Paranoie, ossessioni e violenza psicologica

Salve, vorrei chiedervi un consulto, un aiuto o, quantomeno, un consiglio sul da farsi. Sono un ragazzo di 25 anni e vorrei sottoporvi quella che da più di 4 mesi è diventata la mia vita. Si tratta di mio padre, che da gennaio a questa parte, non so per quale motivo, è diventato una persona diversa. Premetto che è inutile che mi diciate di rivolgermi ad uno specialista, perché è impossibile, non ho possibilità alcuna di convincerlo a farlo, né tanto meno potrebbe riuscirci qualcun'altro. Fino a dicembre dello scorso anno siamo stati una famiglia normale, come tante altre, fino a che in un giorno di gennaio io e mia madre lo abbiamo visto diverso, taciturno, scontroso e introverso. Pensavamo fosse accaduto qualcosa a lavoro o che fosse una depressione passeggera, invece così non è stato. Non dialogava più, né con noi, né con i miei zii e rispondeva solo a monosillabi per poi rivolgere lo sguardo altrove con aria costantemente arrabbiata. Comunque, per farla breve, un giorno lo sentii parlare con mia madre e stava offendendola pesantemente. Chiesi poi a mia madre che cosa fosse successo, perché si comportasse così e lei non volle rispondermi, anzi disse che non lo sapeva. Da allora la vita di mia madre e, di conseguenza, la mia sono state un inferno. Li ho ascoltati tante e tante volte, e in 2 di queste sono anche intervenuto (rivolgendomi in modo anche aggressivo contro di lui) visto che non riuscivo più a sopportare il modo in cui trattasse mia madre, prendendola a parole e minacciandola. Ho notato che quando pensa che nessuno gli sia intorno (o che possa ascoltarlo) inizia a parlare da solo, dicendo solo parolacce pesanti e bestemmiando (devo ammettere che anche in passato, quando ero bambino, glielo sentivo fare, bestemmiare e ecc quando era da solo). Da quello che ho capito è che si è fissato che più di 30 anni fa (30 anni!!) mia madre sia stata con un altro (non so se lo conosce, se lo ha incontrato di recente e quindi sia nata questa storia, davvero non lo so). Mia madre, d'altro canto, ho sentito che ha negato espressamente più volte, e io sono sicuro che sia così, conoscendola. Lui non le crede, le dice che è una bugiarda, le dice una serie parole cattive. Ho sentito piangere mia madre più volte e ultimamente sta accusando dolori al petto ed attacchi di panico. Sono oltre 4 mesi che va avanti con queste paranoie, questi pensieri ossessivi, attacchi di ira, direi anche una sorta di persecuzione psicologia e verbale nei confronti di mia madre, che tenta in tutti i modi di lasciarmi fuori da questa storia. Inoltre, da quando è iniziato il tutto ha cominciato ad avere una sorta di tic, si mangia costantemente le unghie e la parte intorno alle mani oppure stra sempre con le mani in mani toccandosi le unghie in modo nevrotico e altre volte ho viste che aveva le mani che gli tremavano vistosamente, a detta sua per il nervosismo, infatti è sempre nevoso, nevrotico e con la faccia arrabbiata. Le cose vanno sempre peggio e ho paura che mia madre possa morirne, sta costantemente male, sia a livello emotivo, sia a livello fisico. Anch'io sto male, a volte pensandoci non riesco a studiare o a fare altro, ho paura di uscire e quindo evito perché non voglio che rimangano da soli, ho paura che possa farle qualcosa. Davvero non riesco più ad andare avanti così, non so che fare, ho pensato di rivolgermi a qualche associazione ma non so come fare. Vi prego di dirmi come affrontare questa situazione in modo definitivo perché non possiamo continuare a vivere in questo modo, né io e né mia madre.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Potrebbe trattarsi di un fenomeno ossessivo così come di un delirio, che è cosa diversa (convinzione e non dubbio).
Il tutto sembra però inscriversi in uno stato generale di irritazione, agitazione.
Questi sintomi dovrebbero essere inquadrati, anche perché se non ci sono stati altri episodi va anche escluso che ci sia un disturbo cerebrale dovuto ad una massa o altro del genere (riferiva che è stato un cambiamento, e non qualcosa che è da sempre parte della personalità).
Data l'età, non direi che possa essere dovuto all'abuso di qualche sostanza, ma in generale quadri del genere si vedono sia negli alcolisti che negli utilizzatori di cocaina o cannabis.
La cosa più logica sarebbe trovare il modo di farlo visitare, dopo di che il medico provvederà magari a dargli una prima terapia per gli aspetti più allarmanti.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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dopo
Utente
Utente
Gentile professore, vorrei innanzitutto ringraziarla per avermi risposto. Aggiungo che mio padre ha quasi 65 anni, non ha mai fatto uso di droghe né ne fa al momento, inoltre oltre al bicchiere di vino che si concede a tavola la domenica, non beve altri alcolici. Tenderei ad escludere anche un problema organico perche circa 6 mesi fa fece una RM cerebrale con e senza mdc per un problema all'udito e non fu evidenziato niente. Non so se possa essere rilevante, ma presenta valori di psa alto anche se le biopsie effettuate alla prostata non hanno rilevato nulla, ma prende da anni un farmaco per l'ipertrofia prostatica benigna. In passato penso che abbia avuto più volte attacchi di panico che lo hanno portato allo svenimento, all'ospedale e tutti gli esami fatti non hanno mai evidenziato nulla.
Per il problema in questione, gli ho parlato più e più volte di rivolgersi ad un medico e/o ad uno psicologo, gliene ha parlato anche il fratello, ma non è servito a nulla e reagisce facendo finta di nulla oppure arrabbiandosi. Quelle idee ossessive che ha, penso che siano più convinzioni che dubbi. Leggendo su internet ho notato che il suo comportamento si avvicina di più ad un disturbo paranoide di personalità, lei pensa possa essere questo? E se così fosse, ho letto che in questo caso non c'è niente da fare, che i farmaci e la psicoterapia tendono ad essere inefficaci, è così?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

I farmaci possono essere efficaci in una paranoia, tranne che per il fatto che la persona raramente riesce a capire perché si cura, e quindi manca un vero riferimento per definire lo star bene o meno bene (la persona non dichiara un malessere rispetto ai suoi pensieri).
Val la pena di tentare comunque di chiedere un parere specialistico. Come convincere la persona o se proporglielo sono scelte che purtroppo non possono che spettare a chi gli è intorno.
Altro canale è quello con cui si interessa la asl, il che ovviamente espone poi alla reazione della persona se e quando questa si attiva per verificare le sue condizioni psichiche.
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