologo.
Spero di ricevere una risposta da parte vostra.
Ringrazio per la disponibilità
Sono un ragazzo di 39 anni.
Un anno fa mi sono rivolto ad uno psichiatra, su consiglio della mia psicoterapeuta che mi segue da anni.
La mia terapeuta è arrivata a dirmi che era necessario fare un consulto con uno specialista perché secondo lei c’era qualcosa di più profondo.
Mi sono rivolto ad uno psichiatra, dopo un primo incontro mi ha parlato di diagnosi differenziale, perché dopo questo incontro ha evidenziato alcune incongruenze con una semplice diagnosi di crisi depressiva con ansia generalizzata.
Andando avanti negli incontri ha capito che soffro di disturbo bipolare tipo due con attacchi psicotici.
Infatti tra i vari sintomi ho pensieri intrusivi molto forti, anedonia, afasia, astenia, abulia, ipofagia, insonnia grave, allucinazioni uditive e visive.
Inoltre ci sono giorni in cui mi sento particolarmente in forma e giorni in cui per alzarmi dal letto faccio una gran fatica.
Ho anche pensieri abbastanza pesanti per la mia salute e atti di autolesionismo.
Ora sono sotto terapia farmacologica a dosaggio alto e sempre seguito da uno psicologa.
Ad oggi mi sento peggio di un anno fa, quando ho iniziato la terapia.
Sono stato caregiver di mia madre malata di tumore per 7 anni occupandomi di lei a 360 gradi, dopo la sua dipartita ho dovuto prendermi cura pure di mia nonna materna, senza l’aiuto di nessuno in famiglia.
La mia salute ne ha risentito molto perchè c’è stato uno stravolgimento totale rispetto la vita che conducevo prima.
Inoltre ho subito atti di bullismo fin dalla tenera età, inoltre di bulimia all’età di 18 anni e fatto anche uso di sostanze.
Ora ho chiesto un altro parere ad uno specialista perché dopo un anno di terapia mi sento peggio e vorrei capire se ci fosse qualcosa che non va.
Mi piacerebbe avere un piccolo parere da parte vostra, con queste poche informazioni che ho potuto fornire.
La terapia farmacologica che prendo è: Escitalopram 10 mg, fluexitina 10 mg, lamotrigina 100 mg due compresse dispersibili, quetiapina 50 mg a rilascio prolungato, xanax 5 mg al mattino, poi verso sera ancora xanax 5 mg e prima di andare a dormire quetiapina 100 mg e in caso di insonnia Stilnox.
Ho assunto anche aripiprazolo per tre mesi ma ho sviluppato un acatasia forte tanto da non poter stare né seduto né sdraiato e una irriquietezza che mi porto ancora dietro, tanto da dovermi rivolgere ad un neurologo.
Spero di ricevere una risposta da parte vostra.
Ringrazio per la disponibilità
La terapia che indica non ha una specificità per il trattamento del disturbo bipolare, in quanto è chiaramente indicato che esistono trattamenti gold standard in presenza di diagnosi di disturbo bipolare.
L'utilizzo di neurolettici ha un significato terapeutico sia in presenza di disturbo bipolare che nell'evidenza dei sintomi psicotici che ha descritto come episodici.
Differente è l'utilizzo di antidepressivi che va limitato ma nel suo caso ne sono presenti ben due.
La questione diagnostica è primaria per stabilire se effettivamente la sua diagnosi sia quella di disturbo bipolare o sono state prese in considerazione altre diagnosi, e conseguentemente ha ricevuto la prescrizione attuale.
Resto a disposizione in caso di necessità, un caro saluto
L'utilizzo di neurolettici ha un significato terapeutico sia in presenza di disturbo bipolare che nell'evidenza dei sintomi psicotici che ha descritto come episodici.
Differente è l'utilizzo di antidepressivi che va limitato ma nel suo caso ne sono presenti ben due.
La questione diagnostica è primaria per stabilire se effettivamente la sua diagnosi sia quella di disturbo bipolare o sono state prese in considerazione altre diagnosi, e conseguentemente ha ricevuto la prescrizione attuale.
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https://wa.me/390698234174
https://t.me/FSRuggiero_psichiatra
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
Utente
La ringrazio per la risposta esauriente e rapida. Parlando con la Dottoressa, in un primo momento aveva ipotizzato crisi depressiva con crisi ansiose e mi aveva prescritto una terapia. Poi col seguirsi degli incontri ho iniziato ad aprirmi maggiormente (ammetto che prima di andare dallo psichiatra ero molto combattuto, quindi mi sono trattenuto nel raccontare come mi sentissi e nel rispondere alle domande poste dalla Dottoressa) e la dottoressa ha iniziato a capire maggiormente e ha voluto iniziare con una prima terapia farmacologica cercando di capire se potesse funzionare, rispettando ovviamente i tempi per un primo effetto dei farmaci e nel caso andando a modificare la terapia.
