Voglio morire

Salve. sono una ragazza di 18 anni e non ce la faccio più a vivere questo schifo di vita.
Non sto qua a raccontarvi tutto quello che è successo alla mia famiglia ma vi dico che è tutto davvero un grande casino.. E io ora non ho più forze per andare avanti. Non ho più voglia di far niente, solo di dormire per sempre.
I miei genitori sono separati. Con mio papà ci ho litigato e non ci parlo più, mia mamma è in ospedale e ora vivo con mia zia e mio fratello. Loro due lavorano tutto il giorno e io sono sempre a casa da sola a piangere.. Non ho continuato gli studi perchè non saprei neanche cosa posso diventare un domani. Non ho sogni, non ho hobby, non mi piace niente, non voglio più uscire con i miei amici... Io davvero penso che mi uccideró a breve. Pensate che a Giugno mi ero data un ultimatum cioè che se le cose non sarebbero migliorate, l'ultima settimana di dicembre mi sarei uccisa... Ed eccoci qua, non è migliorato niente! È solo tutto peggiorato. Vorrei veramente morire ma non riuscirei a uccidermi perchè ho gia visto mia mamma e la mia famiglia soffrire per un suicidio di un parente e non è stato per niente facile.. Non voglio fargli passare un altro periodo cosi...
Non so più che fare veramente

Sinceramente non so neanche perchè sono qua a scrivere queste cose, sapendo gia che riceveró risposte: vai da un buon psicologo! Entra in terapia!
No non ci vado.. Non riuscirei a parlare con un estraneo e poi dovrei dirlo alla mia famiglia che gia sta soffrendo; quindi peggiorerei solo le cose..
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
In realtà, l'unico modo certo per peggiorare le cose è continuare ad attribuire la colpa al tempo che passa e che non risolve le situazioni.
L'idea che il tempo cura tutte le ferite non è altro che un cliché anche piuttosto logoro quindi è piuttosto rischioso fare affidamento unicamente su questo.
Se ci hai scritto è per chiederci aiuto, ma non un aiuto qualsiasi ma l'aiuto da parte di una persona in grado di entrare in relazione con l'altro, senza giudicarlo, rispettandone la sofferenza ma al tempo stesso senza trattarlo come un "contenitore vuoto" da riempire di indicazioni ma, al contrario, da considerare come una Persona piena di risorse personali che non aspettano altro che essere "scoperte" e poi utilizzate.
Se sei maggiorenne non ha bisogno di comunicare nulla alla tua famiglia ma puoi rivolgerti direttamente al Consultorio Familiare della tua ASL di appartenenza, anche se non ti aspetti nulla a questo punto perché non fare un tentativo?
Se non ti troverai a tuo agio puoi sempre tornare a rivolgerti a noi e cercheremo di capire insieme cosa non ha funzionato. Cosa ne pensi?

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

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dopo
Utente
Utente
Non lo so.. Non voglio andare da uno psicologo, anche perchè a cosa servirebbe? Non penso che abbia la bacchettina magica e mi faccia sparire questi pensieri suicidi. E poi come ho gia detto non riuscirei a parlargli... È un estraneo.
Poi magari mi fa rinchiudere perchè pensa che son pazza
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Dr.ssa Giselle Ferretti Psicologo, Psicoterapeuta 615 14 22
Gentile ragazza,
di fatto lo sta già facendo, sta parlando non con uno, ma con una intera comunità di psicologi!

A cosa serve lo psicologo?

Intanto serve per sentirsi ascoltati in modo disinteressato e senza patemi d'animo: una amico o un familiare ti ascolterebbe dal proprio punto di vista e non riuscirebbe a farti capire cosa è meglio per te, ma cosa, secondo loro sarebbe più giusto per. Perchè? Perchè amici e parenti hanno un legame affettivo e questo li rende troppo coinvolti.
Lo psicologo, in quanto estraneo, è imparziale. E vede ed ascolta tante persone che sono in difficoltà come te e saprebbe accompagnarti per trovare la "tua" strada.
Lo psicologo non ha la bacchetta magica, ma noi sappiamo per mestiere che, ad un certo punto, i nodi di chi si rivolge a noi si strecciano.

Dott.ssa Giselle Ferretti Psicologa Psicoterapeuta
www.giselleferretti.it
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