Sintomi depressivi e mi sento senza via d'uscita

Sono un ragazzo di 20 anni, da un anno ho problemi di umore che ultimamente stanno peggiorando e ho l'impressione che si stanno trasformando in depressione. Diciamo che non ho mai avuto una vita felice, a 12 anni ho perso mio padre per un tumore e poi per il resto non sono mai stato un ragazzo come tutti gli altri che si diverte con le cose comuni, diciamo che sono sempre stato una persona tranquilla, timida e riservata. Finchè frequentavo la scuola avevo dei buoni compagni di classe e in tutto quel periodo non ho avuto problemi di umore, finchè non mi sono diplomato (un anno e mezzo fa). Premetto pure che essendo timido non ho mai avuto molti contatti con il sesso femminile, anzi quasi nulli, quindi nessuna esperienza sentimentale o sessuale (pochi mesi fa ho dato il primo abbraccio della mia vita a una ragazza). La mia crisi è iniziata intanto perchè mi sono ritrovato più solo (con pochi amici), un'altra persona nella mia famiglia (mia nonna, che abita in casa con me e mia madre) si è ammalata della stessa malattia di mio padre, in generale non ho mai avuto una situazione tranquilla in famiglia, devo lottare contro una malattia che ho agli occhi che mi causa vari problemi, e poi ho iniziato a soffrire il fatto di non avere contatti con il sesso femminile (prima non ci facevo molto caso). In quel periodo dovevo iniziare a frequentare l'università ma non me la sono sentita (dovevo trasferirmi), e pur avendo tutti i mezzi per studiare anche da casa, non ci sono riuscito per via del cattivo umore. Adesso a distanza di un anno è peggiorato tutto, per vari motivi non ho più quei pochi amici che avevo o comunque li vedo poco (anzi li vedo solo quando hanno bisogno di me, se io ho bisogno di loro non ci sono mai) e di conseguenza esco molto di meno, mia nonna sta sempre male, la mia malattia agli occhi è peggiorata, avevo trovato un buon lavoro ma ho dovuto sospendere perchè sto curando questa malattia agli occhi, sono riuscito a superare qualche esame all'università ma non riesco a studiare bene perchè la tristezza non mi fa concentrare e soffro sempre il fatto di non avere molti contatti con le ragazze. Sta di fatto che ultimamente mi capita di avere attacchi di ansia, inappetenza, nausea, piango spesso, a volte non riesco a dormire, soffro la solitudine, il fatto che ho pochi contatti con il sesso femminile mi genera altra ansia perchè penso che non avrò mai una relazione, tutto questo mi genera dei continui tormenti, mi sembra di non avere via d'uscita, mi sembra che la mia vita non si risolleverà mai e spesso penso al suicidio. Fino a poco tempo fa approfittavo di ogni occasione per uscire di casa, adesso non ne ho più voglia nè di uscire, nè di vedere altre persone. Già mi segue una psicologa però ho l'impressione che serve a poco, volevo sapere se secondo voi ho bisogno di una terapia pschiatrica e se i miei sintomi sono compatibili con un inizio di depressione. Grazie.
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Dr. Manlio Converti Psichiatra, Psicoterapeuta 799 17 20
Questo lo deve chiedere alla sua psicoterapeuta, fino a prova contraria, mentre penso che sia utile che lei abbia scritto qua tutti i quoi problemi, così da poterseli anche rileggere e rimettere in ordine.

La relazione con i parenti è sempre difficile per tutti e questo non rende depresso nessuno, semmai triste o malinconico.
La cecità è un problema, ma evidentemente riesce ancora ad usare un computer, e come psichiatri non potremo aiutarla.

La difficoltà relazionale con l'altro sesso è qualcosa che deve discutere con la psicoterapeuta, ovviamente, ma soprattutto cercando di trovare tra le sue amicizie delle persone che la attraggono. Non si risolve con le chiacchiere insomma.

Oggi esistono anche siti per incontri, più utili di questo, nel merito, ed ovviamente esiste il vecchio sistema del sesso a pagamento, di cui lei sembra ignorare l'esistenza.

Avere una relazione non è un problema teorico, ma una questione emininentemente pratica.
Desidero, chiedo, ottengo un Si o un No, nel qual caso chiedo ad un'altra persona, finchè non ottengo un Sì.

Lei lavora? Come passa la sua giornata?
Non uscire di casa potrebbe essere un problema grave o un problema transitorio, ma occorre anche avere occasioni per uscire, tra cui il lavoro.

Dr. Manlio Converti

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dopo
Utente
Utente
Si, lavoro, faccio il programmatore informatico e posso lavorare da casa, è comodo, però sono costretto a stare a casa. Al momento non posso neanche lavorare perchè per via del problema agli occhi (che mi causa periodi di ipovisione, perora mi stanno curando e sono spesso in ipovisione) non posso passare molte ore al computer, al momento le poche ore in cui posso stare al pc le utilizzo per studiare (visto che tra pochi mesi ci sono gli esami all'università), però per via della forte tristezza non riesco neanche studiare, passo tante ore sdraiato sul letto a fissare il soffitto, spesso piango, se provo a studiare succede che non riesco a concentrarmi, mi faccio prendere dalla tristezza e dai pensieri brutti. Occasioni per uscire non ne ho, perchè i miei pochi amici di solito lavorano e quando non lavorano stanno con le loro fidanzate, quindi a me non ci pensano proprio, tranne se non gli serve qualche favore. Per quanto riguarda la difficoltà relazionale con l'altro sesso, tra le mie amicizie non ci sono mai state persone che mi hanno attratto, per l'esattezza tra le mie amicizie ci sono state sempre poche ragazze, quasi zero. Sono sempre stato attratto da ragazze lontane dalle mie cerchie di amicizie, con la quale non ho mai avuto modo di prendere confidenza, appunto perchè sono timido. Con i siti d'incontri qualche volta ci ho provato, qualche conoscenza l'ho fatta in passato ma con ragazze che abitano lontano da me, al momento non ho più voglia neanche di frequentare più questi siti. Per quanto riguarda il sesso a pagamento, non è una cosa a cui sono interessato, io sono interessato a legami più profondi. Il fatto che dice lei per quanto riguarda dichiararsi e ottenere un si o un no per me è un problema, proprio perchè la timidezza non mi ha mai permesso di dichiararmi, non l'ho mai fatto in vita mia.
Anzi ultimamente mi succede di avere una specie di repulsione nei confronti del sesso femminile, nel senso che se prima vedevo una bella ragazza e la guardavo, adesso se vedo una bella ragazza mi capita istintivamente di girarmi dall'altro lato e pensare "ma che guardo a fare? tanto non ce l'avrò mai una ragazza", non so se questa è una cosa grave...
Ora tutta questa situazione in generale mi causa quei sintomi che ho descritto, quindi secondo lei devo continuare a lavorare con la psicoterapeuta e non è una questione di psichiatria?
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Dr. Manlio Converti Psichiatra, Psicoterapeuta 799 17 20
Deve uscire di casa, come diceva Troisi...