Doc...consulto psicologo/psicoterapeuta

Da un mesetto circa soffro di irrazionali disturbi ossessivo-compulsivi, come già ho scritto qualche settimana fa in un altro consulto a voi posto. (https://www.medicitalia.it/consulti/psichiatria/492735-paura-del-suicidio-dell-essere-posseduto.html). Sono sicuramente migliorato rispetto ai primi giorni, difatti non ho ansia (pochissima semmai e ogni tanto) ma continuo ad avere questi pensieri ossessivi che mi disturbano in continuazione, facendomi cadere (come da meccanismo) nel reale dubbio se questi possano essere reali o meno. In questo periodo inoltre non ho interesse in nulla e vedo tutto grigio, come se il mondo avesse perso quel qualcosa di magico. Penso che tutto sia legato al mio cambiamento di vita. La scuola per me era una sorta di rifugio dalla realtà. Era una seconda famiglia, dove mi sentivo sicuro e protetto. L’università è diversa, mi sento forse solo e abbandonato.
Mi piacerebbe tuttavia fare una seduta (giusto una chiacchierata) con uno psicologo presso l'Asl o un psicoterapeuta del centro pubblico della mia città per una diagnosi o una sua valutazione in merito. A chi posso rivolgermi? So che presso la struttura medica dell'Asl è necessaria la ricetta del proprio medico di base, ma per lo psicoterapeuta? Posso muovermi da solo essendo maggiorenne? Quanto dura in media una seduta? Posso richiederne una seconda se non faccio in tempo?

Ultima domanda, ma non per importanza. Io penso che queste fissazioni dipendano da una serie di fattori, come il restare a casa. Da un mese circa sto sempre in casa davanti al pc, perché non so che fare. Non ho ancora iniziato a studiare e non ho altro cui pensare. E’ probabile che non tenendo la mente impegnata, abbia alimentato questi problemi concentrandomi solo su questi? Infatti se fino ad ora non mi sono rivolto a uno specialista è per paura di ingigantire inutilmente il problema, perché magari sono semplici cavolate. In passato ad esempio, ho avuto altre piccole fissazioni, ma sono svanite dopo pochi giorni.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> Mi piacerebbe tuttavia fare una seduta (giusto una chiacchierata)
>>>

Per le chiacchierate ci sono amici e parenti. Dallo psicologo hanno luogo conversazioni, che però non sono chiacchiere.

Se soffri per il tuo disagio, devi mettere in conto che potrebbe trattarsi di una psicopatologia (disturbo ossessivo) e in tal caso, come ogni patologia, necessiterebbe di una cura. Lo specialista psicoterapeuta andrebbe pertanto interpellato per un parere di persona. Concordo con te che una prima seduta di valutazione, quindi, sarebbe adatta. Da lì ti potrà essere suggerito cosa eventualmente fare.

I cambiamenti di vita di solito non sono alla base dell'ansia, che dipende semmai da una tendenza ansiosa che ha "deciso" di manifestarsi nel modo che stai sperimentando. Altrimenti, se non fosse così, chiunque vada incontro a cambiamenti di vita dovrebbe andare in ansia, il che non è vero.

Rivolgiti a uno psicoterapeuta di persona, da qui purtroppo non si può fare molto per aiutarti. Certo non con le chiacchiere. Ti suggerisco approcci terapeutici focalizzati e attivi, come il comportamentale o lo strategico.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Gentile Utente,

è possibile che lei stia vivendo un periodo di incertezza legata ai cambiamenti tipici della fase dell'esistenza che sta attraversando, e che tutto questo stia esacerbando una preesistente tendenza all'ansia portando allo sviluppo di pensieri ossessivi.
Sicuramente il fatto di non riuscire a studiare e di essere quindi a casa con troppo tempo "vuoto" a disposizione non la aiuta, perchè rende più intensa la sensazione di essere sospeso fra due periodi della sua vita - il passato, in un contesto sicuro e prevedibile, e il futuro, ancora ignoto.

Le suggerisco di rivolgersi o al Centro di Salute Mentale, o allo sportello psicologico della sua università, dove potrà iniziare a parlare di come si sente e ricevere possibilmente una valutazione della sua situazione attuale.

Per rivolgersi al CSM le occorre credo l'impegnativa del suo medico, ma questo varia da regione a regione e si deve informare presso la struttura stessa. Lei è maggiorenne e quindi si può ovviamente muovere da solo, senza informare la sua famiglia se non lo desidera, ma penso che aprirsi con un genitore o un altro parente e raccontare come si sente potrebbe farle bene.

