Rimpianti dolorosissimi, agoscia e palpitazioni: il trittico può adar bene?

Salve, sono una ragazza di 28 anni. Ultimemente pensieri ossessivi mi tormentano. Mi spiego meglio: ho intrapreso un percorso di studi motlo faticoso che sto concludendo solo ora. Questo perchè, oltre alla difficoltà in sè degli studi, in passato ho avuto problemi di ogni tipo, dal rapporto con i miei genitori (pessimo) al rapporto col sesso, ormai superato, ma che mi ha rovinato un anno di vita costringendomi a cure farmacologiche e psicologice (quest'ultime tutt'ora), alla solitudine, di cui ho sempre per qualche motivo sofferto, non riuscendo a trovare amici e ragazzo fino a pochi anni fa.
Da due anni a questa parte la mia vita è totalmente cambiata e, nonostante soffra sempre di crisi esistenziali (quelli fanno parte della mia indole e ormai li sto assmilando) mi sentivo felice, sono stata 7 mesi con una ragzzo che mi ha reso felice, ho organzzato eventi e un sacco di gente dice di stimarmi. Sembra la vita di un'altra persona, ma ora che sono prossima alla alla laurea sto malissimo: credo di aver sprecato 9 anni della mia vita in un percorso di studi che non utilizzerò e mi sento una falllita per averci impiegato tanto. Per farlo ho rinunciato a molte altre cose, il peso di scelte sbagliate mi sta opprimento, penso che ormai sono troppo vecchia per rimediare, e sono ossessionata dal dopo, dall'idea di sbagliare nuovamente ed arrivare ad essere vecchia capendo di aver sbagliato tutto. Ma soprattutto c'è un grosso e irrecuperabile rimpianto che mi opprime. Mi ci sveglio la notte in preda a palpitazioni, penso a che occasione ho sprecato e che il tempo passa e non riesco ad accettarlo. Di giono non riesco a concentarmi sulla tesi e ci vorrebbe solo che questo mi impedisca di concludere. A volte spero di morire nel sonno, ma poi penso a tutta la gente che crede in mè da due anni a questa parte e dico che devo farmi forza. L'umore è perennemente oscillante e la sera arrivo distrutta, la testa pesante e senza energia, ma la notte mi sveglio col panico. Finora ho utilizzato del vailium che avevo a casa all'occorrenza ma non posso abusarne, quindi la mia pisocloga mi ha inviato da una psichiatra che voleva iniziassi con dllo zoloft. ALtro prblema: io vivo l'assusnione di farmaci come una sconftta. In passato li ho presi cmq perchè stavo malissimo, ma ora sent di non voler passare un altro anno con antidepressivi. Io vorrei solo riuscire a dormire serena da qui alla laurea, poi si vedrà, ma non voglio condannarmi ad un anno di cura per un problema che magari si risolve prima. Allora mi ha proposto dello xanax all'occorrenza e del trittico, dice che quello si può smettere anche dopo pochi mesi. Me lo confermate? dite che è adeguato in questa situazione? in passato sono stata presa in giro sulla durata della terapia da un altro psichiatra, che mi inizialmente assicurato 6 mesi, poi un anno poi uno e mezzo fino a che non ce l'ho mandato e non ho preteso di smettere(cosa che non ha aumentato il mio amore per i farmaci). VI ringrazio molto!
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Gentile utente

le terapie farmacologiche sono di aiuto e possono ridurre la sintomatologia in modo completo.

I trattamenti vanno protratti per periodi prolungati e la sua pretesa alla non assunzione o alla sospensione non dovrebbe essere accordata da nessuno specialista.

Il trattamento attuale così prescritto può risultare poco utile.

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dopo
Utente
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La ringrazio dottor Ruggiero.
Quindi secondo lei anche il trittico è un antidepressivo che va preso a lungo termine? sono stata di nuovo presa in giro?
Vede due anni fa ero entrata in una crisi del tutto simile. Allora però avevo reagito molto peggio, arrivando quasi a tentare il suicidio. Non so se la reazione in parte migliore che ho avuto questa volta sia dovuta al miglioramento delle mie condizioni di vita o anche al farmaco (efexor) che mi prescrisse il medico di allora e che presi appunto per un anno e un paio di mesi. Non dico che il farmaco non abbbia funzionato. Secondo me ha in parte fatto perchè ne sentivo gli effetti un po' "euforizzanti" per così dire, ma non credo che una medicina risolverà i miei problemi di vita finchè nono vado in pace con me stessa. Quello che voglio dire è: se dovessi assumere un qualcosa che mi permetta semplicemente di riposare la notte in modo da non essere uno zombie il girono, ma senza diventare schiava per un altro anno di un antidepressivi, lei che terapia consiglierebbe?
La ringrazio davvero della solerte risposta.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
In generale la terapia con antidepressivi va mantenuta per tempi lunghi.
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dopo
Utente
Utente
Ho chiamato la dottoressa che me li ha prescritti, dice che è una questione di dosaggio e che il trittico non agendo sulla depressione ma sull'angoscia non va necessariamente assunto per lungo periodo. nel mio caso, a 5 gocce a sera, funzionerebbe solo per favorire il sonno seocndo lei. la ringrazio della sua consulenza, spero che il faraco mi aiuti in quetsi ultimi due emsi di studio a ritrovar un po' di serenità