Autismo,metalli pesanti e chelazione

Sono un ragazzo con sindrome di Asperge o autismo ad alto funzionamento.
Ho letto che secondo alcuni medici l'autismo è una malattia i cui sintomi sono molto probabilmente sovrapponibili all'avvelenamento da metalli pesanti come fa notare anche uno studio australiano An epidemiological analysis of the ‘autism as mercury poisoning’ hypothesis pubblicato nell' International Journal of Risk & Safety in Medicine 2008 che dichiara che c'è un forte sospetto che il mercurio causa l'autismo.
Alcuni ritengono che la chelazione possa miliorare lo stato dei soggetti autistici come ha anche mostrato un recente studio prepilota americano pubblicato anche su PubMed di Patel K, Curtis LT, A comprehensive approach to treating autism and attention-deficit hyperactivity disorder: a prepilot study, J Altern Complement Med, 2007;13:1091-7.
A seguito di questi ed altri studi simili pensavo di iniziare anche io il trattamento di chelazione ed ho trovato un centro privato specializzato italiano che me la effettua.
Vorrei avere un Suo parere: 1)faccio bene a provare questo tipo di trattamento?
2)E' veramente efficace ed utile per recuperare alcuni casi di autismo?
Grazie in anticipo per la risposta.
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Dr. Gianmaria Benedetti Psichiatra, Neuropsichiatra infantile, Psicoterapeuta 927 16
Le suggerirei, se legge l'inglese, il seguente sito: http://www.awares.org/ che raccoglie una quantità di contributi sull'autismo, di varia provenienza.
Per quanto a mia conoscenza - ma non ho sotto mano le fonti per allegargliele- il trattamento con chelanti non è risultato utile nelle sindromi autistiche, compreso la sindrome di Asperger e non è considerato una terapia indicabile. Comporta invece credo rischi non indifferenti. Non esistono terapia specifiche, ma solo rivolte a determinati sintomi da valutare caso per caso.

Un cenno sulla diagnosi. E' possibile che oggi venga posta diagnosi di questo tipo in situazioni che una volta erano considerate disturbi della personalità con difficoltà di contatto e relazioni sociali ma con normali od elevate capacità intellettive. Sono comunque diagnosi soggettive e descrittive, basate per lo più su elenchi di sintomi (le cosiddette check list) più che su una reale conoscenza approfondita del paziente. Sicuramente non c'è alcun esame del sangue o per immagini o altro che permetta di porre con sicurezza la diagnosi che resta quindi ipotetica. Temo che la situazione attuale sia molto confusa e non aiuti le persone con difficoltà a barcamenarsi fra suggestioni e indicazioni che spesso hanno una componente pubblicitaria e interessata non indifferente.

Dr. Gianmaria Benedetti

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