Che problemi ha il mio ragazzo?

Salve a tutti,sto con un ragazzo di 22 da un anno e mezzo.Ci conoscevamo già da anni(prima esperienza seria per entrambi)e la storia è andata bene fino a qualche mese fa,in cui ho iniziato a notare in lui degli atteggiamenti un pò più menefreghisti ed egoisti,anche se poi,quando ci vedevamo era affettuoso.Essendo lui una persona che non parla con molta facilità dei suoi problemi e io non avendo risposte a tutto ciò,ho cominciato(seppur involontariamente) a fargli pesare questo suo comportamento. Da una parte lo stressavo con le mie paranoie e insicurezze e dall'altro lui mi accusava di essere pesante.Fin quando lui non mi ha chiesto di parlarne,proprio perchè ci siamo accorti che questa situazione ci faceva soffrire.In poche parole mi ha detto che mi ama,che sono una delle persone più importanti della sua vita,ma che in questo momento non sa cosa fare,che si rende conto di non poter più riuscire a sopportare questi problemi di coppia,dato che ne ha già di suoi e che l'essere fidanzato non è compatibile con il suo carattere.Sa di avere qualcosa a livello psicologico che lo porta all'autodistruzione e quindi da una parte preferisce stare da solo e soffrire in silenzio piuttosto che darmi dei dispiaceri.Poi appena lo guardavo in faccia,gli veniva da piangere,ma non voleva farsi guardare perchè la cosa lo infastidiva.Io gli ho consigliato di farsi vedere da uno psicologo per capire questi problemi,ma lui mi ha risposto che paradossalmente gli sta bene così,che forse questo è il suo destino pur sapendo che tutto ciò potrà essere un limite nella sua vita.Mi ha detto che è consapevole che questo suo comportamento lo ha portato ad allontanarsi da tutti,dalle persone che gli volevano bene.Infatti ha tante amicizie e conoscenze,ma con nessuno di loro è riuscito ad instaurare un rapporto profondo.Inoltre a casa ha una situazione familiare complicata,in quanto spesso,piangendo,mi ha spiegato che in tutti questi anni non è riuscito ad instaurare un rapporto con il padre,che è una persona impenetrabile ed anaffettiva.La madre invece,nonostante sia più presente,lui ne tende a rifiutare l'affetto,infatti spesso mi dice che cerca di non darle troppo corda "altrimenti se ne approfitta",seppur lui le voglia bene.Comunque dopo questa discussione,mi ha ribadito che è una situazione complessa e che non sa se lasciarmi perchè ha paura di perdermi e che vuole provare ancora per un pò .Io invece gli ho chiaramente detto che stavolta il problema non dipende da me,che le soluzioni sono due,o risolve i suoi demoni che si porta davanti da anni facendosi aiutare da qualcuno,oppure,se vuole rimanere in questo stato,lo facesse pure,ma cacciando il coraggio di lasciarmi.Lui è rimasto stizzito da queste parole e si è complimentato (quasi offeso) per il fatto che io lo avessi già metabolizzato e preso con filosofia.. Purtroppo mi rendo conto che qualche disagio ce l'ha,ma non so come comportarmi al riguardo e come poterlo aiutare.Vi ringrazio per la disponibilità.
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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile ragazza, mi sembra di capire che il suo ragazzo abbia modificato, nell'ultimo periodo, alcuni atteggiamenti. Questa percezione la condividete, se ho ben compreso: anche lui sa di star passando un periodo complicato, in cui forse sta affrontando delle questioni "in sospeso" con sè stesso, con la sua famiglia, con gli altri in generale.

L'aspetto di questo problema che mi colpisce maggiormente è il fatto che, sebbene lui riconosca di avere dei problemi, non sembra disposto ad affrontarli, e sembra anche piuttosto disorientato in merito alla vostra relazione.

Da una parte, quindi, riconosce di avere dei problemi, e che questi problemi possono riflettersi anche sulla vostra relazione; dall'altra, non sembra intenzionato ad affrontarli, nè a porre fine al vostro rapporto.

Comprendo il suo disorientamento; ma, in una situazione come questa, come vorrebbe essere d'aiuto a questo ragazzo?
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dopo
Utente
Utente
Non so,gli avevo proposto di cercare insieme uno psicologo.Tra l'altro anch'io ho deciso di iniziare un percorso,poichè mi rendo conto di avere dei problemi di ansia,insicurezza e paranoia. Inoltre,di fronte a questo suo rifiuto di un aiuto,io come dovrei comportarmi con lui? Qual è l'atteggiamento migliore da adottare? Grazie mille per l'attenzione!
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Cara ragazza,
In psicoterapia dinamica c'e un principio che le vado a illustrare:
E' la persona che "pone la domanda" quella da prendere in considerazione come portatrice di patologia. In questo caso Lei.
Cosa ci sta chiedendo?
Se e' Lei a doverlo lasciare?
Formuli la Sua domanda a noi e cerchiamo di darle una risposta.
I migliori saluti.


Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
Le mie domande sono in parte sovrapponibili a quelle poste dalla dott.ssa Esposito. In che senso "come dovrei comportarmi con lui"? Tra quali alternative è indecisa?