Uso degli antidepressivi

Sono un ingegnere di quasi 37 anni figlio unico, sposato senza figli. Soffro, in maniera non grave ma continuativa, fin dall’età di 20anni dei sintomi dell’ansia e della depressione. Fino ai trent’anni ho cercato rimedio mediante piccole dosi saltuarie di ansiolitici, poi stufo della situazione che perdurava ho cercato una svolta per risolvere in maniera definitiva i miei problemi, per vivere una vita migliore. Ho iniziato ad assumere antidepressivi, in particolare lo Zoloft, con il quale ho avuto dei buoni risultati, con un dosaggio giornaliero di 100mg. Non appena però mi sembrava di stare meglio, abbandonavo il farmaco, e le ricadute non si facevano attendere. Lo riprendevo e così via, per varie volte. Nel frattempo ho realizzato che il farmaco da solo non poteva risolvere la situazione, così ho cercato di scoprire le motivazioni che stavano dietro ai miei sintomi. Varie letture e approfondimenti (filosofia, psicologia occidentale ed orientale, psicoterapia che ho capito non fare per me) mi hanno fatto chiudere il cerchio sulla mia situazione, e da alcuni mesi sto raggiungendo una consapevolezza sempre maggiore di me stesso, riuscendo ad intravedere le cause che portano ai miei disturbi. In primis c’è il fatto di non aver sviluppato la personalità adulta, per le condizioni al contorno che hanno caratterizzato la mia crescita. Ancora una volta allora, a causa della mia sempre più forte consapevolezza, ho deciso di interrompere l’assunzione del farmaco (che stavo prendendo ininterrottamente da quasi un anno). Però adesso ci risiamo, e i sintomi ci sono di nuovo tutti…ed il morale è sotto i piedi. Proprio non riesco a farcela da solo? Una parte di me dice: “prendi il farmaco…così potrai stare meglio”, l’altra non vuole essere schiavo del farmaco per sempre. Che fare? Per quanto tempo si può andare avanti con gli antidepressivi?
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Gentile utente,

oltre alla assunzione del farmaco l'ulteriore strada da percorrere puo' essere un trattamento psicoterapeutico, da valutare con il suo curante.

Il trattamento farmacologico deve comunque essere protratto per un tempo adeguato.

Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero

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dopo
Attivo dal 2007 al 2008
Ex utente
Grazie per la risposta. La psicoterapia l'ho provata circa un'anno fa, ma non ho ritenuto utile proseguire.
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Dr. Vito Fabio Paternò Psichiatra, Psicoterapeuta 586 22 3
Gentile utente,
alle volte l'accettazione di una cura farmacologica per la cura della depressione può non essere facile, perchè ci sembra assurdo dovere ricorrere all'aiuto di qualche pillola per risolvere uno stato che noi riteniamo di potere risolvere benissimo da soli.
In realtà non è del tutto così, la depressione infatti è un disturbo dell'umore e non della volontà. Il paziente ha la voglia e la volontà di stare bene, ma non ci riesce perchè non dipende da lui. Noi medici curiamo la depressione come patologia fisica che necessita anche di terapia farmacologica e, come lei ha già potuto vedere sulla sua pelle, ha già tratto giovamento dallo Zoloft.
Pertanto le consiglio di riprendere la terapia perchè la farà stare nuovamente meglio e deciderà con il suo psichiatra i tempi e i modi di assunzione.

Cordialmente
Dott. Vito Fabio Paternò

www.cesidea.it

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Dott. Vito Fabio Paternò

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info@cesidea.it

[#4]
dopo
Attivo dal 2007 al 2008
Ex utente
Grazie anche a Lei, dottore. La mia preoccupazione nasce dal fatto che pur avendo "chiuso il cerchio", cioè pur avendo compreso le motivazioni che causano le mie sofferenze (è per questo che adesso ritengo inutile la psicoterapia) il mio fisico non "segue" questi progressi, e senza farmaco ritornano le somatizzazioni....In realtà lo zoloft non mi ha mai causato particolari problemi, anzi!! Credo che a questo punto lo riprenderò, vorrei sperare soltanto che un giorno non troppo lontano ne potrò fare a meno.

Grazie ancora.
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