Sindrome depressiva

Circa 10 anni fa ho lavorato in una azienda dove facevamo dei turni a ciclo continuo denominati 3+1 3 di lavoro e uno di riposo ( 3 notti un riposo 3 pomeriggi un riposo 3 mattini e un riposo) il problema di questi turni e, che finendo si fare l'ultima notte, che cadeva nel giorno considerato come riposo, avevamo solo 32 ore di riposo, mentre la legge inpone che vi siano 24 ore + 11 di riposo giornaliero.
Detto questo io a causa di questi turni, ho cominciato ad avere nausea reflusso giramenti di testa, e una mattina persi conoscenza trovandomi al pronto soccorso con una prognusi di intensa astenia grave, mi lamentai dei turni con i responsabili facendo notare che il problema colpiva anche altri.
L'azienda rispose con azioni di mobbing, ma quello che mi interessa sapere e questo, ho chiesto all'inail il riconoscimento della malattia professionale in quanto la mia patologia che attualmente ho (sindrome depressiva ) sia scaturita dai turni di lavoro che violavano le leggi sul riposo settimanale, e dimostrando il tutto co documenti che provavano tale violazione, linai rispose che non esisteva rapporto casuale tra la malattia e la lavorazione svolta, poi dopo 10 anni chiesi di rivalutare e rispose che la situazione da me denunciata era insufficiente a causare la malattia.
Da quanto ho capito e che se porti anche le prove, non'e sufficiente al riconoscimento della malattia.
So solo che l'azienda e stata tutelata, violando le leggi che regolano il diritto al riposo, volevo far valutare la documentazione in mio possesso da uno specialista, per capire se tali comportamenti dela azienda e i turni possano essere la causa, perche secondo un medico legale la mia patologia e causata sia da i turni che dal comportamento vessatorio.
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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161 83
Il problema in queste situazioni sta nel provare il nesso causale tra la presunta violazione o presunto comportamento vessatorio e la patologia che ne sarebbe scaturita. Uno specialista psichiatra, valutando la documentazione clinica in suo possesso, potrebbe chiarirle le idee in merito.
Cordiali saluti

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
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