Sentimenti di colpa, ruminazioni

Gentili Dottori, scrivo per chierervi aiuto rispetto ad un problema che è diventato molto difficile da gestire per me. Da sempre ho dovuto fare i conti con pensieri di colpa e di vergogna, che mi hanno portato a diventare una perfezionista, una persona sempre disponibile e accondiscendente, pur di tenere a bada l'idea di non valer nulla, di essere negativa per gli altri e di non meritare che disapprovazione. Da circa un anno e mezzo a questa parte, però, neppure questi "accorgimenti" possono più evitarmi angoscianti pensieri di colpa, che mi tolgono il sonno e mi impediscono di condurre una vita serena, prendendo quasi tutto il mio tempo. Non sono più in grado di giocare con mio figlio, nè di dedicare tempo di qualità a mio marito. Temo che gli altri mi giudichino male e che presto ci sarà un evento rovinoso per me, appena tutti si accorgeranno dei miei errori. Questi errori, poi, cambiano continuamente. Si tratta, il più delle volte, di fatti oggettivi, ma che divantano per me estremamente più grandi e pesanti di quello che agli occhi degli altri non siano. Il risultato è che, anche nelle relazioni di lavoro, divento passiva, e sono alla fine aggetto di piccoli sfruttamenti ed "abusi" emotivi, dato che ormai è passata di me un'immagine iperdisponibile ed indifesa.
Sono davvero bloccata in questo meccanismo. Mi chiedo se c'è qualcosa da fare per me. Grazie davvero per le indicazioni che potrete darmi.