Disturbo d'ansia, scatenato da vari fattori tra cui frigidità da me presunta

Sono una ragazza di 22 anni, chiedo gentilmente un parere su quanto scriverò. Premetto che ora sono in cura da una psicoterapeuta a causa di un disturbo d'ansia emerso circa un mese fa, accompagnato da dubbi ossessivi sull'amore che provo per il mio (primo) ragazzo, con il quale sto assieme da quasi 4 anni. Io e la dottoressa abbiamo individuato tre fonti di malessere che possano aver scatenato quest'ansia così forte. Un'insoddisfazione sul piano familiare, dal momento che non ho mai avuto un padre che fosse presente e che mia madre single soffre di disturbo bipolare: è un periodo piuttosto lungo ormai, uno dei tanti, che non assume farmaci. Un'insoddisfazione sul piano sociale, poiché tendo a provare un sentimento di invidia verso chi è felice o chi riesce ad avere degli hobby, mentre vedo me stessa incapace di portare avanti alcuna attività al di là di quella dello studio universitario, a causa di stanchezze varie e poca voglia di fare in generale. In più sento di non aver un appoggio valido al di fuori del mio ragazzo. Infine, un'insoddisfazione sul piano sessuale. I primi momenti della mia storia sentimentale li ho vissuti con un grande senso di eccitazione, che però non sfociava in alcuna sensazione di piacere sessuale, nonostante le attenzioni che il mio lui mi ha sempre dimostrato. A poco a poco il mio corpo si è abituato, dico io, a non provare piacere e in poco tempo è venuta meno anche l'eccitazione. Ho resistito 3 anni così, poi sono scoppiata. Il mio ragazzo sa dell'assenza di piacere, ma non dell'assenza di eccitazione e non mi sento ancora pronta a precisare questo fatto. Un anno fa, in un momento di crisi con il mio ragazzo, superato in poco tempo, ho portato avanti una breve storia parallela con un altro ragazzo: senza che fosse avvenuto un rapporto completo, posso dire di aver provato grande eccitazione dopo tanto tempo, senza che però essa fosse accompagnata da alcun piacere sessuale. Per questo ho resistito col mio ragazzo storico, essendo animata da sentimento sincero di affetto e di amore verso di lui. Devo ancora intraprendere un vero e proprio percorso di psicoterapia con la terapeuta, la quale per il momento mi ha somministrato gradualmente una dose giornaliera di 6mg di Trilafon, 1.5 mg di Rivotril e 50mg di Zoloft, che, devo dire, se da un lato hanno lenito lo stato d'ansia, dall'altro mi hanno ammazzato completamente la libido, che già prima era ai minimi storici. Sono molto angosciata dalla paura di dover perdere il mio ragazzo, a causa di questi problemi. Aggiungo dei possibili traumi che posso aver avuto in passato: ho trascorso il periodo dai 5 ai 7 anni in un istituto di accoglienza, senza possibilità di vedere i miei genitori (separati) se non a scadenze bisettimanali. All'età di 17 anni ho scoperto il sesso in maniera autonoma, arrivando penetrarmi con l'ausilio di oggetti e convicendomi già allora di non provare piacere internamente. L'orgasmo lo raggiungo soltanto da sola attraverso la stimolazione. Ringrazio.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
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dopo
Utente
Utente
Buongiorno Dottore,
Vorrei un parere sulla terapia farmacologica che mi è stata somministrata e vorrei sapere se è possibile curare questo disturbo sessuale, in modo da poter vivere serenamente una relazione duratura con il mio ragazzo. Grazie.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Lei ha spiegato alla sua psichiatra la condizione relativa alla disfunzione sessuale che riferisce?

Cosa le è stato risposto?
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dopo
Utente
Utente
Le ho spiegato tutto e dice che una sintomatologia depressiva può provocare questi stati, ma allora non riesco a spiegarmi dell'eccitazione provata con l'altro ragazzo e come possa essere possibile che io sia depressa da così tanto tempo. Ho sempre avuto i miei malumori e le mie stanchezze, ma non ho mai pensato di rivolgermi a un medico fino a un mese fa. Grazie.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Un mese è insufficiente per capire se effettivamente il trattamento può dare dei risultati soddisfacenti.

Soprattutto, la problematica andrebbe inquadrata con l'andamento della sintomatologia che in questo momento non appare molto chiara.
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