Le donne, il no, mi fa paura

Gentile dott. Sono un uomo di 55anni separato da 15 anni e con un figlio ormai già grande.
Vivo solo e svolgo l’attività di agente di commercio, vendo capo-spalla da donna, qundi sono sempre fuori di casa, sia per vendere che per P.R. . Il 70% dei week end sono in azienda o vado per sfilate tecniche o classiche, il rimanente a casa nell’ozio più sfrenato o in compagnia di “Morfeo”, come d’altronde ho sempre fatto. Grossi problemi eccomici-lavorativi non ne ho, a parte qualche insolvenza che recupero prontamente.
Non ho avuto moltissime esperienze sessuali, dopo la separazione con mia moglie. Ma c’è un particolare che mi angoscia; da circa dieci anni che non riesco a “conludere” i rapporti sessuali. Fisicamente sono a posto, non bevo, non fumo, non mi drogo, e pratico sport. Sono molto inibito nei confronti delle donne, tanto e vero che mia mamma mi diceva: “tu hai paura delle donne” , ma a me non sembrava, anche perché con il lavoro che faccio sono, come si dice nel nostro gergo ho “una faccia come le lastre del marciapiede”, vale a dire una faccia con grinta… lavorativamente parlando. Nuovi punti vendita entro senza nessuna paura, riesco a confrontarmi con le titolari, commesse, vetriniste in maniera disinvolta e naturale. Ma invece nei rapporti interpersonali con le donne, fuori lavoro,sono una frana; se non sono loro a prendere l’iniziativa… io non ci provo nemmeno perché qui subentra la paura del “NO”. Mentre sul lavoro riesco ad incassare benissimo anche parecchi “NO” o “NON MI INTERESSA” e il morale rimane inalterato e molto buono, nei rapporti con le donne, il no, mi fa paura. Non so di che cosa ma preferisco il “NO” professionale a quello sentimentale. Qui mi riallaccio a quello che sosteneva mia mamma.
Tornando alle “conclusioni” sessuali, anche la performance iniziale è un disastro… l’amico non prende il volo… ansia da prestazione??? Puo darsi, ma nel mio cervello scattano altre cose del tipo: c’è la farò? Cosa le potrebbe piacere? Faccio troppo o troppo poco?, poi subentra l’odore… che non conosco… ma per me è un valore aggiunto imprtantissimo. Ma ho una tattica, la pillola “blu”, ma… eliminato il problema del volo, rimane quello del raggiungimento dell’acme… niente, tutto asciutto. Il più delle donne mi ha lasciato con un’altra scusa, ma capisco anche loro… una continua prova… senza conclusione… cosa se fanno di un vaso rotto??? Soluzione? Provare con prostitue??? Meno che mai… non ci riesco con donne comuni, figurati con donne che guardano l’orologio… pessima soluzione.
Infine, se concludo positivamente il rapporto, mi succede sempre di avere una grande tristezza e depressione, con manifestazioni di pianto che sopprimo per vergona…
Ormai sono tre anni dall’ultima conclusione… che fare???
Grazie danilo
P.S. nessun rimpianto della mia ex.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Gentile utente

ha già fatto una visita andrologica?

https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/

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dopo
Utente
Utente
Grazie per la risposta.
Quindi secondo Lei è solo una questione Andrologica?
Mentre questioni legate all'ambito psicologico no?
Grazie.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Prima di tutto e' opportuno valutare la condizione andrologica, poi si vedrà il resto.
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dopo
Utente
Utente
ma mi scusi... quello che ho descritto vale anche per l'andrologo??? io non sono mai stato da un andrologo, in che cosa consiste la "visita"???
sempre grazie.
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Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 3.9k 197 21
Gentile utente,
mi sembra che si sia in parte già risposto da solo ai suoi problemi con le donne: quando si tratta del suo lavoro, ha tutto sotto controllo e un eventuale insuccesso rimane circoscritto alla sfera lavorativa. I parametri sono chiari: se lavora bene, vende di più, guadagna di più ecc. Sa quando è "bravo" e quando no.
Una relazione sentimentale e sessuale, invece, mette in gioco tutta la persona, e ovviamente, dato che le persone sono due, tutto diventa più complicato. Semplificarlo più o meno inconsciamente concentrandosi sulla performance sessuale provoca i problemi che descrive.
La visita andrologica che consiglia il collega, soprattutto se non ne ha mai fatta una, sarebbe utile, ma le consiglierei di pensare anche a una psicoterapia di tipo analitico, cioè colloqui (un'ora alla settimana) per parlare di questi problemi con una persona esperta e neutrale, non coinvolta emotivamente.
Cordiali saluti

Franca Scapellato

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dopo
Utente
Utente

Gentile dct. grazie,
ho letto su W. le caratteristiche dell'andrologo... sinceramente ho capito poco, scusate l'ignoranza, ma, so di non sapere, quindi poco avvezzo a termini medici.
L'andrologo sarebbe un avvicinamento tra psiche e corpo, almeno da quanto ho capito.

Sicuramente ho sofferto, non so di che cosa, ma sicuramente ho sofferto, non di mancanza d’affetto ma di freddezza, indifferenza. Tutto dovuto, nulla ricambiato.
In qualunque modo seguirò i vostri consigli.
Cordiali saluti.

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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
L'andrologo e' il medico che visita l'apparato genitale dell'uomo.

Se alla sua eta' non ha mai fatto una visita andrologica non le sembra il caso di far valutare la sua situazione?

Sa che alcune patologie possono manifestarsi alla sua eta', a questo punto direi di non attendere oltre.