Depressione...cipralex?

Buongiorno, sono una studentessa di 24 anni in cura psicoterapeutica da 15 mesi da una psichiatra e psicoterap. esperta in terapia del profondo (ipnosi, nello specifico). Inizialmente il medico non mi ha prescritto alcun farmaco, vista anche una mia resistenza verso soluzioni chimiche, ma da un po' di tempo cerca di farmi capire quanto mi potrebbe essere utile il cipralex: premetto che mi fido di lei, ma le resistenze sono fortissime, anzi aumentate! anche il mio atteggiamento nei confronti della terapia è andato peggiorando: sono nervosa, paranoica e poco prima di iniziare la seduta mi assalgono pensieri negativi e di sfiducia totale verso il medico e tutto il sistema! la mia vita, da quando ho cominciato la terapia, è andata stabilizzandosi, ho acquisito un certo equilibrio ma mi sono anche isolata dalla vita: non riesco ad avere rapporti con il mio ragazzo, che non desidero più da molto, ma non sono attratta da nessun altro, non provo passione per quello che faccio o studio, non esco con gli amici, non vado più in palestra...mi manca l'energia vitale, per vivere!
il medico mi ha riscontrato una depressione sotto soglia, costante e subdola, causata dalla mia incapacità di lasciare il ragazzo di sempre, che però mi rispetta a differenza di tutti gli altri, per paura di mettermi alla prova, dovuta alla debolezza della mia personalità.
Devo dire che non mi soddisfa appieno questa diagnosi, ma può dipendere dalla mia crescente e immotivata avversione verso il medico, tutto ciò però mi rende incapace di fidarmi, di beneficiare dell'ipnosi e di decidermi se assumere il cipralex.
Mi scuso infinitamente per essermi dilungata, ma volevo offrire un quadro sufficientemente chiaro per chiedervi se questo suddetto farmaco sia indicato e quali siano gli effetti secondari. Confesso di aver letto che è sconsigliato nei casi ipomaniacali e di tentati suicidi, ergo dovrei fare attenzione dato i miei lunghi periodi passati a fantasticarne e progettarne.
Ringrazio anticipatamente chiunque possa rispondermi.
Buon lavoro!
[#1]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Gentile utente,

dalla sua richiesta emergono alcune problematiche con la sua attuale terapeuta che andrebbero risolte nella sede opportuna.
La prospettiva di assumere un farmaco non deve essere letta come un fattore negativo dell'andamento del suo percorso.
Purtroppo, dopo tale proposta, cosa che accade frequentemente nei pazienti, la sua fiducia nella psichiatra si e' ridotta o e' variata.

Credo che sia opportuno ristabilire un chiaro rapporto fiduciario, all'interno del quale potra' anche essere data risposta alla sua domanda sia in merito agli effetti farmacologici e collaterali, sia im merito al pregresso quadro di progettazione suicidaria.

Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero

http://www.francescoruggiero.it

https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/

[#2]
Attivo dal 2007 al 2009
Psichiatra, Psicoterapeuta
Gentile utente,
una cosa che mi permetto di aggiungere è che il suo atteggiamento prima della seduta mi sembra comprensibile proprio alla luce del cambiamento. Mi spiego meglio: gli esseri umani faticano molto ad accettare il cambiamento, che è l'obiettivo di ogni terapia psichiatrica (psicoterapia e/o psicofarmacoterapia). Evidentemente le sue sedute stanno dando frutti e la "tirano" verso il cambiamento, ma ancora lei non si è risolta ad accettare questa cosa. Di solito questa fase poi si supera con l'adesione al cambiamento che però può impiegare un po' di tempo ad arrivare.
Insomma, leggo quelle che lei chiama resistenze al cambiamento come un segnale positivo!
Per quanto riguarda il Cipralex, è un ottimo farmaco, maneggevole, con pochi effetti collaterali. L'unico che ho riscontrato nei pazienti a cui l'ho prescritto è la nausea, per questo di solito ne consiglio l'assunzione la mattina dopo colazione. La sua dottoressa non le ha proposto farmaci da subito, questo mi dice che ritiene che adesso sia davvero necessario, magari per attraversare la fase della psicoterapia che prima descrivevo.
Dell'ideazione suicidaria credo abbia già parlato con la sua psichiatra: se non lo ha fatto, sarebbe un'idea sensata parlargliene al più presto.
Nel restare a disposizione per qualsiasi necessità o chiarimento,
porgo cordiali saluti.
V.B.S., MD PhD
[#3]
dopo
Utente
Utente
Grazie ad entrambi i medici che hanno avuto la prontezza e la cortesia di rispondermi, in sintesi mi consigliate di risolvere il rapporto conflittuale con la mia terapeuta, di chiarire con lei eventuali dubbi e timori... purtroppo mi risulta molto difficile riuscire a spiegarmi con lei: proprio ieri abbiamo avuto una seduta all'inizio della quale le ho subito manifestato con tranquillità ma fermamente le mie resistenze al cambiamento, solo che la dottoressa, invece di accoglierle in modo neutro, mi ha urlato contro che è stanca e devo prendere il farmaco come da lei prescrittomi... mi è sembrata una sfuriata di mia madre come quando ero piccola, non il comportamento di un medico... Ad aumentare la mia perplessità e, lo ammetto, la sfiducia, si aggiunge anche il fatto che la terapeuta chiuderà l'attività e si trasferirà all'estero con il marito dal prossimo dicembre, pertanto sta "liquidando" i suoi pazienti...come posso cominciare ora il percorso con uno psicofarmaco se non avrò più il medico a prescrivermelo e a seguirmi?! oltretutto non mi ha ancora detto se dovrò cercarmi un sostituto o se sarà lei a presentarmi a qualcuno... sono in forte dubbio...
[#4]
Attivo dal 2007 al 2009
Psichiatra, Psicoterapeuta
In questa sua precisazione la sua psichiatra passa da una dottoressa poco competente ad una mamma che urla e abbandona, mi sembra un importante elemento di riflessione. Capisco la sua rabbia al pensiero di essere liquidata o "passata ad un collega".
La terapia farmacologica deve essere accettata e condivisa. Detto questo, però, vale quello che già dissi nel precedente consulto sul Cipralex ed ora aggiungo che è una terapia che può essere seguita anche dal medico di medicina generale (come psicofarmacoterapia antidepressiva in quanto tale).
I suoi dubbi si sentono forti e chiari anche tramite la rete, mi dispiace però, tramite la rete, non poter fare di più per aiutarla a risolvere i suoi dubbi.
Coraggio, scelga quello che sente essere il meglio per la sua salute.
Cordialmente,
V.B.S. MD PhD
[#5]
dopo
Utente
Utente
Grazie Dr. Silva, le sue risposte chiare e complete mi permettono di riflettere meglio sulla situazione e mi trasmettono la sua partecipazione. Ho tutti gli elementi per scegliere, anche un pò di coraggio in più.
Buon lavoro a lei Dr. e complimenti per chi ha ideato questo servizio: serve tantissimo mettere per iscritto i propri dubbi e vedersi rispondere da più voci, senza voler nulla togliere al rapporto ad personam con il proprio medico di fiducia.
Cordiali Saluti
Allergia ai farmaci

Allergia ai farmaci: quali sono le reazioni avverse in seguito alla somministrazione di un farmaco? Tipologie di medicinali a rischio, prevenzione e diagnosi.

Leggi tutto