Legame tra prostituzione e abuso sessuale

esiste un legame tra abuso sessuale e prostituzione?
io sono una ragazza che ha subito abusi all'eta di 14 anni. È da un mese che mi prostituisco in strada,non lo faccio ne per soldi ne per piacere. Ogni giorno mi prometto di non farlo più perche mi vengono le crisi di pianto ma è più forte di me,è come se un altra persona dentro di me mi guidasse verso la strada,faccio fatica a chiedere anche le precauzioni. Tutto ciò mi fa disperare e mi fa molto male,è un controsenso,lo so,ma vorrei capire perche lo faccio.
Grazie
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Dr. Paolo Carbonetti Psichiatra, Psicoterapeuta 3.8k 220
Cara ragazza
è molto probabile che tra gli abusi e l'attuale condotta sessuale vi sia un legame. Non aggiungo altro perchè questo è un caso delicato,non affrontabile in questa sede.Ti consiglio di rivolgerti ad un medico o psicologo esperto di EMDR. Cerca sul sito www.emdr.it.
Auguri
dott. Paolo Carbonetti,Psichiatra

Dr. Paolo Carbonetti
Specialista in Psichiatra
Specialista in Psichiatria Forense
Viterbo-Terni-

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dopo
Utente
Utente
La ringrazio molto dottor Carbonetti,seguirô il suo consiglio.
Distinti saluti
Selly
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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161 83
Gentile utente,
al di là delle interpretazioni di possibili legami tra la sua storia personale e i comportamenti attuali, credo che la sua situazione necessiti dell'aiuto di uno specialista in psichiatria, il quale definirà le migliori strategie di trattamento per il suo caso.
cordiali saluti

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Gentile utente,

lei ha gia' postato una richiesta simile qualche giorno fa, ad essa sono seguite numerose risposte da parte nostra che le indicavano di seguire i trattamenti ed i consigli dello psichiatra dal quale e' in cura.

Oltretutto, tipicamente come nella diagnosi che le sarebbe stata fatta, lei perpetra nella richiesta di voler comprendere e collegare eventi tra di essi.

La cosa piu' opportuna e' sempre discutere con il proprio curante.

https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/

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dopo
Utente
Utente
La ringrazio molto dottore.
A dir la verita,sono seguita da uno psichiatra ma purtroppo non riesco a parlare di questo mio problema con lui,non ci riesco proprio perche mi vergogno molto. Ogni volta che lo vedo vorrei aprirmi e dirgli tutto e invece mi blocco. Il problema è che è quasi un anno che mi segue e non sono mai riuscita a confidarmi. Volevo chiederle se è normale che ho questo blocco o se invece dovrei provare a cambiare psichiatra,magari una donna così avrei meno vergogna.
Grazie
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Credo che il problema sia inquadrabile negli stessi termini con cui ho/abbiamo risposto al quesito precedente. Il legame c'è ma in una logica che è "obbligata" dal tipo di pensiero che il suo cervello produce, come dire che l'abuso sessuale di per sé non produce sempre e comunque conseguenze e non sempre dello stesso tipo. Sembrerà strano, ma dipende da fattori preesistenti l'effetto che determinate sollecitazioni traumatiche hanno sulla nostra psiche, perché questo effetto appunto si realizza sul cervello, che è in partenza diverso. Il solo disturbo per cui si riconosce un'origine diretta: trauma = disturbo, è il disturbo post-traumatico da stress, ma non risulta la sua diagnosi (nel senso non quella che finora le è stata fatta). Per il resto, faccio un altro esempio, l'aver subito violenze di tipo non sessuale (botte, maltrattamenti etc) produce due comportamenti opposti nelle persone: una parte diviene remissiva e timorosa, come se avesse paura di essere oggetto di aggressioni; un'altra parte di persone diviene violenta e a sua volta compie violenze sugli altri. Questo tipo di differenza è condizionata da differenze genetiche, quindi costitutive, che c'erano già prima.
In ogni caso la cosa più logica è trattare il disturbo con il fine di controllare i sintomi (pensieri, emozioni, comportamenti) che le procurano sofferenza e non vuole nella sua vita.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Gentile utente,

la vergogna che prova nell'esprimere determinate cose e' normale e giustificabile.

Se non riesce a parlarne con lui puo' chiedergli di indirizzarla verso una collega donna se preferisce in quanto vorrebbe parlare di cose che a lui non riesce a dire.

Certamente, il collega comprendera' il suo disagio e la aiutera' nel migliore dei modi.

E' importante che lei si rende conto del problema ed almeno lo scrive qui, pero' poi il passo successivo e' quello di "devirtualizzare" il problema stesso, altrimenti non riuscira' a discutere i vari aspetti della sua situazione.