Durata della terapia per ansia, attacchi di panico e depressione

Mia madre 51enne fin da giovane è affetta da ansia, depressione ed attacchi di panico peggiorati col passare degli anni. Nel giugno scorso divenendo la situazione insostenibile (soprattutto a causa degli attacchi di panico sempre più frequenti e sempre più intensi) si rivolse al medico di famiglia che le ha prescritto Cipralex (escitalopram) 20 mg/ml 10 gocce al dì grazie a cui aveva avuto nelle settimane successive parziali miglioramenti dell’ansia e della depressione mentre purtroppo gli attacchi di panico eran rimasti invariati. Così a inizio settembre dopo l’ennesimo forte attacco di panico e dopo 2 mesi e mezzo di terapia con 10 gocce di Cipralex al dì, il medico di famiglia ha aumentato la dose a 15 gocce al dì: così ora sono 3 mesi che assume 15 gocce al dì e finalmente da circa 1 mese afferma di sentirsi molto bene come mai prima d’ora, di essere totalmente guarita essendo del tutto scomparsi la depressione, ansia ed attacchi di panico.

Ora però il medico di famiglia ha decretato la fine della terapia di mia madre prescrivendole nei giorni scorsi solamente una confezione di Cipralex e dicendole di terminare la terapia entro metà gennaio, diminuendo gradualmente il numero delle gocce. Pur non volendo assolutamente criticare l’operato del medico di famiglia, a me (che ho visto qua e là sul web come generalmente le terapie con antidepressivi abbiano la durata di almeno 1-2 anni e in certi casi anche più) pare inopportuno finire la terapia dopo soli 7 mesi totali, considerando anche che mia madre è totalmente guarita solamente da circa 1 mese e dopo solo 3 mesi che assume 15 gocce al dì (mentre nei primi 2 mesi e mezzo in cui assumeva 10 gocce i miglioramenti eran stati molto scarsi). Mia madre teme che la terapia venga precocemente terminata proprio ora che aveva manifestato tutti i suoi benefici, che tutti questi mesi di antidepressivo siano vanificati da questa fine precoce e che ciò potrebbe farla ripiombare di colpo nella sua depressione, ansia ed attacchi di panico che forse potrebbero risultare ancora più forti e resistenti al Cipralex in caso in futuro le fosse di nuovo prescritto l’escitalopram dopo questa interruzione.

Quindi per questi comprensibili timori e perplessità chiedo gentilmente un parere specialistico: non è forse troppo presto metter fine a una terapia antidepressiva dopo soli 7 mesi (2 mesi e mezzo di 10 gocce al dì con scarsi effetti terapeutici e altri 4 mesi di 15 gocce al dì che finalmente hanno portato alla guarigione) di assunzione e per di più in un soggetto come mia madre che aveva ansia, depressione ed attacchi di panico molto radicati fin dalla sua giovinezza? E’ il caso che si rechi privatamente da uno psichiatra per metterlo al corrente di ciò?

In attesa di una cortese risposta, porgo i miei più cordiali saluti ringraziando per la consueta grande disponibilità e cogliendo l’occasione per augurare delle buone festività.
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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161 83
Gentile utente
In effetti considerato il periodo di 4 mesi di completa stabilizzazione clinica, la durata della terapia appare troppo breve per garantire una adeguata riduzione del rischio di ricaduta in tempi brevi. Se il medico di base é convinto della bontà delle sue scelte, allora può essere indicato chiedere il parere di uno specialista psichiatra.
Cordiali saluti

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

[#2]
dopo
Attivo dal 2013 al 2020
Ex utente
Va bene. La ringrazio Dottor Martiadis. Cordiali Saluti.
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