Un caro saluto,

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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Dr. Maria Teresa Arcella Psicologo, Psicoterapeuta 2
Gentile utente da quello che scrive sta attraversando un periodo credo difficile ma rendersene conto e chiedere aiuto è il primo passo per poter affrontare e gestire le sue difficoltà. Penso che un professionista possa darle un aiuto concreto per definire meglio le sue difficoltà e offrirle l'aiuto necessario.
si prenda cura di se
saluti

Dr. Maria Teresa Arcella

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dopo
Attivo dal 2014 al 2021
Ex utente
Vi ringrazio per le vostre risposte. Volevo solo chiarire alcuni punti.

Mi scuso per il termine non adatto (chiacchierata). Volevo semplicemente dire che mi piacerebbe parlarne con uno specialista del centro pubblico in modo tale da avere una diagnosi e magari consigli sul da farsi.
Chiarisco ancora una volta che non ho grossi problemi di ansia. L'ho avuta giusto i primi giorni, poi è sparita. Ho solo un problema legato ai pensieri negativi. Penso che mi sia semplicemente fissato. In questo mese infatti non ho fatto altro che documentarmi su internet su eventuali sintomi di depressione o altro, e questo credo che abbia alimentato la paura e la fissazione.
Non ho ancora iniziato a studiare per mia scelta (non dipesa da questo fattore) e non esco perché non ho amici per via della mia timidezza e insicurezza.
I miei genitori sono ragguagliati riguardo questa situazione, e sono tranquilli perché pensano che tutto sia dipeso dal cambiamento di vita. Parlo ogni volta con loro e mi sento più sereno. Negli ultimi cinque anni la mia vita si è praticamente svolta in questo modo: scuola la mattina, compiti a casa tutta la giornata, computer la sera tardi. Sempre la solita monotonia. Ora che è cambiata, mi sento un attimino fuori luogo. Non mi va tuttavia di dire ai miei genitori della visita, specie a mio padre. E' sempre stato contro la figura dello psicologo, lo ha sempre visto come mangia soldi. Non mi va di litigare, mi farebbe passare in testa altri brutti pensieri.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> Chiarisco ancora una volta che non ho grossi problemi di ansia. L'ho avuta giusto i primi giorni, poi è sparita. Ho solo un problema legato ai pensieri negativi. Penso che mi sia semplicemente fissato. In questo mese infatti non ho fatto altro che documentarmi su internet su eventuali sintomi di depressione o altro, e questo credo che abbia alimentato la paura e la fissazione
>>>

Chiariamo piuttosto un altro punto: il fissarsi sull'idea di poter avere una malattia, fare ricerche in merito e avere pensieri intrusivi e indesiderati può già essere considerato un problema d'ansia. L'ansia non si manifesta solo come panico e tachicardia, ma anche come fissazioni ossessive. Più sul lato mentale che su quello fisico.

Nel tuo caso si può dire con certezza che si tratti di questo? No, perché online non si possono fare diagnosi. Ma se la cosa ti sta dando fastidio e soprattutto se ti sei preso la briga di scrivere a un portale come questo, forse faresti un cattivo servizio a te stesso tentando di sminuire quello che ti sta capitando.

E' risaputo che l'ossessivo vuole sempre il controllo, vuole illudersi di averlo ed escogita a tal proposito vari e ben noti atteggiamenti che gli possano concedere tale illusione; sminuire e dire a se stesso "non è grave" può essere uno di questi.

Sei maggiorenne e perciò puoi rivolgerti anche da solo alla tua Asl e senza nemmeno passare dal tuo medico di base. Chiedi intanto un primo colloquio di valutazione e parlane con il collega che troverai, pagherai solo un modesto ticket. L'inconveniente può essere che ti toccherà aspettare un po' in lista d'attesa. Ma è sempre meglio che non far nulla.
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dopo
Attivo dal 2014 al 2021
Ex utente
Ah va bene, sono contento che abbia chiarito questo punto. Ho sempre associato l'ansia alla difficoltà respiratoria o quantomeno alla paura che si avverte allo stomaco o alla gola, ma evidentemente sbagliavo io.

Mi informerò questi giorni tra uno psicoterapeuta o uno psicologo dello sportello universitario, vi terrò aggiornati ;)