Antidepressivi sono la scelta giusta?

Salve.
Il mio fidanzato sta affrontando un periodo in cui si sente sempre stanco non ha voglia di vedere gente e dice di non sentirsi bene con se stesso.
Fa fatica ad andare a lavoro perché mi sente sovraccarico di responsabilità così come a casa, dove non ha una famiglia semplice (nel senso che gli accollano tutte le responsabilità).
Prima faceva milioni di cose: lavorava da lunedì a venerdì e nel fine settimana seguiva anche un master.
ora ha perso gli stimoli e ha sempre forte mal di testa.
Il medico gli ha prescritto:
Samyr 400 (1 la mattina)
Depakin 300 (1 la mattina e una la sera)
Adepril 10 mg (1 la mattina e una la sera)
Magnesio
E 10 gocce di en.

Ha scritto in più: terapia per 1 mese con resilienza.
Cosa vuol dire?

A me sembra veramente esagerato e sono spaventata da tutti questi psicofarmaci.
Ho paura che lo stordiscano e ho paura che appena li lasci ci ricaschi.
Io avrei invece seguito una terapia psicologica.
Cosa mi consigliate?
Dr. Fabio Maria Pasquale Tortorelli Psichiatra, Psicoterapeuta, Farmacologo 1.3k 99
Gentilissima,

L'aspetto fondamentale, in situazioni come quelle che lei descrive, è l'orientamento diagnostico fornito dallo specialista ai sintomi presentati dal suo fidanzato.

E' stata prescritta una terapia a base di antidepressivi (Samyr e Adepril), un ansiolitico (EN gocce) e stabilizzatori dell'umore (Depakin, Magnesio e credo che per "resilienza" intendesse in "Resilient", ovvero il litio solfato, uno stabilizzatore del tono dell'umore).

E' una terapia certamente complessa, che data la presenza di due importanti stabilizzatori dell'umore oltre agli antidepressivi, lascia pensare che vi possa essere una problematica di disturbo bipolare in fase di scompenso.

Nel caso in cui la diagnosi fosse di disturbo bipolare scompensato (questo lo può ipotizzare e/o confermare solo lo psichiatra nel caso di una visita diretta), la terapia psicologica non può essere sufficiente; questo perchè si vengono a creare degli squilibri biochimici a livello cerebrale che necessitano di essere "riequilibrati" attraverso l'utilizzo di una terapia farmacologica.

E' dunque fondamentale, come primo aspetto, chiarire l'orientamento diagnostico fornito dallo specialista presso il quale il suo fidanzato si è recato.

Spero di aver chiarito i suoi dubbi, resto a disposizione per eventuali necessità. Cari saluti

dott. Tortorelli Fabio M.P.
Psichiatra e Psicoterapeuta | Roma Policlinico |
WhatsApp 3406693506

https://www.instagram.com/docfabiotortorelli?

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No,lo specialista ha detto che non soffre di nessuna patologia,bensì è solo troppo emotivo. Per questo mi risulta molto strano.
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Dr. Fabio Maria Pasquale Tortorelli Psichiatra, Psicoterapeuta, Farmacologo 1.3k 99
Gentile utente,

"troppo emotivo" non è una diagnosi psichiatrica.

Le consiglio di chiedere chiarezza allo specialista prescrittore, perchè la chiarezza diagnostica è un elemento fondamentale nella relazione terapeutica; capisco che senza chiarezza possano alimentarsi dei dubbi, i quali è fondamentale che vengano dissipati.

Rinnovo cari saluti restando a disposizione

dott. Tortorelli Fabio M.P.
Psichiatra e Psicoterapeuta | Roma Policlinico |
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