Riduzione-paroxetina

Salve! Assumo paroxetina dallo scorso agosto. Ho effettuato un periodo di 2 mesi a 20 mg, poi sono passato a 10 (avevo forti effetti collaterali e sono stato costretto a farlo) e da due settimane a 5.
Mi sono sempre confrontato col mio medico prima di ridurre. Volevo sapere (la prendo per disturbi di ansia generale, sociale e somaizzazione) se esiste un periodo minimo in cui la cura non deve essere interrotta. Il farmaco anche a 10 mg incideva bene sull'ansia, ma riguardo al tono dell'umore avevo e ho la sensazione non incida sotto i 20 mg.
Purtroppo ho una serie di effetti collaterali. La notte non dormo, ma quando mi alzo dal letto, anche se ho fatto 10 ore di sonno ho la sensazione di non sentirmi riposato come dovrei. Ho sempre il corpo intorpidito (il medico sostiene che questo sia il forte stress che accumulo) sogno tanto durante il sonno; sono sogni strani, molto, molto intensi, oserei dire "stancanti". Ho un po' di tachicardia, di agitazione, mi chiedo se questa riduzione da 10 a 5 possa aver creato questi scompensi, e se questi possano essere sintomi tipici da riduzione.
Il fatto è anche che ho poche energie, una stanchezza fisica anche se non faccio alcuno sforzo. Questo può collegarsi al fatto dell'intorpidimento, della tensione persistente a livello muscolare che avverto forse, non so.
Prendo due caffè circa al giorno (concentrati nello stesso momento), è sconsigliato, aumenta la tachicardia?
A breve penso di iniziare anche un percorso psicoterapeutico.
Il farmaco mi ha dato comunque una mano, sono più propositivo a livello di rapporti, meno preoccupato delle cose, rimugino di meno, però ho questi effetti collaterali che compromettono una normale condizione di vita.
L'ultima cosa: 5 mg in un qualche modo incidono, o - scusi la domanda - non danno il minimo beneficio e quel che di buono ho acquisito a livello di comportamenti può essee dovuto a una crescita emotivo-personale?
Il mio medico non mi manda dallo psichiatra, dicendo che devo fidarmi di lui, quindi volevo avere un parere (per quanto possibile da un esperto, appunto.
Vorrei se possibile una risposta esauriente a tutte le mie domande.
[#1]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Il dosaggio terapeutico resta sempre 20 mg ed i dosaggi sono stati ridotti molto velocemente rispetto all'inizio di terapia.

La presenza di effetti collaterali deve porre il problema sul cambio di molecola non sottodosando il farmaco.

I sintomi che lamenta potrebbero essere dovuti alla insufficienza di dosaggio.


Dr. F. S. Ruggiero

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[#2]
dopo
Attivo dal 2017 al 2017
Ex utente
Scusi forse non mi sono spiegato bene: ho dovuto ridurre il farmaco perché non riuscivo a reggerlo. A 20 mg avevo effetti collaterali, ma soprattutto il farmaco mi mandava troppo su di giri. Sudavo in viso, andavo in sovraeccitazione, avevo un'energia fuori dal normale (come se prendessi 10 caffè), ero molto più irascibile e più facilmente irritabile, cosa che nella normalità non sono.
Questo lascia pensare che o la cura non fosse adatta (ma per me lo era, tanto che i problemi erano quasi azzerati), oppure il mio è un problema da affrontare diversamente.
D'accordo, quindi, che devo risolvere i miei problemi, ma non per questo devo subire tali modifiche a livello caratteriale e diventare una persona diversa dalla quale sono. Mi capisce?

Per questo ho dovuto fare la riduzione e per alcuni mesi è andata bene, ma le ripeto che ho iniziato ad avere grossi problemi di insonnia, di attività onirica molto, troppo intensa; sono stato obbligato quindi a calare la dose ulteriormente, perché non dormendo la notte, e non riposando bene a causa di questi strani sogni mi rovinavo pesantemente le giornate.

Col medico abbiamo pensato che per il "mio caso" possano esere sufficienti anche soli 5 mg, il resto dovrei risolverlo con la psicoterapia.

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