Psichiatra

Buongiorno. Scrivo per un problema che ho da circa un anno e mezzo ma che è in peggioramento.
A causa (secondo il mio parere) di una relazione sentimentale che mi sta avvelenando l'esistenza fin dal suo nascere ho disturbi all'umore che non sto riuscendo a gestire da sola. Oltre ad una costante tristezza e non voglia dovuta alla certezza di non essere apprezzata dal mio partner ho frequenti attacchi di ansia, se così sono. Inizio a respirare affannosamente e frequentemente, piango e soprattutto ho la sensazione di non "resistere nel mio corpo" da cui la voglia di correre, scappare, farmi del male fisico per riprendermi dal male psichico. L'attacco in genere dura poco ed è controllabile (sono in me e ricordo tutto) ma è molto doloroso ed è spesso seguito dal sonno che è agitato e ricco di incubi. Al risveglio non ho più attacchi ma mi sento spenta e perduta. Oltre a questi atttacchi ho una costante tensione fisica. Questa si manifesta soprattutto nei muscoli facciali e in una costante "stretta" della mandibola che continua ad essere indolenzita e contrazioni ai muscoli del collo a cui seguono spesso mal di collo e mal di testa forte. Aggiungo solo che nei miei pensieri ricorsivi e oppressivi l'unico pensiero che mi dà refrigerio e che si presenta quasi ogni giorno è la visualizzazione di qualcuno che "mi salvi" da questo male, che può essere un dottore, un professore o uno sconosciuto. Spesso il salvataggio lo immagino tramite medicine.

Descritto questo quadro generale (mi scuso per la lunghezza) la mia richiesta è la seguente. Non mi sono mai fatta aiutare per alcuni motivi tra cui la vergogna di recarmi da un medico che si occupa di quelli che credo "casi gravi" (tipo psicosi o affini) per raccontare un malessere dovuto ad una relazione amorosa, il senso di colpa per spendere soldi dei miei genitori (sono una studentessa) per un male psicologico... Sono, però, arrivata ad un punto in cui non riesco a gestirmi da sola e non vedo possibilità di guarigione solo con le mie forze. Per questo scrivo qui, per sapere

1. se è il caso di andare da uno specialista o posso fare qualcosa da sola
2. nel caso la risposta sia sì, da chi andare. Psicologo? Psichiatra?

Ringrazio per l'attenzione.
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Dr. Giovanni Lo Turco Psichiatra, Psicoterapeuta 172 5 1
Gentile Utente,

La sofferenza psicologica non è qualcosa di cui vergognarsi e non è affatto vero che lo Psichiatra si occupi esclusivamente di casi gravi.

I sintomi che lei ha descritto possono rientrare in un Disturbo dell'umore.

Cerchi di superare queste resistenze e si rivolga ad uno Psichiatra con competenze Psicoterapiche che saprà certamente esserle d'aiuto.

Dr. Giovanni Lo Turco

http://www.giovanniloturco.it

[#2]
Dr. Stefano Garbolino Psichiatra, Psicoterapeuta, Sessuologo 2.5k 36 2
Gentile utente,
purtroppo lo stereotipo dello psichiatra che si occupa di casi "gravi" mentre lo psicologo (o il neurologo) di casi "lievi" è decisamente frutto di una falsa interpretazione.
Posto che la gravità del disturbo non necessariamente la "decide" il disturbo a priori bensì l'intensità dello stesso (per cui per esempio alcune persone che soffrono di ansia sono più disfunzionali -sul lavoro, nelle relazioni, ecc.- che non chi soffre di disturbi più gravi ma più compensati), ogni Psichiatra ha in sè la possibilità di trattamenti che spaziano dalla psicofarmacologia alla psicoterapia, con le sfumature intermedie.
Nel suo caso poi è necessario formulare una diagnosi certa. Si consulti pertanto con uno Psichiatra di fiducia.
Cordialmente

Cordialmente
www.psichiatriasessuologia.com