Sindrome adhd

Buonasera,
all'ennesima difficoltà sul lavoro, che ho voluto lasciare due settimane fa perchè non sopportavo la pressione e la confusione mentale che ogni giorno mi affliggeva, sto valutando di rivolgermi ad uno specialista per una diagnosi di ADHD. Ho letto diversi articoli in merito e svolto un test di autovalutazione nel quale ho ritrovato tratti che decisamente appartengono al mio vivere quotidiano. A scuola sono andata sempre avanti dando fondo a tutte le risorse che avevo, faticando molto poichè svolgere un compito o portare a termine un progetto era sempre un'odissea: mi annoiavo, mi distraevo, procrastinavo e se non potevo procrastinare entravo in un mix di confusione, rabbia e frustrazione. Così è stato alle superiori e così all'università...e perfino al dottorato. Incapacità a concentrarmi su di un testo, incapacità ad organizzare mentalmente il lavoro e confusione nell'esecuzione. Nel mio ultimo lavoro avevo una costante confusione che in parte riuscivo ad allentare svolgendo la parte più "meccanica" del lavoro, ovvero eseguendo al pc una serie di mansioni previste ogni giorno nel piano di lavoro. Riguardo agli altri aspetti, faticavo a seguire i discorsi nelle riunioni, a centrare il punto, a riportare correttamente comunicazioni da altri colleghi (fatico da sempre a rielaborare i concetti) e avevo bisogno di annotare più e più volte gli stessi appunti perché avevo la sensazione di non avere un quadro chiaro degli appuntamenti, come se avessi bisogno di uno schema dello schema...e così all'infinito.
Di fatto, nonostante io abbia raggiunti tanti traguardi nello studio, credo di essermela sempre cavata preparandomi poco tempo prima perché questo richiedeva un minore impegno intellettivo (della serie quello che ricordo ricordo, per il resto cercherò di cavarmela...). Ad oggi, comunque, non ricordo assolutamente nulla di quanto studiato nel corso degli anni ed è questo uno dei motivi per il quali, nonostante gli anni di studio, sento di non avere una buona preparazione in nulla...considerando anche che ho saltellato da un campo di studi all'altro (comunicazione, management, diritto sanitario, marketing...fino a frequentare svogliatamente corsi di wedding planner, organizzazione di eventi e interior designer) Quello che mi ha sempre contraddistinto, insomma, è una sorta di irrequietezza che si riflette tuttora anche nelle relazioni sociali. Ho sempre teso, infatti, a prendere più impegni nello stesso tempo con persone diverse, ad accumulare appuntamenti durante la giornata presa proprio da un impulso a voler fare, a muovermi di continuo con la conclusione che sento costantemente di non dare troppo di me a nessuno e questo mi fa sentire decisamente arida e scostante.
In conclusione, vorrei sapere cortesemente dove potermi rivolgere, a Roma, per una diagnosi così da sciogliere questo dubbio.
Ringrazio per l'attenzione.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Avere una diagnosi di ADHD, caratteristicamente dell'età adolescenziale, non ha alcun senso alla sua età.

Vi sono diverse altre opzioni diagnostiche se cerca per forza una diagnosi con cui giustificare questo suo modo di essere.

Dr. F. S. Ruggiero

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dopo
Utente
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Gentile Dottore, la ringrazio per la risposta. Non cerco per forza una diagnosi, vorrei capire qual è eventualmente l'origine di questa situazione per potere in qualche modo porvi rimedio. Mi sento costantemente sfiduciata e senza obiettivi. Non so se questo possa dipendere dall'Adhd o "piu semplicemente" dal mio vissuto personale ma vorrei capire e agire!
Cosa intende per altre opzioni diagnostiche?
Grazie ancora e buona giornata