Non posso ne vivere ne morire, sono nel limbo

Purtroppo non sono riuscito per nulla a risolvere i miei problemi. Mi dispiace scrivervi ancora ma non so veramente più a chi rivolgermi.
La mia vita sta peggiorando di continuo, vedo solo porte che si chiudono e sinceramente non me la sento di vivere una vita che non mi piace.
La notte non riesco a dormire, passo il tempo a menarmi. Provo ansia e orrore per qualsiasi cosa e piacere per nulla. Vorrei tanto farla finita ma purtroppo la società ha deciso che se uno volesse togliersi la vita deve farlo tagliandosi le vene e attendendola dissanguandosi, oppure gettandosi da un balcone e sfracellarsi budella e ossa, o soffocando, ecc. Il tutto nell'incertezza di poter rimanere paralizzati o in coma invece di morire.
Ho provato diverse volte a contattare l'agenzia Exit ma con rammarico mi rispondono che in Svizzera al momento non ci sono psichiatri disposti a concedere il nulla osta per malati di depressione cronica, e la Svizzera è l'unico paese che concede il suicidio assistito a cittadini stranieri. In Belgio quest'estate è stato concesso a una ragazza fisicamente sana di 24 anni di porre fine alla sua vita, tre psicologi hanno valutato che nella sua vita sarebbe stato impossibile per lei ottenere la piena felicità e le hanno concesso la libertà di scegliere di morire addormentandosi dolcemente.
Sinceramente non so che fare. Sono solo, senza la minima speranza per il futuro, con una vita mai vissuta e un sacco di responsabilità e problemi da risolvere. Questa non è vita. Ed il semplice vivere per l'essere al mondo non me ne frega nulla.
C'è chi il senso di vivere lo riceve dalla vita e dalle relazioni stesse, e chi se lo deve andare a cercare fin sopra a l'everest. Ma se uno non è disposto a scalare l'everest deve essere giudicato male da chi il senso della sua vita lo ha scoperto (o ricevuto) in modo facile?
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Caro ragazzo,
Il discorso da fare e' molto ampio e questo non e' il luogo e il modo di farlo.
Lei sembra Le dico il vero, piu' che altro "semplicistico". E dispiace.
Non si vive solo perche' e' difficile morire. I motivi devono essere altri e forse e' i questa parte motivazionale che lei ha dei deficit.
Ne dovrebbe parlare a lungo con uno psicoanalista. Questo secondo il modello psicoterapeutico a cui faccio riferimento.
Una persona colta che Le apra la mente a tutti i significati della vita.
I miei auguri!

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

La sua diagnosi è quindi di depressione e dura da più di 2 anni ? (cronica). Vedo che ha provato almeno una cura, ma a dose inefficace.

Per quale motivo ragiona come se la malattia non fosse curabile ? Al di là del fatto che questi pensieri fanno parte della depressione stessa, ragion per cui molti depressi si curano poco, tardi, male e spesso su insistenza di altre persone, si tratta di provare le cure disponibili. Ce ne sono di farmacologiche (la maggior parte) e non, non so quali abbia provato fino ad ora.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#3]
dopo
Utente
Utente
Ho preso Zoloft 50 mg solo per un mese, interrotto perché mi aveva causato impotenza. Sul serio non funzionava più, assenza di erezioni totale. Dopo l'interruzione è tornato tutto alla norma in una settimana.
Faccio anche uso di finasteride per alopecia androgenetica.
Lo psichiatra da cui andai mi sconsigliò altre cure dicendo che lo zoloft è la più "pulita", quindi se questa mi ha causato deficit erettile difficilmente altri farmaci avrebbero fatto diversamente.
Ragiono come se la malattia non fosse curabile primo perché il tempo passa e le cose non migliorano e non senza far niente ma cambiando più terapeuti e tentando cure farmacologiche che poi nel mio caso si sono rilevate devastanti dal punto di vista sessuale. E secondo perché più che come una "malattia" dalla quale non si guarisce la vedo più come una vita che mi offre poco. Mi rendo conto che questo aspetto è più psicologico che psichiatrico, ma non sono io che ho spostato il consulto in psichiatria...

Tra le cure non farmacologiche disponibili si riferisce alle psicoterapie o ad altro?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

"Lo psichiatra da cui andai mi sconsigliò altre cure dicendo che lo zoloft è la più "pulita", quindi se questa mi ha causato deficit erettile difficilmente altri farmaci avrebbero fatto diversamente."


Un discorso assolutamente non condivisibile. Esistono numerose terapie possibili per la depressione, ci mancherebbe altro che l'unica da provare (la più pulita non saprei cosa voglia dire) fosse quella da Lei provata.

Chieda sicuramente un secondo parere e si faccia indicare le opzioni possibili. Ci sono le farmacoterapie e alcune terapie fisiche, alcune consolidate e altre sperimentali (e riservate alle forme resistenti). Ma nel suo caso più che altro vanno fatti quei tre o quattro tentativi (magari va bene il primo) che di solito si fanno nella depressione.
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dopo
Utente
Utente
Dottore glielo dico sul serio, sono stanco. Stanco di sentire pareri diversi, stanco del tedio per cercare di curarsi, tedio che puntualmente viene deluso.
Anche perché per la mia condizione di privazione assoluta di tutti i sogni e interessi e solitudine affettiva totale se non prendo antidepressivi come potrebbero aiutarmi altre classi di farmaci? Esempio ansiolitici, ecc.
Esistono terapie antidepressive che non creano problemi di natura sessuale?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Qui però di pareri sembra che ne abbia sentito uno solo. Non si capisce perché si ponga queste domande generiche (che ovviamente hanno come risposta: sì, è possibile) quando ha fatto un solo tentativo (anzi mezzo, vista la dose).
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