Disturbo ossessivo da contaminazione e problemi con il sesso

Buongiorno,

il mio ragazzo, di 26 anni, soffre di disturbo ossessivo compulsivo da contaminazione, da una decina d'anni.
Sta effettuando da un anno una cura con la psicologa che vede una volta alla settimana(e psichiatra ogni tot.), e prende dei farmaci appositi.
Vorrei chiedere un parere.
Il vero problema da quello che ho capito è la paura di essere contaminato.
In particolare dal suo sperma. Quando gli capita di sporcarsi(o peggio sporcare qualcosa o qualcuno) allora ha dei forti attacchi di panico, seguiti dall'isolamento e da docce prolungate.
L'ultima volta è capitato che si sporcasse tanto in mia presenza, ma a differenza delle altre volte la reazione è stata peggiore. Lui non ha voluto avvicinarsi più a me, e dopo avermi mandata via, è corso a pulirsi.
Poi mi ha comunicato che oltre a farsi una doccia di due ore ha sofferto parecchio(pianto, colpito la testa contro il muro).
Un vero e proprio attacco.
Mi ha scritto che forse è meglio non vedersi per un po' per entrambi.
Volevo solo chiedere ad un esperto, perchè c'è questo rifiuto.
E' possibile che non voglia vedermi piu'? Che mi veda come una persona contaminata e quindi un pericolo?

Grazie
[#1]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
"Volevo solo chiedere ad un esperto, perchè c'è questo rifiuto."

Gentile utente,

Se si pone questa domanda però parrebbe non aver capito in cosa consiste l'ossessione.

Le implicazioni di chi una un'ossessione, se la cura non funziona oppure non ci si cura, possono essere quelle di andar dietro alla logica dell'ossessione. A proprio discapito, perché ci si limita, ma non si riesce a "sacrificare" l'ossessione, perché prende il controllo dell'intero sistema di ordinamento delle priorità.

Non è chiaro se lui abbia consapevolezza di ciò, e magari la allontani solo perché non ritiene di poter sostenere una relazione a causa di questo suo problema, che crea interferenza sui contatti. Oppure se invece sia davvero convinto che tenendo lontani i "contaminanti" il problema è sotto controllo.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la risposta.

Effettivamente credo che una persona in questo stato abbia bisogno di tempo per capire la sua reazione, o soltanto per accettare il fatto di aver perso il controllo e di non essere stato in grado di riuscire a gestire al meglio la situazione. La cura a sua parere sta funzionando, il rapporto con la psicologa è molto buono, ma si vede non ancora sufficiente.

Grazie ancora