Disturbi sessuali, ansia, non voler più vivere

Gentile dottore,
ho 26 anni e le scrivo perchè ho un grave problema che riguarda la mia sessualità: non ho mai avuto rapporti e non riesco ad averne con il mio attuale ragazzo con il quale sto insieme da poco più di un anno.
In questo periodo, presa dalla disperazione, ho fatto delle ricerche in rete e mi ritrovo perfettamente descritta nella patologia del vaginismo.
Qualche settimana fa, invece, ho preso appuntamento per un colloquio con un ginecologo in ospedale (di nascosto) perchè avevo bisogno di parlare della mia situazione cercando di tranquillizzarmi almeno sul lato pratico del problema (precauzioni e accorgimenti). Dalla chiacchierata sono emerse una serie di problematiche: l’ansia di cui soffro normalmente ogni giorno e il rapporto con i miei genitori. Per quanto riguarda l’ansia, da piccola un episodio spiacevole mi ha cambiato la vita: soffrivo da tempo di colite nervosa e avevo 10 anni quando, un giorno, non sono riuscita a trattenermi, il dolore di pancia era troppo forte ed è accaduto il peggio. Tutt’ora soffro di un’ansia implacabile ogni volta che esco perchè ho paura di rivivere la stessa sitiuazione.
Sull’altro versante c’è il problema dei miei genitori: mio padre non accetta il mio ragazzo perchè è straniero, non ha la cittadinanza (perchè in Italia per prenderla ci vogliono diversi anni) ed è povero. I motivi per cui lui non approva la nostra unione sono: non ha un titolo di studi per cui rimarrà un operaio a vita e non potrà garantirmi un futuro economico stabile; mio padre ha fatto tanti sacrifici per me è non vuole vedermi ridotta in povertà e, in tal caso, mi lascerà marcire nella situazione in cui mi sono ficcata; il mio ragazzo da me trae moltissimi vantaggi (non siamo ricchi, siamo persone comuni ma un domani avrò delle piccole proprietà) invece io che vantaggio traggo dal mio ragazzo?
Da piccola ho avuto un’educazione molto rigida e tutt’ora alla mia età non vogliono che io dorma fuori con lui o peggio che io faccia viaggi con lui: mi hanno espressamente detto che mi caccerebbero di casa. Ho parlato di queste cose a cuore aperto con mia madre che sembra accettare la situazione anche se non è contenta ma a mio padre proprio non gli va giù nulla.
So benissimo che una visita psicologica potrebbe essermi d’aiuto ma in questo non ho, logicamente, alcun supporto da parte dei miei genitori (che non hanno la minima idea di quello che sto passando) ne dal lato psicologico ne dal lato economico. Dovrei fare tutto di nascosto e pagarmi le visite da sola ma non ho abbastanza soldi per potermelo permettere. La soluzione sarebbe fare delle sedute da uno psicologo in consultorio (100 euro per 9 visite) ma non sapendo quanto sia competente questa persona ho paura di aggravare il problema.
Come pretendo poi di stare bene con il mio ragazzo se non sto bene con me stessa?
Carissimi dottori avreste per me un consiglio d’oro da darmi per uscire da questo schifoso problema? Grazie mille.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.6k 993 248
Gentile utente,

Non fornisce però dettagli sul problema. Non riesce ad averne pur avendo provato, perché appunto ha contrazione e dolore alla penetrazione, oppure i problemi sono di altro tipo ? Al di là di tutti questi aspetti, non sono ostacoli materiali alla consumazione dei rapporti, partendo dal presupposto che uno abbia desiderio.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
dopo
Utente
Utente
Nella fretta di raccontare tutto e di rispettare i limiti del testo ho omesso questo particolare. Ad ogni modo facendo una ricerca su internet mi sono completamente ritrovata nella patologia del vaginismo. Non mi eccito facilmente e quando cerca di toccarmi sento dolore. Non riesco per nulla ad abbandonarmi, ho paura del dolore, di rimanere incinta... e so perfettamente che quando siamo insieme non ho la coscienza pulita in quanto ai miei non fa piacere che io stia con lui.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.6k 993 248
Gentile utente,

Le autodiagnosi non si fanno, perché non sussistono. Direi che ci sono alcuni aspetti psichiatrici, al di là del dolore: paura del dolore, di rimanere incinta, non si eccita facilmente. Altri aspetti sono di tipo psicologico, ovvero dare peso a indicazioni degli altri, però in realtà qui il problema è specifico sui rapporti, perché per quanto riguarda la frequentazione, lo frequenta al di là del parere dei suoi.

Poneva il problema dei costi, e questo oggettivamente c'è, a meno che non abbia diritto ad una esenzione totale. Non necessariamente però i suoi genitori, anche se finanziano le visite, devono essere informati sul dettaglio dei problemi che ha, essendo maggiorenne, anzi, vige il diritto alla riservatezza.
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