Interruzione farmaci

Salve, so che probabilmente avrete ricevuto milioni di domande come la mia, ma per una volta vorrei poter pensare di essere trattata come una persona e non come un numero, manco fossi prigioniera di un campo di concentramento.
Perché è così che mi sento e da qui è nata la mia curiosità di rivolgermi a voi, visto che qui fuori, in tanti anni, non ho ancora trovato un medico che "si prendesse cura di me".
Ho quasi 30 anni e da quando ne avevo 17 soffro di ansia, attacchi di panico e disturbi ossessivo compulsivi. In tutto questo tempo ci sono stati alti e bassi, ma l'ansia non mi ha mai abbandonato, neppure per un giorno.
Naturalmente assumo e ho sempre assunto farmaci. Da quasi un anno mi è stata cambiata la terapia, che consisteva in una capsula al giorno di Xeristar 50 mg e Alprazolam. Ora prendo 3 pastiglie al giorno di Sertralina 50mg e Alprazolam al bisogno ( 35 gocce verso le 21 sempre e se necessario 20 durante la serata).
Partendo dal presupposto che sono ben consapevole del fatto che il mio disturbo sia una malattia e come tale va curata, è possibile che in 13 anni io non sia guarita?
Gli psichiatri a cui mi sono rivolta si sono sempre limitati a confermare terapia...e parcella, senza davvero chiedersi come stessi io. La psicoterapia ha sempre trovato il tempo che trovava e non ho mai raggiunto risultati migliori da quelli che posso tranquillamente ottenere dopo una chiacchierata con la mia migliore amica.
Essendo sposata da qualche mese vorrei un figlio, è il mio più grande desiderio, ma oltre a paure tipo "Sarò una brava madre?" "Sarò in grado di prendermene cura?"o"Sarò perennemente svogliata, stanca e in preda alla solita sonnolenza?", si aggiunge quella di poter far male ad un eventuale bambino con l'assunzione dei farmaci. Ora ho tolto 25 mg di sertralina al giorno, con l'intento di poter scalare ulteriormente, anche perché il ginecologo mi ha paventato il rischio di aborto spontaneo e comunque, onestamente tutto questo non sarebbe per il pupo un'iniezione di salute! Qui mi chiedo:non è possibile contemplare l'uso di terapie alternative quali omeopatia, agopuntura o simili?! So che l'argomento è spinoso, ma vorrei delle risposte in merito, perché dopo 13 anni di "fallimenti" della medicina tradizionale forse potrebbero aprirsi nuovi orizzonti.
Parlandone potrei apparire molto tranquilla, ma non è così...Ci sono stati momenti in cui ho veramente toccato il fondo e nonostante questo che sto vivendo non sia uno di quelli, non posso descrivere la mia vita come una vita serena e quella è la mia più grande ambizione. Grazie dell'attenzione, se riceverò risposta ne sarò felicissima, in caso contrario lo prenderò come uno sfogo, simile alla famosa chiacchierata con la mia amica!!!
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Ad oggi l'efficacia di terapie alternative è considerata dubbia.

Andrebbe capito se le terapie assunte sono state inefficaci per propria natura o perché non corrette nei dosaggi e nei tempi.

Inoltre, in evidenza di mancata efficacia andrebbero combinate diverse classi farmacologiche.

Altro aspetto è la psicoterapia che non corrisponde mai ad una chiacchierata e se così fosse stato poteva tentare con un'altra persona.

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dopo
Utente
Utente
La ringrazio immensamente per la risposta e l'attenzione prestatami. Le assicuro che in tredici anni non ho conosciuto un solo psichiatra e neanche un solo psicologo...ho girato in lungo e in largo...ma il risultato è una dipendenza ai farmaci che, oltretutto, non ha risolto i miei problemi, piuttosto ha tentato di metterli a tacere non sempre riuscendoci.
La mia non è un'accusa alla categoria, anzi. Però mi limito a riportare quella che è stata la mia personale esperienza. Lei potrà capire che a 30 anni, di cui 13 passati nell'ansia e nel panico, tra un consulto e l'altro,senza poter pensare di vivere senza i farmaci che comunque alleviano la mia sofferenza, mi sento piuttosto frustrata.
Soprattutto ora che voglio avere un bambino e che sono stata informata di dover interrompere l'assunzione dei farmaci per il bene del bambino.
Ma il bene del bambino qual'è se poi si ritroverà una mamma depressa, perennemente stanca e in ansia?!
Penso sia normale da parte mia pensare a soluzioni alternative (omeopatia, agopuntura, fiori di Bach...), visto che neanche la medicina tradizionale mi ha guarita. O sbaglio io? Non so più cosa pensare, a chi rivolgermi e a come uscire definitivamente da questa prigione.
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