Tempi di risposta al trattamento farmacologico del doc

distinti dottori
vorrei chiederVi delucidazioni sui tempi della terapia antiossessiva.sto assumendo anafranil aumentato in questi giorni a 250 mg. una risposta massimale e completa al dosaggio pieno si ha tra i 3 e i 6 mesi.dopodichè ottenere risultati stabili per altri 3 mesi.dopodichè iniziare la terapia di mantenimento. sono questi i tempi di risposta giusto? scusate se le mie domande sono sempre uguali
cordialmente
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Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119 6
Gentile utente,
i tempi di latenza d'effetto sono più o meno questi (3-6 mesi), ma nulla vieta che il beneficio si faccia sentire prima; i tempi di mantenimento dovrebbero essere più lunghi; la durata della terapia e le dosi sono in ogni modo a descrizione dello specialista psichiatra che ha prescritto il farmaco, in base anche al Suo stato di salute fisica e psichica, visto che l'anafranil (clomipramina) è un farmaco impegnativo, efficace, ma con numerosi effetti collaterali.

Dice che Le Sue domande sono sempre uguali? Perché?

Dr. Alex Aleksey Gukov

[#2]
dopo
Attivo dal 2010 al 2012
Ex utente
gentile dottore
ero ironico, nel senso che parlo sempre di questo doc e non lo accetto come un "malato" di qualsiasi altra patologia considerato che per questo disturbo il "lamentarsi" è un sintomo e far parte del labirintico loop ossessivo
comunque La ringrazio della risposta. è stato chiaro
cordialmente
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dopo
Attivo dal 2010 al 2012
Ex utente
gentile dottore
per quanto concerne la TCC da affiancare al doc la mia terapeuta mi ha fissato un tempo di trattamento di 6 mesi dopodichè andare a valutare i risultati raggiunti. la TCC ha per lo più questa durata cioè si conclude lì o dopo questi sei mesi ci saranno altri "paletti" da fissare e quindi darci un altra scadenza?
mi rivolgo a Lei ma anche a terapeuti TCC del servizio
Vi ringrazio della disponiblità e dell'importante sostegno che è in grado di offrire questo servizio
cordialità
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Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119 6
Egregio utente,
nel caso del Suo disturbo è senz'altro corretto muoversi coi "paletti", "scadenze", fissando ogni volta un periodo al termine del quale rivalutare i risultati raggiunti, sia per quanto riguarda la farmacoterapia, sia per quanto la psicoterapiacognitivo-comportamentale. Ciò previene inutili e premature preoccupazioni a metà della strada ed è anche in sé curativo, fornendo punti di riferimento e un metodo.

Le consiglio di ripostare la Sua domanda nella sezione di Psicoterapia del nostro sito, perché qui, in Psichiatria è meno probabile che rispondano gli psicoterapeuti.