Fin dall’adolescenza sono stato seguito da uno psicologo e sono stato vittima di bullismo, poi ho sofferto anche di bulimia e ho sempre mostrato un comportamento altalenante sia nella vita di tutti i giorni, sia a livello scolastico e in seguito a livello accademico.
Ora vorrei avere un secondo parere (credo sia mio diritto) perché sento che la mia situazione non stia migliorando, ma peggiorando perché i pensieri intrusivi sono più forti, gli attacchi psicotici sono più frequenti e quello che mi sta spaventando sempre di più è questa costante pensiero rispetto la morte.
Riesco minimamente ad essere lucido per poter capire che qualcosa non va e con quelle poche forze che ho devo porre rimedio. Poi non le nascondo che in famiglia, purtroppo, non ho alcun supporto rispetto la mia salute mentale perché oltre a non capire cosa mi stia succedendo, c’è un costante pressing rispetto i miei cambiamenti d’umore con frasi che sicuramente non aiutano una persona che verte nelle mie condizioni. Sentire tu sei pazzo , fatti ricoverare perché c’è qualcosa che non va in te non sono frasi che uno vorrebbe sentire. La mia Dottoressa aveva anche richiesto un confronto con mio padre (purtroppo mia madre è morta) ma lui non ha ritenuto opportuno presenziare perché per lui quello che ho è solo il frutto di qualcosa che non esiste.
Fin dall’adolescenza sono stato seguito da uno psicologo e sono stato vittima di bullismo, poi ho sofferto anche di bulimia e ho sempre mostrato un comportamento altalenante sia nella vita di tutti i giorni, sia a livello scolastico e in seguito a livello accademico.
Ora vorrei avere un secondo parere (credo sia mio diritto) perché sento che la mia situazione non stia migliorando, ma peggiorando perché i pensieri intrusivi sono più forti, gli attacchi psicotici sono più frequenti e quello che mi sta spaventando sempre di più è questa costante pensiero rispetto la morte.
Riesco minimamente ad essere lucido per poter capire che qualcosa non va e con quelle poche forze che ho devo porre rimedio. Poi non le nascondo che in famiglia, purtroppo, non ho alcun supporto rispetto la mia salute mentale perché oltre a non capire cosa mi stia succedendo, c’è un costante pressing rispetto i miei cambiamenti d’umore con frasi che sicuramente non aiutano una persona che verte nelle mie condizioni. Sentire tu sei pazzo , fatti ricoverare perché c’è qualcosa che non va in te non sono frasi che uno vorrebbe sentire. La mia Dottoressa aveva anche richiesto un confronto con mio padre (purtroppo mia madre è morta) ma lui non ha ritenuto opportuno presenziare perché per lui quello che ho è solo il frutto di qualcosa che non esiste.
Ritengo che la terapia vada rivista in funzione della sintomatologia che descrive e del suo peggioramento anche con la terapia attuale.
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Utente
Buongiorno Dottore.
La ringrazio per la sua risposta.
Infatti ho già preso contatto con la mia Psichiatra e sto aspettando una risposta, ma essendo agosto è in ferie.
Purtroppo posso comunicare con Lei solo tramite mail, in quanto non ho alcun numero di telefono.
Inoltre mi sono già attivato per avere un secondo consulto e poter capire quale strada intraprendere perché ad oggi, come Lei stesso ha detto, c’è bisogno di rivedere la terapia farmacologica.
A tal proposito le volevo chiedere, apportando modifiche o addirittura cambiando farmaci con l’introduzione di nuovi immagino che per eliminare i vecchi dovró farlo gradualmente, come è avvenuto all’inizio, cioè aumentando la dose poco per volta. E mi chiedo se così fosse non potrei avere un’intesificarsi della mia sintomatologia già presente?
La ringrazio per la sua risposta.
Infatti ho già preso contatto con la mia Psichiatra e sto aspettando una risposta, ma essendo agosto è in ferie.
Purtroppo posso comunicare con Lei solo tramite mail, in quanto non ho alcun numero di telefono.
Inoltre mi sono già attivato per avere un secondo consulto e poter capire quale strada intraprendere perché ad oggi, come Lei stesso ha detto, c’è bisogno di rivedere la terapia farmacologica.
A tal proposito le volevo chiedere, apportando modifiche o addirittura cambiando farmaci con l’introduzione di nuovi immagino che per eliminare i vecchi dovró farlo gradualmente, come è avvenuto all’inizio, cioè aumentando la dose poco per volta. E mi chiedo se così fosse non potrei avere un’intesificarsi della mia sintomatologia già presente?
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 447 visite dal 26/08/2025.
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Approfondimento su Disturbo bipolare
Il disturbo bipolare è una patologia che si manifesta in più fasi: depressiva, maniacale o mista. Scopriamo i sintomi, la diagnosi e le possibili terapie.
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