L'amica ansia

Caro Dottor Pacini,
mi rivolgo direttamente a Lei poiche' ho letto alcuni suoi articoli e responsi riguardo il mio argomento che mi hanno dato grande fiducia nei suoi confronti,e non nego che se visitasse nella mia zona correrei da Lei :) tuttavia ho la fortuna di averLa incontrata qui e ne approfitto per chiederLe un parere.
Di carattere ansioso fin dalla tenera eta' ho avuto episodi di attacchi di panico a 20 anni dopo un cambio netto di vita, dal fare giurisprudenza ad intraprendere la vita della cantante!Mia zia, psicanalista, mi indirizzo' da un suo collega, il quale mi prescrisse sereupin 20 mg e una seduta mensile con lui.La terapia fu rigeneratrice e dopo due anni,per via di un aumento di peso,mi fu cambiado dal sereupin al prozac 10mg.il prozac mi fece stare male,con tremori e ansia molto forte cosi' mi ridusse la dose a 5mg,decisamente piu' adatta a me.di attacchi di panico mai piu' vista l'ombra ma ho sempre avuto una leggere ansia che sporadicamente si presentava,a volte portandomi a prendere EN 5 goccie.Dopo due anni di analisi,lo psicanalista mi disse che non era piu' necessario che continuassi il percorso, e che poteva essere piu' utile alla mia patologia un percorso cognitivo-comportamentale, cosi interrompemmo la terapia.Dopo quell'episodio, rimanendo comunque in sporadico contatto con lo specialista, ho cominciato a cercare uno psicologo cognitivo'comportamentale.Alla prima seduta mi sono resa conto che non faceva per me, cercava di sponarmi a fare cose che io gia' facevo da anni!uscire, andare in luoghi affollati,viaggiare.Nonostante l'ansia non mi sono mai posta dei limiti, ed al primo accenno di ansia nel fare qualcosa, mi obbligavo a farla, dimostrandomi che nulla era accaduto.la mia ansia non e' quindi strettamente collegata a situazioni da stress.abbandonata la terapia cognitivo comportamentale, ho parlat con un'amica di mia mamma che negli annia passati si era trovata molto bene con un ormai anziano neuro psichiatra. prenotai una visita e fu piu' che soddisfacente, un uomo di ormai 87 anni, di grande cultura e saggezza,che mi da sempre ottimi consigli su libri da leggere e mostre da visitare.il colloquio mi si e' presentato subito molto diverso dal precedente specialista,dandomi molto conforto.alla primavera 2011 sono tornata al sereupin per ansia leggermente piu' forte del solito,per evitare abuso di EN, mi e' stata prescritta una terapia che agevolasse la scomparsa dell'anisa.Ora,a 24 anni, mi trovo qui a porle un quesito farmacologico e terapeutico: la mia ansia ancora non se ne va, e ad alti e bassi si fa sentire. Le benzodiazepine non sono necessarie e non invalida la mia vita, ma avrei voglia di farla sparire.pensa che dovrei tentare nuovamente con una terapia cognitivo-comportamentale o breve strategica che la letteratura mostra piu' adeguata al mio caso?pensa che sereupin 20mg non sia piu' efficace?puo' in effetti il corpo assuefarsi alla dose di paroxetina richiedendo quindi un aumento di dose? grazie in anticipo
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Gentile utente

i dosaggi utilizzati non sono mai stati portati avquelli massimi previsti.

Dopo tanto tempo, anche in presenza di scarsa efficacia, va considerata una diagnosi differente ed un trattamento farmacologio conseguente.

https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dottor Ruggiero,
pensavo che il non aver mai piu' avuto un attacco di panico potesse considerarsi un risultato.
Gli anni passati sono 4.
Avendo io consultato ben 2 nuovi terapisti di recente, che hanno entrambi confermato una diagnosi di ansia generelizzata, cosa mi consiglia di fare realmente?
dovrei consultare un nuovo specialista? se si, quale?
LA diagnosi e' passata da DAP ad Ansia Generalizzata.

(durante il DAP, durato ben due mesi, non uscivo di casa, non mangiavo, non stavo sola...dopo 3 mesi dall'assunzione di Sereupin 20 mg ho cambiato casa,ho fatto un viaggio in india da sola di 4 mesi, e sono stata negli stati uniti a registrare un album.il panico mai piu' presentato, l'ansia, soprattutto indirizzata verso l'ipocondria ad alti e bassi si fa presente.puo' davvero questo considerarsi uno scarso risultato?)

Attendo Suo consiglio,

Cordialmente
[#3]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dottor Ruggiero,
pensavo che il non aver mai piu' avuto un attacco di panico potesse considerarsi un risultato.
Gli anni passati sono 4.
Avendo io consultato ben 2 nuovi terapisti di recente, che hanno entrambi confermato una diagnosi di ansia generelizzata, cosa mi consiglia di fare realmente?
dovrei consultare un nuovo specialista? se si, quale?
LA diagnosi e' passata da DAP ad Ansia Generalizzata.

(durante il DAP, durato ben due mesi, non uscivo di casa, non mangiavo, non stavo sola...dopo 3 mesi dall'assunzione di Sereupin 20 mg ho cambiato casa,ho fatto un viaggio in india da sola di 4 mesi, e sono stata negli stati uniti a registrare un album.il panico mai piu' presentato, l'ansia, soprattutto indirizzata verso l'ipocondria ad alti e bassi si fa presente.puo' davvero questo considerarsi uno scarso risultato?)

Attendo Suo consiglio,

Cordialmente
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dopo
Utente
Utente
Volevo inoltre aggiugere che il mio attuale terapista ritiene che la mia ansia sia una forma reattiva alla situazione, vivo una vita piena di stress, con una situazione familiare molto complessa, non l'apparente "caso sociale" ma con svariati problemi familiari, decisamente rilevanti.
[#5]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Gentile utente,

lei ha fatto svariati percorsi che si sono interrotti sempre quando poteva stare effettivamente meglio.

La strategia piu' efficace e' quella di proseguire i trattamenti per tempi piuttosto lunghi ed eventualmente valutare le ricadute nel lungo termine.

La presenza di una variazione nella diagnosi va considerata in presenza di piu' ricadute ripetute nel tempo con una valutazione specifica e,comunque, in presenza di risultati non completi, come sembra essere il suo caso.


[#6]
dopo
Utente
Utente
e verso quale tipo di specialista si sentirebbe di indirizzarmi?

crede mi possa essere utile una cognitivo-comportamentale o breve strategica?

voglio anche sottolineare che la scelta di interrompere la terapia non è stata mia, ma del curante.
al contrario, la psicoterapia mi da grande sollievo, sono una chiacchierona e mi piace scoprire cose nuove di me.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
La scelta del trattamento e' una opzione di scelta proponibile da chi la visita direttamente.
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